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Viaggio nell'Italia Underground di Dizionario del Turismo Cinematografico: La Psicologia nel Thriller secondo Francesco Mirabelli
di LIBERTADIPAROLA75 ultimo aggiornamento
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E il nostro viaggio nel cinema indipendente italiano continua, il nostro Tour ci porta in mille posti e ci fa conoscere volti e autori nuovi, immersi in splendide location… tra le cose belle del periodo scopriamo con felicità che c’è anche chi crede nel lavoro e nell’impegno di questi ragazzi. Ne è un esempio la Minerva Pictures che sostiene attività per far conoscere nuovi artisti. Stavolta faremo appunto una chiacchierata con uno di questi, Francesco Mirabelli, del quale abbiamo visionato il notevole EDEMA, un’opera più che amatoriale (il lavoro tecnico c’è!) dove si respira l’aria di thriller d’altri tempi.

- Ciao Francesco, prima di cominciare il tuo amarcord registico ti faccio una domanda al brucio, visto che ho introdotto l’intervista parlando di EDEMA… in questo tuo lavoro ho notato citazioni argentiane una dopo l’altra (le pareti rosse, i primi piani degli occhi, inquadrature stesse che richiamano al cinema del Darione Nazionale tipo la ragazza che vomita nel lavandino, etc…), premesso non fraintendermi non sto dicendo che nel film noto un insistente senso di deja vu anzi il corto riserva sorprese già dal soggetto e soprattutto narrativamente verso il finale. Quello che volevo dire io è che offri molte citazioni omaggio. E’ solo una mia impressione o è vero?

- Beh, diciamo che fondamentalmente il cinema di Argento mi ha condizionato tantissimo, in quanto essendo un suo estimatore (come del resto di tutto il cinema Italiano degli anni che furono), mi viene spontaneo omaggiare: talvolta questi omaggi sono del tutto casuali e vengono sfornati in maniera inconscia..
Sostanzialmente del cinema di Dario ho sempre prediletto certe tecniche registiche, inimitabili e peculiari. Ricordo un film che intimamente rimase immortalato nel mio cuore, il cui titolo è PHENOMENA; si tratta di un film del quale sono tutt’ora affezionato poiché lo vidi in un periodo della mia vita a dir poco felice, spensierato e soprattutto eravamo nel periodo in cui mi appassionai intensamente al genere horror in tutte le sue sfaccettature: dalla letteratura, ai fumetti e ovviamente al cinema. Come hai citato sopra, EDEMA è una sorta di thriller, oserei definirlo “da camera” ambientato quasi interamente in due location nelle quali si sviluppano due vicende apparentemente distinte e separate che nel finale scopriremo concatenarsi in un turbine opprimente scaturito da un passato nefasto e turpe
Il cortometraggio mi ha regalato particolari soddisfazioni, giacché oltre ad aver partecipato ad un noto festival Statunitense, venne distribuito online da Minerva Pictures, alla quale cedemmo i diritti per due anni.

-Bene, chiudiamo un attimo la parentesi EDEMA (che riapriremo) e cominciamo. Da cosa nasce la tua passione per il cinema?

-La mia passione viscerale per il cinema nasce in un periodo esistenziale alquanto prematuro, credo che avessi tutt’al più 7 anni: una sera guardai tutto solo LO SQUALO, capolavoro diretto dal grande Steven Spielberg e ne rimasi assai turbato, soprattutto a causa dell’indimenticabile colonna sonora attanagliante che inchioda lo spettatore.
Tuttavia il mio vero primo film dell’orrore che guardai insieme ad alcuni familiari fu WAXWORK- ILLUSIONE INFERNALE, pellicola ambientata in un misterioso museo delle cere.
Successivamente, nello specifico intorno ai 12 anni, la passione s’intensificò e si suggellò grazie al celeberrimo ciclo estivo “Notte horror”che andava in onda il Martedì, immediatamente dopo il Festivalbar. Se devo essere sincero e pragmatico, non so nella fattispecie quale sia stata la scintilla che mi ha fatto innamorare perdutamente a questo ammaliante genere… Sai.. c’ho pensato parecchie volte, essendo io molto introspettivo… e a tutt’oggi non so darmi una risposta definitiva e ufficiale. Forse, penso che questa irresistibile passione sia esplosa per evadere dalla funesta società di cui siamo attorniati. Preferivo trascorrere gran parte delle giornate a guardare pellicole di genere – soprattutto horror & thriller- con amici con i quali condividevo snaturato amore per questo genere, quest’ultimo talvolta anche bistrattato dagli odiosi bigotti.

 

- Quanti film hai diretto?

