ANTEPRIME DALLA FRANCIA:
"Appunti veloci e primo impatto sul cinema che ci precede, su quello che ci sfiora, o addirittura ci evita; film che attendiamo da tempo, quelli che speriamo di riuscire a vedere presto, ma pure quelli che, temiamo, non riusciremo mai a goderci, almeno in sala."
Mentre nelle sale del nostro paese il cinema esala gli ultimi affannosi respiri di pura sopravvivenza e le sale proiettano quasi esclusivamente blockbusters a stelle e strisce, alla resa dei conti quasi sempre deludenti, se non proprio mortificanti, le sale francesi alternano questo piattume desolante, ma economicamente lucrativo (non nego, sarebbe stupido, che pure Oltralpe i blockbusters risultino gli unici veri egemoni del botteghino, soffocando, almeno in termini di incassi, tutto il resto del cinema più impegnato e d'autore), ad un sottobosco fitto ed entusiasmante di cinema d'autore: lo stesso che ha reso unici festival internazionali come Cannes nel maggio scorso, Berlino e altri meno famosi ma non meno interessanti.
Un tipo di cinema che sa guardare oltre il puro svago o generico intrattenimento, ed attecchisce nella mente di chi sceglie di abbandonarvisi, garantendo ancora emozioni autentiche e genuine.
Perché possa succedere in Francia e restare una chimera in Italia, non e' tanto un mistero, quanto piuttosto il risultato di una forma di cultura perseverante da anni oltreconfine, che vede il cinema considerato anche come arte, e non solo uno svago frivolo da condividere con popcorn unti e puzzolenti e bibita gassata.
Incredibile notare come la distribuzione francese riesca a dare "chanches" a pellicole molto particolari come nel caso emblematico dell'italiano I TEMPI FELICI TORNERANNO, di Alessandro Comodin: presentato alla Semaine de la Critique a Cannes 2016 e rimasto nel limbo anche nel nostro paese, ora il film gode di una pur timida distribuzione in qualche città francese, nonostante sia incentrato su leggende e miti ancestrali incastonati nella tradizione che ruota attorno ai boschi e alla popolazione friulana.
E l'arte, in quanto tale, va resa pubblica ed usufruibile, anche se di per sé non è in grado, in termini di numeri, di accontentare o siddisfare masse oceaniche o da stadio, ma solamente qualche cinefilo appassionato disposto a frequentare la sala che riesce a non tradirlo, anche quando il cliema o le tentazioni di stagione, lo vedrebbero tendenzialmente più a suo agio altrove.
A dimostrazione della versatilità della programmazione cinefila in questo periodo tardo-autunnale ed estivo, scorrete un pò i titoli che sguono per rendervi conto della peculiarità, oltre che della qualità intrinseca indiscutibile, di quasi tutte le proposte.
P.S.: LA FETE DU CINEMA, quattro giorni di cinema a 4 euro ovunque, ha ancora una volta dimostrato di incentivare la frequenza in sala anche durante il periodo climaticamente meno favorevole, ma senza ricorrere a svendite mortificanti utili solo ad affollare le sale di gente non abituata ad affrontare un lungometraggio in collettività senza dare fastidio.
