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Viaggio nell'Italia Underground di Dizionario del Turismo Cinematografico: Mirko Dido, teorico del thriller!
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Una scena di NOTTE DI CAPODANNO.

 

 

Continua il nostro viaggio in mezzo ai giovani cineasti italiani.

Sembra che il genere prediletto dalla maggior parte di essi sia il thriller, direi che se il prodotto è buono (e nella maggior parte delle opere che ho visionato appunto lo è!) la cosa rappresenta un auspicio positivo, una sorta di rinascita al genere anni ’70 e ’80 mentre sembrava che in Italia si facessero solo più commedie e film “cosiddetti” (mah!) autoriali. Stavolta ad aprirsi per noi è il giovane Mirko Dido (nome d'arte di Mirko Di Domenico) che lavora tra Torino e Chivasso (To) e ci regala una bella intervista molto “tecnica”…

 

 

Sempre NOTTE DI CAPODANNO.

 

 

 

-Ciao Mirko! Dicci un po’… dove è nata la tua passione per le riprese?

-Ciao Davide. Ti dirò…tutto è nato durante i matrimoni di amici e parenti, molti anni fa. In quelle occasioni ho deciso di acquistare la mia prima videocamera digitale con registrazione su mini Dv.

 

 

-Nel tuo curriculum figura che hai studiato regia e linguaggio cinematografico. Pensi di avere maggior attitudine a dirigere gli attori o a filmare con la macchina da presa/telecamera?

- A filmare con la Mdp, anche se dall'anno scorso sto puntando molto sulla direzione attoriale. La tecnica è assodata, ora i miei studi si stanno concentrando nel saper gestire un attore sul set.

 

 

-Il tuo genere cinematografico preferito?

- Thriller. Infatti il mio primo lungometraggio, che ho appena scritto, ne è l'esempio.

 

-Il tuo autore (regista o sceneggiatore) preferito (se c’è)?

-Ehm…onestamente difficile individuarlo… diciamo che ogni regista ha il suo stile, la sua "mano". Per il momento non ho un regista preferito!

 

 

-Quanti film (anche solo corti) hai realizzato?

- 10 cortometraggi ed ora il mio primo lungo in lavorazione.

 

 

-A quale di questi ti senti più legato?

–Indubbiamente a DESTINI PARALLELI!

 

-Parlaci di questo DESTINI PARALLELI. Di cosa parla?

-DESTINI PARALLELI è la storia di una donna al volante della sua auto che durante il suo rientro a casa, sbanda improvvisamente, finendo in un fosso a bordo strada. Sofia, questo il nome della donna, verrà soccorsa da un misterioso passante che la porterà in ospedale e grazie a lui si salverà.

 

 

 

 

 

-Hanno partecipato a qualche festival o rassegna le tue opere?

- Tutti i miei cortometraggi sono stati inviati a filmfestival dedicati. In alcuni siamo stati selezionati, in altri no. Non abbiamo mai vinto nulla ma sono state grandi soddisfazioni. DESTINI PARALLELI è stato selezionato da un programma di nota intitolato "La3 short movies" mandato in onda da Sky.

 

 

 

L'apporto tecnico è molto importante per Mirko Dido!

 

 

 

 

-Adesso parlaci un po’ di te… che tipo sei in breve?

-- Mi definisco un sognatore, molto romantico ed ancorato a vecchi valori che forse oggi sono un pò scomparsi. Tenace nel raggiungere i miei obbiettivi, anche dopo 100 porte in faccia! Quest'anno ho lasciato il mio lavoro per dedicarmi attivamente alla regia cinematografica, vedremo dove mi porterà. Alcuni mi dicono che sono un pazzo, io preferisco parlare di coraggio!

 

 

-Hai qualche altra passione oltre al cinema?

- La magia, quella di spettacolo. Mi ha sempre affascinato fin da bambino. David Copperfield è uno dei miei preferiti. Pochi anni fa, con un amico, ero intenzionato ad iscrivermi al circolo "Amici della magia" di Torino. Ma non l'ho mai fatto. Per passione ho studiato e praticato qualche numero a livello dilettantistico tra amici, in particolare con le palline di spugna.

 

 

-Vuoi dire qualcosa a chi ti segue e sostiene?

- Certamente. A livello lavorativo. E' facile dire: "Nella vita dovete fare ciò che più vi piace" quando hai un mutuo da pagare e le bollette che avanzano velocemente o dei figli da crescere. Realizzarsi in questa vita, mi rendo conto che comporta sacrifici, rinunce e non tutti siamo spronati a lasciare la stabilità per un percorso incerto. Io ci sto provando, ho lasciato il mio lavoro a tempo indeterminato, un lavoro di tutto rispetto, per camminare sulla strada che mi fa vivere. Ogni giorno, da quando apro gli occhi a quando li richiudo, so che ho un obbiettivo da portare avanti, da raggiungere. E non si parla di diventare ricchi e famosi, ma di arrivare a svolgere un lavoro che ci faccia guadagnare abbastanza da farci affrontare la quotidianità, che ci dà soddisfazioni e che non ci fa sentire la stanchezza o il sonno. Anche dopo 12-15 ore al giorno. Quindi, se sentite una forza dentro di voi che spinge e vuole emergere, createvi le condizioni affinché possiate coltivare davvero il vostro lavoro. Le persone accanto possono aiutarvi a creare queste condizioni, crederanno in voi se vi amano, e tutto sarà un po’ più facile. Almeno provateci. Questo è il mio consiglio. Abbiamo una sola possibilità, vale la pena concedercela!

 

-Parole più che giuste amico mio! Ti ringrazio della bella chiacchierata.

-Grazie a te Davide! E un saluto agli amici di Film Tv e del Dizionario del Turismo Cinematografico!

 

 

La preparazione del set del film NOI COME PEDINE.

 

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