- Il primo vero cortometraggio che girai fu ANTITESI ( da non confondere però con il film che ho girato di recente) , realizzato nel 2012 e lo rammento con molta nostalgia, perché nel periodo della gestazione del corto, mi trovavo a Genova, in quanto ero uno studente del Dams.
Tornando al sopraccitato cortometraggio, malgrado si trattasse del primo cortometraggio, paradossalmente non ho avuto esorbitanti difficoltà nel concretizzarlo, data probabilmente la sinergia che avevo instaurato con diversi membri della crew. Il corto lo scrissi in seguito ad un sogno che feci in antecedenza e che riguardava una ragazza dallo stereotipo dark che veniva tormentata dal bigotto/fanatico fratello di fede cristiana. Partendo da questo spunto onirico, stesi soggetto e sceneggiatura, incentrando la storia su un’impronta iconoclasta. Il secondo corto, invece, è stato THE HORROR OF BERNARD, short movie della durata di venti minuti, girato nel meraviglioso entroterra Ligure; inizialmente tale progetto era stato pensato per esser un mediometraggio suddiviso in tre episodi che si allacciassero nel finale per merito di un epilogo chiave che avrebbe spiegato il nesso logico dei tre corti e soprattutto le loro correlazioni. Il progetto, altresì, si era avvalso della collaborazione degli studenti del Dams di Genova e riconosco un innegabile desiderio di poter tornare a collaborare con alcuni dei miei colleghi dei quali conservo ricordi indelebili. Il mio terzo corto fu EDEMA (2013), che oserei definire quello a cui sono particolarmente legato da un punto di vista narrativo; ti confesso che era da tempo che avevo in mente di girare un lavoro che avesse connotati legati a traumi infantili; sostengo che affrontare tematiche inerenti a traumi, possa essere un esercizio di introspezione poiché, in fase di scrittura può giovare molto nel ricordare aneddoti passati che possibilmente sono ingabbiati nel nostro subconscio.

 

- Prima, nel discorso EDEMA, ho fatto un appunto sul lavoro tecnico. Vorrei sapere (se me lo puoi dire)… che tipo di macchina da presa utilizzi solitamente?

- Per quanto concerne la scelta dell’equipaggiamento, solitamente preferisco scegliere quale macchina utilizzare in seguito ad aver valutato meticolosamente variegati aspetti, in primis: budget, movimenti di macchina. Ad esempio, per EDEMA, considerato l’irrisorio budget (come di consueto accade per gli short movie indie) utilizzammo una Canon Eos 7d (aps-c) preferendola ad una 5d mark 2, in quanto quest’ultima, essendo una full frame, mi avrebbe limitato tantissimo nei movimenti di macchina dinamici. Invece, per il lungometraggio THE ANTITHESIS, girato lo scorso Novembre e che si appresta ad essere mixato, abbiamo optato per una cinepresa entry-level della canon “c100 mark 2”, la quale mi ha permesso di potermi sbizzarrire (quasi) liberamente nei movimenti di macchina, avvalendomi anche di zoom (schiaffo e non), che trovo dei potenti espedienti stilistici, benché siano dei movimenti purtroppo in disuso.

 

 

 

- Ami l’introspezione psicologica nella narrazione e nei personaggi?

- Assolutamente si. Essenzialmente mi piace molto caratterizzare i background dei personaggi, rendendoli però estremamente bizzarri e stravaganti; durante la stesura dello script, cerco in tutti i modi di rendere i personaggi assai oscuri, arcani ed enigmatici (antagonisti e non).
Non mi piacciono i personaggi dalle sfumature semplici e scontate, come del resto la narrazione di un film che cerco ossessivamente di renderla quanto più intrisa di aggrovigliamento e delirio globale.


- E il citazionismo?


- Ad essere sincero e obiettivo, il citazionismo per me è pura utopia. Spesso mi capita di farlo inconsapevolmente. Sostengo però che tutti noi, in un modo o nell’altro… tendiamo ad omaggiare i grandi miti, essendoci cibati avidamente di pellicole culto nel corso degli anni….


- Autori preferiti?

- All’apice della classifica inserirei due geni: il Re del gotico Italiano Mario Bava ed il grande Tobe Hooper, (regista di NON APRITE QUELLA PORTA, POLTERGEIST e IL TUNNEL DELL’ORRORE)
A seguire direi, Carpenter, Argento, Fulci, Craven e Romero.


- Parlaci un po’ di THE ANTITHESIS…


- Premetto col dire che la genesi di questo film è stata assai travagliata, principalmente perché si è trattato di un lungometraggio della durata di 97 min. ca.
THE ANTITHESIS è stato il mio primo lungometraggio scritto in collaborazione con Francesco Basso, autore del celebre libro “Lucio Fulci – le origini dell’horror”, nonché mio ex collega di università, e Stefano Ricciardi che nel film ha lavorato anche in veste di organizzatore generale.
La protagonista del film è Crisula Stafida, attrice molto eclettica che oltretutto recitò anche in TULPA- PERDIZIONI MORTALI e in SHORT SKIN, presentato alla biennale del cinema di Venezia qualche anno addietro;
la co-protagonista, invece, è stata Karolina Cernic, attrice Italo-slovena che veniva da un altro set di un film drammatico.