THE TUNNEL. Un agente di commercio rimane intrappolato con la sua vettura dentro un tunnel di nuova costruzione che crolla improvvisamente. Impiegheranno decine di giorni per liberarlo, non senza il contributo determinante della timida ma ostinata moglie che si incatena tra le macerie per persuadere le forze dell'ordine a proseguire nella ricerca di chi si pensava ormai morto. Un thriller angosciante che non rinuncia a denunciare il marcio che si annida dentro la burocrazia della gestione della cosa pubblica, anche nella organizzata Corea del Sud. VOTO ***1/2
LA NOUVELLE VIE DE PAUL SCNEIJDER
VOTO ***
ROAD TO MANDALAY Un viaggio della speranza che potrebbe trasformarsi in una storia d'amore..... ma quando i desideri e le aspirazioni non coincidono, tutto si sfascia e la tragedia diviene inesorabile. Intenso, realista ma stiloso, diretto magnificamente da Midi Z. VOTO ****
SAYONARA Un futuro prossimo, un paese dell'Est in fuga dopo l'esplosione di una centrale nucleare. Una giovane europea malata attende di essere evacuata nella casa di vacanza, sola, anzi accompagnata dalla sua androide amorevole e con le gambe spezzate. Dal giapponese ottimo Fukada, un thriller poetico che inquieta e colpisce al cuore. VOTO ****
AN OUTPOST OF PROGRESS Un avamposto nella giungla, due mediocri funzionari scelti non a caso per presidiarlo. L'inettitudine e l'indolenza come migliori alleate della cattiveria umana, che molto bene si è espressa in passato tramite colonialismo e schiavitù. Stanlio e Ollio alla deriva, quando ormai non si può nemmeno più riderci sopra. VOTO ***1/2
GLORY L'epopea tragicomica e grottesca di un solitario manutentore di binari balbuziente che sceglie, a sue spese, la via della legalità sfidando, in modo impari, i tentacoli di uno stato burocrate e corrotto. Con atmosfere sterzanti che ricordano il sarcasmo del cinema di Petri. VOTO ****
VOTO ***1/2
VOTO ****
VOTO ***1/2
NOTHINGWOOD Una tenace giornalista impegnata tra le regioni più calde del Medioriente ha occasione di incontrare l'Ed Wood afghano Salim Shaheen: seguendo l'eccentrico personaggio, la regista documenta la bramosia lavorativa di un uomo che si è fatto da solo improvvisando, arrangiandosi tra mille ostacoli in un paese che non tollera alcuna iniziativa artistica. VOTO ***1/2
VOTO ****
VOTO ***1/2
HHhH - L'UOMO DAL CUORE DI FERRO
VOTO ***
I TEMPI FELICI VERRANNO PRESTO
VOTO ***
VOTO ***1/2
VOTO **
Come se non bastasse questa abbuffata, il cinema francese dimostra, nonostante la snobberia di cui accusiamo spesso i cugini, che non si dimentica affatto del cinema italiano. Anzi ogni anno a Nizza, ha luogo per inizi di giugno al cinema Rialto, gli "8° RENCONTRES DU CINEMA ITALIEN", una rassegna che celebra e festeggia le nuove tandenze dei giovani autori del nostro paese (con alcune prime visioni "cannesi" che ci precedono in termini di programmazione, e molto di ciò che di buono ha caratterizzato l'ultimo anno cinematografico del nostro paese (oltre a due chicche d'autore, testimoni di un'Italia che non c'è più, ma della quale siamo degni pronipoti). Qui di seguito trovate elencati i film della rassegna: per i titoli colorati, cliccandoci sopra è possibile accedere alla recensione.
INDIVISIBILI Belle e identiche, unite al punto coscia per uno scherzo del destino, due sorelle vengono letteralmente "gestite" dai genitori come in lucroso fenomeno da baraccone. VOTO **
SICILIAN GHOST STORY Dal più agghiacciante episodio di estorsione mafiosa risalente ai '90, i registi di Salvo costruiscono con grande stile di regia quasi un fantasy che riflette su un percorso di vita che ci fa tornare all'elemento originario. Magico, tragico, potente e commovente. VOTO ****
LA RAGAZZA DEL MONDO Geova & cocaina in una love story in fuga da casa e dalle pressanti regole di una religione sempre in cerca di nuovi adepti, ma sempre più chiusa ed isolata in se stessa. Un esordio coraggioso dai risvolti un po' confusi, precipitosi ed un po' avventati, forte di un gran cast e con due protagonisti piuttosto convincenti.VOTO **1/2
VOTO *1/2
VOTO ***1/2
L'INTRUSA La lotta di una donna tenace per non sbarrare la porta del suo centro di accoglienza alla moglie e alla figlia di un camorrista, bisognose di assistenza. Il concetto di aiuto e tolleranza che rifiutano preconcetti e calcoli politici che mirino a conseguire facili consensi di massa. Un film maturo che riflette sul senso di giustizia e mutuo soccorso. VOTO ***1/2
LA VITA POSSIBILE La materia c'è, scottante come sempre nei film di De Matteo, gli interpreti ancora di più, in un film soffocato da troppa ansia narrativa, troppa impulsività o incapacità di trattenersi, quando a volte sarebbe semmai opportuno limitarsi a lasciare indizi atti a nutrire l'immaginazione o a farci intuire sviluppi qui pedantemente sottolineati. VOTO ***
IO LA CONOSCEVO BENE, di Antonio Pietrangeli . It '65
SIGNORE E SIGNORI, BUONA NOTTE, di Registi Vari, It '76
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