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Viaggio nell'Italia Underground di Dizionario del Turismo Cinematografico: Quando la location è protagonista della pellicola, il Cineturismo utile di Andrea Saettone!
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Nel nostro viaggio alla scoperta del cinema indipendente e dei progetti per divulgare e promuovere le attività artistiche e le location del territorio italiano ci siamo imbattuti in interessanti eventi per quanto riguarda il Vercellese. Faremo due parole adesso con il giovane Andrea Saettone, un ingegnere di Trino (VC) che da qualche anno ha scoperto la passione per la scrittura e il cinema e ha partecipato a progetti cinematografici per la promozione del Territorio.

 

 

 

1) Ciao Andrea! Da cosa è nata questa tua passione per la scrittura?

Ciao Dave! Se devo dirla tutta, non sono uno di quelli “divorati” dalla passione per la scrittura fin da piccolo, però a partire dalle scuole superiori quando notavo concorsi letterari stimolanti mi è sempre piaciuto mettermi alla prova. In particolare nel 2007 il Comune di Vercelli promosse un concorso per cortometraggi ed io alla mia prima sceneggiatura risultati uno dei vincitori. Da quel momento ho iniziato a studiare come “costruire una storia” con un po’ più di metodo.

 

2) Quanti film hai scritto e/o diretto?

E’ meglio scindere quanto ho scritto da quanto è stato effettivamente prodotto: nell’arco di una decina di anni ho scritto una quindicina di corti, un film, alcuni soggetti per lungometraggi e per serie tv, quasi sempre per partecipare a concorsi di sceneggiatura. In alcuni di questi sono risultato finalista, ad esempio per il lungo LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA che ho presentato 3 anni fa a Gorizia ad alcuni produttori selezionati dall’Associazione Hommelette per il Premio Sergio Amidei. In un paio di casi i miei corti si sono aggiudicati la produzione del corto: è successo per CONTO ALLA ROVESCIA, girato nel 2007 a Vercelli e diretto da Matteo Cerami, e per LA QUADRATURA DEL CERCHIO prodotto tra il 2008 e il 2009 e di cui ho anche firmato la regia.

 

3) Quali sono le tematiche che rientrano più spesso nei tuoi lavori?

Nei due corti prodotti e per GLI FACCIAMO CAPIRE CHI SIAMO, legato ad un concorso sul Toro calcio, i miei lavori hanno voluto valorizzare il territorio: le location non erano solo sfondo, ma vere e proprie protagoniste del racconto. La struttura era simile, con un colpo di scena finale, un “twist” che metteva in dubbio tutto quanto lo spettatore aveva immaginato fino a quel punto. Quando ho scritto qualcosa di personale, senza un tema prefissato da un concorso, mi sono concentrato su storie in cui le tematiche riguardano i ricordi e le “maschere” che ognuno indossa: la dicotomia essere/apparire e verità/menzogna hanno potenziali enormi in una storia e ho provato ad esplorarli.

 

4) Hai fatto anche altro (spot pubblicitari, etc…)?

Sì, avevo partecipato ad un concorso lanciato da Lavazza e nel 2012 è stato prodotto un corto/spot d’animazione promozionale solo per il web, realizzato da Maga Animation Studio. Così come per gli altri due corti prodotti, anche in questo caso c’è stata una fase didattica in cui sono stato coinvolto nel processo produttivo e che ho trovato molto interessante.

 

5) Parliamo adesso del Progetto “Storie del Monferrato”, tre segmenti di tre registi per promuovere il territorio e che ha come produttore esecutivo un nome abbastanza celebre come quello di Max Chicco. Come si chiama l’episodio diretto da te?

Il mio episodio si chiama LA QUADRATURA DEL CERCHIO ed è stato interamente girato a Casale Monferrato a parte alcune scene in interni presso un circolo culturale di Alessandria.

6) Di cosa parla?

Sotto forma del finto documentario ho voluto raccontare la storia di un professore stralunato che spiega una sua bizzarra teoria secondo cui tutti i monumenti di Casale sono accomunati da un particolare geometrico e questo è legato a qualcosa di sovrannaturale. Come già detto, solo un colpo di scena finale ci rivelerà se l’uomo è pazzo oppure no.

 

7) Come valuti l’esperienza?

Sicuramente positiva, soprattutto perché fin dall’inizio e in ogni fase della produzione sono stato coinvolto e affiancato da “tutor” che mi hanno dato una mano a perfezionare la sceneggiatura e soprattutto per la direzione del corto e per il montaggio in cui ero alla mia prima esperienza.

 

 

8) Pensi di scriverne e/o dirigerne altri?

Sì, mi piacerebbe ad esempio sviluppare la sceneggiatura di DIRETTI IN PARADISO, selezionato come soggetto al Procida Film Festival del 2016. E’ una commedia romantica su cui vorrei mettermi alla prova. E poi c’è una serie tv con cui ho partecipato ad un concorso promosso da SIAE e Centro Sperimentale di Cinematografia e di cui sto aspettando gli esiti… per ora ho scritto solo un soggetto di serie, ma mi piacerebbe procedere e scrivere almeno la puntata pilota. Per quanto riguarda la regia non penso di essere all’altezza, preferisco concentrarmi sulla sceneggiatura.

 

9) Vuoi dire ancora qualcosa a chi volessi cimentarsi nella scrittura cinematografica?

Io non ho mai provato a bussare alla porta principale del cinema, non mi sono cioè mai rivolto direttamente a produttori cinematografici, ma solo partecipato a concorsi, quindi non conosco quella strada. Per chi è giovane e volesse provare a cimentarsi nella scrittura per il cinema, sicuramente ho un consiglio, oltre al classico di leggere, scrivere, riscrivere e riscrivere ancora: proporre i propri lavori alle tante piccole realtà locali, soprattutto giovanili, che bazzicano l’ambiente e con loro sperimentare a fare cortometraggi e non solo. Sono convinto che ci siano tanti ragazzi con buone capacità tecniche di fotografia e regia, ma magari non hanno la storia giusta da filmare, così come ci sono tanti sceneggiatori che invece hanno buone storie, ma finché non coinvolgono piccole o grandi produzioni le loro idee rimarranno letteralmente solo “film sulla carta”.

 

 

 

 

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