 

Crisula Stafida

The Antithesis (2017): Crisula Stafida

 


THE ANTITHESIS, sorta di ghost story astrologica, ruota attorno ad un personaggio di nome Sophi di professione Geologa, la quale su delega di un misterioso architetto, va a soggiornare in una villa dove si verificano dei fenomeni anomali che riguardano sbalzi termici/climatici
Considerato il piano di lavorazione assai serrato, abbiamo girato a ritmi a dir poco intensi e da parte di tutti c’è stata estrema abnegazione.
La soundtrack principale del film verrà composta in maniera inedita ed esclusiva dal maestro indiscusso “Claudio Simonetti” dei Goblin (intramontabili i brani da lui composti per pellicole del calibro di SUSPIRIA, PROFONDO ROSSO, ZOMBI, etc..)…
Le restanti musiche invece, saranno curate dall’eccellente compositore Sanremese “Christian Vinciguerra”; per finire ci sarà anche un contributo speciale della band Siciliana di genere heavy-metal dal nome “Ancestral”, con la quale abbiamo instaurato una collaborazione e di conseguenza ci concederanno un brano del loro ultimo album, distribuito in diversi paesi del mondo dall’etichetta Tedesca “Iron Shield”, che s’intitola “Master of Hate”.
Ah… dimenticavo, parlando di contributi interessanti, vorrei citare un’altra preziosa collaborazione del noto doppiatore Italiano Manfredi Aliquò (SCREAM 3, LA SETTA DEI DANNATI, 28 GIORNI DOPO) il quale ha doppiato diligentemente uno dei personaggi di THE ANTITHESIS…
Un’altra menzione va rigorosamente fatta ad un cameo di “Marina Loi”, attrice Romana che in passato recitò in film del calibro di ZOMBI 3 diretto da Fulci e DEMONI 2 di Lamberto Bava. Quanto al cast tecnico e al restante cast artistico, sono rimasto alquanto soddisfatto del lavoro svolto , dacché si è riusciti a portare a termine il prodotto, facendo fronte ad un budget particolarmente limitato. E per concludere THE ANTITHESIS è un horror che segue le orme della ghost-story, contraddistinto in maniera innovativa da una componente astrologica con accenni anche alla Wicca. Il film è strutturato in maniera tale che la trama risulti abbastanza ibrida nelle vicissitudini della narrazione: possiamo evidenziare scene in cui si evincono sfumature erotiche, altre più claustrofobiche e pregne di suspense, e altre ancora più drammatiche, enigmatiche e sanguinolente.. Tutti i personaggi del film sono caratterizzati da una certa ambiguità che a tratti potrebbe destabilizzare lo spettatore sino all'epilogo nel quale tutti i pezzi del puzzle verranno collocati al loro posto.. A livello fotografico ho preferito rendere i colori molto saturi, soprattutto nelle sequenze oniriche in cui ho preferito far prevalere un' esplosione cromatica, enfatizzando colori abbastanza vividi e densi.

 

 

- Come valuti la tua esperienza nell’ambiente del Cinema?

- Fare il cinema è davvero arduo e credo fermamente che bisogna avere tanta dedizione e perseveranza, nonché amore smisurato perché attualmente in Italia il mercato è assai limitato e soprattutto saturo; laddove le fiction e i cinepanettoni hanno la meglio da alcuni anni a questa parte, il cinema di genere patisce molta sofferenza e i canali distributivi risultano davvero ridotti all’osso.

- Oltre al cinema di occupi di altro (hobby, sport, etc…)?


- Essenzialmente adoro molto alcuni fumetti cult del passato e sono un lettore onnivoro di antologie attinenti al macabro. A livello di autori prediligo lo scrittore di Providence: H.P. Lovecraft.
Di sport attualmente non ne pratico, direi che ultimamente ho una vita sedentaria, nonostante adori viaggiare. Sostengo che il viaggio (non importa dove) possieda le giuste potenzialità per rigenerarci e restaurarci, alimentandoci di volta in volta di nuova linfa, poiché ci confrontiamo con altre culture ed altre realtà..
Un tempo però praticavo il calcio.

 
- Cosa diresti ad un ragazzino che vorrebbe studiare Cinema?


- Di farlo, qualora ne sentisse il bisogno, ne fosse veramente convinto e avesse la giusta determinazione.

- E a chi ti segue cosa dici?

- Auspico che THE ANTITHESIS possa essere accolto positivamente.

- E’ stata una chiacchierata bella ed istruttiva. Grazie Francesco!

- Grazie mille a te Dave ! Un saluto caloroso a tutti i lettori di Filmtv.it

 

 

 

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