Espandi menu
cerca
Viaggio nell'Italia Underground di Dizionario del Turismo Cinematografico: Benvenuti nella Tana di Grotesquer!!!
di LIBERTADIPAROLA75
post
creato il

L'autore

LIBERTADIPAROLA75

LIBERTADIPAROLA75

Iscritto dal 10 luglio 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 186
  • Post 377
  • Recensioni 1574
  • Playlist 164
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il nostro interessante Tour attraverso questa Italia nascosta e underground abitata da artisti che, molto spesso, hanno un talento che meriterebbe maggiore visibilità ci porta questa volta nella Tana Di Grotesquer, laboratorio del mago degli effetti speciali Giacomo Clerici.

Il giovane Giacomo crea molte creature ispirate a volte dalla sua fantasia e altre da un amore per certo cinema di genere soprattutto anni ’80.

 

 

 

 

-Ciao Giacomo! Senti un po’… da cosa nasce questo nome curioso “Tana di Grotesquer”?

 

-Ciao! Partiamo dalle domande difficili! Il nickname Grotesquer (che ormai però è diventato Grot, molto più comodo e meno soggetto a pronunce strane) me lo porto dietro da così tanti anni che ormai faccio fatica a ricordare precisamente come sia nato, anche perché ho la sensazione che quando me lo inventai non fossi del tutto sobrio! Ovviamente è facile vedere il nesso tra il nome e il genere di temi che tratto, il concetto di grottesco mi ha sempre affascinato e credo che sia quello che più si adatta al mix di comicità e mostruosità che caratterizza la maggior parte dei miei lavori… ‘la tana’ invece, lo scelsi semplicemente perché non ho mai amato troppo i nomi tipo ‘tizio’s art’ e simili, e un po’ anche perché richiama il posto in cui lavoro più spesso, un locale sotterraneo e abbastanza caotico che può appunto ricordare la tana di uno strano animale…

 

 

 

 

-Ti piacciono molto gli horror e i fantascientifici underground americani anni ’80?

 

-Dire che mi piacciono sarebbe riduttivo! Ho una vera passione per il cinema e in particolare un feticismo per i B-movies degli anni 80 e 90 ( ho addirittura scritto la tesi di laurea sul cinema trash ed exploitation) dai quali ho spesso preso ispirazione per le mie creature, soprattutto sono innamorato degli effetti speciali di maestri come Buechler, Rick Baker, Nicotero e dei fratelli Chiodo.

 

 

 

 

 

-C’è qualche artista (diciamo anche al di fuori dell’ambito cinematografico) che ami in particolar modo?

 

-Penso di aver in parte già risposto, ma al di fuori dell’ambito cinematografico amo diversi artisti, specialmente nel mondo del fumetto, dimenticherò sicuramente molti nomi fondamentali, ma su due piedi ti direi Burns, Shinichi Hiromoto, Hirohiko Araki, Jacovitti, Pazienza, Crumb e tanti, troppi altri! Se poi aggiungessimo le ispirazioni dal mondo pittorico e musicale probabilmente l’intervista risulterebbe infinita!

 

 

 

La riproduzione del simpaticissimo Elmer, il protagonista vermiforme del

film BRAIN DAMAGE- LA MALEDIZIONE DI ELMER di Frank Henenlotter.

 

 

 

 

-Per la tua riproduzione dell’Elmer, il simpatico protagonista vermiforme del cult di Frank Henelotter BRIAN DAMAGE- LA MALEDIZIONE DI ELMER, mi pare che pure lo stesso regista Henenlotter è rimasto colpito e soddisfatto. Com’è avvenuto l’incontro tra il Maestro e la tua opera?

 

-Quella è stata davvero una grande soddisfazione! La storia che mi ha portato ad entrare in contatto con il grande Henenlotter è abbastanza atipica…mesi fa venni contattato da John Torrani, un regista horror americano che mi ordinò una copia del mio modesto omaggio a BRAIN DAMAGE- LA MALEDIZIONE DI ELMER, uno dei miei film preferiti di sempre. Recentemente mi ha scritto nuovamente e come se niente fosse mi dice ‘sai, tra qualche giorno incontrerò Henenlotter e Rick Hearst ( che interpretò in maniera magistrale Brian, il protagonista del film) se ti va potresti inviarmi ancora un paio di copie della miniatura così farei in modo di recapitarle ai diretti interessati!’ Inutile dire che dopo un piccolo infarto mi sono messo all’opera e neanche un mese dopo mi sono ritrovato nella posta uno scatto che ritraeva il regista e l’attore mentre sbaciucchiavano il mostrino!

