Rivisto (per minimo minimo la terza volta, ma credo anche di più), finalmente integralmente in inglese (infatti un po' di tempo fa l'avevo riguardato già in v.o. ma a pezzi), questo Capolavoro della New Hollywood.
Tornando a "Little Big Horne", il Film di Penn (Autore di "Bonnie and Clyde", Opera considerata tra le "fondatrici" della New Hollywood, e che fece scalpore per la sua "Violenza" e per il Tema trattato) è una Riscrittura Radicale del genere Western, talmente drastica da non sembrare più un western (e, personalmente, si può dire che non lo è), anche se ne riprende l'ambientazione storica riproponendone Figure (Storiche e Sociali) caratteristiche, ma non come un omaggio, bensì come una contestazione. Contestazione volta a criticare innanzitutto il mito pionieristico che il genere western rappresentava (e per certi versi ancora rappresenta) per la cultura statunitense: "Little Big Man" (Titolo che riecheggia moltissimo Little Bighorn, ovvero la battaglia finale di Custer, rappresentata nel Film) mette in luce come la fondazione della nazione simbolo della democrazia occidentale (strettamente legata alla proprietà privata, alla sua legittimazione e alla sua esasperazione nel capitalismo) si basi sullo sterminio, sul genocidio, sull'appropriamento di territori vissuti dai Popoli Originari e sulla legalizzazione di questo esproprio*. La democrazia statunitense è uno stato fondato sul potere come lo fu la germania nazista, l'italia fascista, la spagna franchista, la russia comunista, e come queste dittature si è macchiata di massacri di innocenti, dalle stragi delle tribù indigene conquistate** alle bombe atomiche (e c'è chi le giustifica come "necessarie", esattamente come i nazisti vedevano come "necessaria" l'Aktion T4) o le innumerevoli guerre (aka "missioni di pace") in cui sono costantemente impegnati. Ma gli Usa, come accennato, sono "solo" il simbolo moderno di una mentalità fondata sull'assoggettamento degli oggetti, dell'Ambiente, degli Animali e delle Persone, sull'arroganza che il proprio stile di vita, i propri "valori", le proprie leggi siano le migliori in assoluto e che, di conseguenza, bisogna "educare" chi "è rimasto indietro" e reprimere chi rifiuta di sottomettersi, pardon, "adeguarsi". Questa mentalità è la mentalità occidentale, la mentalità civile, e uso il termine civile senza virgolette perché la civiltà si fonda su questi principi ed è disposta anche al massacro pur di diffonderli e farli rispettare, per poi magari molto civilmente chiedere scusa. Scusa che però viene imposta: infatti rifiutare di accettare le scuse per i crimini commessi dalla civiltà e rifiutare di accogliere con entusiasmo (anche critico, ma mai contestatorio) i suoi buoni propositi di miglioramento è infatti un comportamento incivile e, quindi, immeritevole di rispetto per l'uomo civile. La civiltà bianca , come dice Old Lodge Skins (il Nonno Cheyenne di Jack), crede che tutto sia "morto" (quindi, a mio parere, "oggetto"), e se qualcosa o qualcuno tenta di vivere viene cancellata. In altre parole, se rifiuti di essere un oggetto, un ingranaggio all'interno della universale società civile (simile all'universale società cristiana, o all'universale società proletaria, o a qualsiasi universale, quindi assoluta e assolutista, società), sei un pericolo "mortale" per te e per gli altri, e devi essere o rieducato o represso. La tua Individualità, in ogni caso, deve essere cancellata in quanto tale: se è "utile" alla società civile, allora sarà ben accolta, ma se è contro o semplicemente fuori da essa, è vista come un "virus". Paradossalmente, tanto più la società pretende e propaganda di essere favorevole alle libertà individuali, e tanto più cerca di assoggettare l'Individuo annichilendo la sua Individualità, mentre tanto più l'Individuo si sente parte della Natura e tanto più rafforza la propria Individualità... Perché nella società una persona deve essere parte del sistema e collaborare alla sua crescita, ma nella Natura non hai il dovere di impegnarti in favore delle sue leggi o della tua comunità perché sei te come Individuo a spronarti a collaborare per il tuo stesso benessere (se ammazzi un bambino, i suoi genitori e la comunità probabilmente si vendicherà, così come se ti rifiuti di seguire l'istinto astenendoti dal mangiare finirai per morire di fame).
Ho divagato, ho parlato di altro e non del Film in sé. Questo perché il Film in sé è un Capolavoro talmente evidente da rendere superfluo qualsiasi discorso in suo favore, e anzi si rischierebbe di banalizzarne la Forza parlandone troppo nel dettaglio. Inoltre, il fatto che mi abbia spronato a riflettere personalmente su diversi Temi, intenzionali o meno, dimostra, a parer mio, la Profondità Artistica di quest'Opera, non un prodotto commerciale destinato ad esaurirsi nei confini della sua durata ma Qualcosa che perdura nella Vita Quotidiana dell'Individuo Spettatore, perché espressione delle Personalità Individuali di chi ha contribuito alla sua Realizzazione e, in particolare, alla Visione complessiva del suo Regista, Arthur Penn. Autore che voglio assolutamente approfondire, avendo visto e apprezzato profondamente solo due Film, ovvero questo e il sopra citato "Gangster Story".
*Una canzone Anarchica dice che «La casa è di chi l'abita»: la democrazia capitalista invece si potrebbe tradurre con «La casa (ma qualsiasi altro oggetto) è di chi la compra». Una cosa non appartiene più quindi a chi davvero la usa/vive, ma a chi viene riconosciuto legalmente come proprietario, privando l'utilizzo di tale proprietà a chiunque altro non ne abbia acquisito il diritto (e, quindi, una casa può restare abbandonata negando un tetto a chi non ce l'ha, se il suo "legittimo proprietario" decide di lasciarla abbandonata)!
**Farebbe ridere, se non facesse incazzare, pensare che esistono idioti incapaci di cogliere la gigantesca differenza tra migrazione e invasione. Peggio ancora è pensare che esistono teste di m...... che condannano la prima giustificando la seconda, chiamando invasione la migrazione e civilizzazione/pacificazione/doveroso intervento/"aiuto a casa loro" l'invasione vera!
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