 

 

 

 

-Hai lavorato anche per produzioni indipendenti cinematografiche?

 

-Sì, mi è capitato di lavorare ad effetti speciali e trucco a livello molto amatoriale con amici amanti dello splatter. In ambito  più ‘ufficiale’ mi sono occupato degli effetti speciali e del trucco insieme a Maresca Gambino, una truccatrice straordinaria, per un cortometraggio che deve ancora uscire, L’OTTAVO GIORNO del bravissimo Michele Rosania, e per il videoclip degli Hell in the club SHADOW OF THE MONSTER, un vero e proprio omaggio al cult di Sam Raimi, EVIL DEAD (LA CASA). Entrambe sono state esperienze estremamente soddisfacenti ed uniche, infatti spero di essere coinvolto in altri progetti simili in futuro!

 

 

 

 

 

 

 

 

-Come ti sei trovato sul set?

 

-Sul set a mio parere ci si sente davvero su un altro pianeta, veder nascere una storia passo dopo passo, e vedere come la post produzione riesca a valorizzare e a rendere credibile il lavoro degli effettisti è un’esperienza unica! Inoltre vedere all’opera attori straordinari come Giorgio Colangeli e Leonardo Capuano, cameramen, tecnici audio e fotografi di scena riesce veramente a farti amare il cinema anche più di prima! Sul  set di SHADOW OF THE MONSTER poi le condizioni di lavoro sono state abbastanza estreme, abbiamo girato tutto di notte in mezzo ad un bosco vicino ad Udine in pieno inverno, ma ciò non ha fatto altro che rendere l’esperienza più intensa malgrado il rischio di ibernazione!

 

 

 

 

 

-Nel tuo laboratorio realizzi solo mostri o anche maschere ed altro ancora?

 

-Nel laboratorio do vita ad un sacco di cose differenti, oltre alla mia recente passione per la creazione di miniature e giocattoli in resina da qualche anno realizzo maschere con vari materiali, sculture in gesso o cemento, lampadari di dubbio gusto e ultimamente mi sono divertito anche a costruire pupazzi per lo stop motion e handpuppets ( come concetto siamo molto vicini ai personaggi di SESAME STREET, ma chiaramente i miei sono molto meno simpatici).

 

 

 

 

 

 

 

 

-Oltre che del settore trucchi e creature ti occupi anche di altro?

 

-In realtà il settore nel quale lavoro da più tempo è quello del disegno. Ho sempre coltivato da autodidatta la passione per il fumetto e per l’illustrazione e il mio avvicinamento alla tridimensionalità in effetti è relativamente recente.

 

 

 

 

 

 

 

-Cosa diresti ad un ragazzo che vuole imparare il tuo mestiere?

 

-Gli direi di insistere anche se in Italia l’arte non paga, se escludiamo alcune fortunate eccezioni ed un nutrito gruppo di cose orrende che il pubblico evidentemente si lascia propinare da un marketing estremamente elaborato. Gli direi di essere sempre curioso, di cercare di capire come sono fatte le cose, come funzionano i vari materiali e di sperimentare soluzioni nuove anche quando possono sembrare assurde o fallimentari, perché senza errori si impara davvero poco. Infine gli direi di accettare e di fare tesoro delle critiche costruttive, ma di non farsi mai affossare dal parere dei saccenti, dai moralisti e dalle persone che pensano di trovarsi su un pulpito a predicare. Inoltre gli direi che se ha voglia di fare questo genere di cose, può sempre utilizzare con creatività materiali poveri e di riciclo, spesso i risultati riescono ad essere molto interessanti!

 

 

 

 

11) E a chi ti segue cosa dici?

 

11 dipende molto da quello che mi chiedono! A livello di informazioni tecniche condivido sempre volentieri quello che ho imparato negli anni, credo che la conoscenza debba essere condivisa e spesso penso che chi tiene segreto il proprio modo di fare le cose (davvero? In un mondo dove si trovano pure i tutorial su come respirare?), forse non ha una grande fiducia in ciò che fa…Quando invece mi fanno domande sul significato dei miei disegni non mi sbilancio più di tanto perché mi piace che ognuno ci veda quello che vuole e perché mi rendo conto che pubblicando su internet spesso si rischi che qualcuno strumentalizzi o deformi il senso delle immagini…poi diciamocelo sinceramente, tante volte un senso non ce l’hanno, escono da soli un po’ come se fossi in trance! Spero di aver risposto senza divagare troppo, ma se divento prolisso vuol dire che le domande erano buone!

 

 

Grazie Giacomo per l’interessantissima chiacchierata!!!

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati