"libertà per Jafar Panahi"
... è sicuro?
Christian Szell è felice... contento... soddisfatto... ha aperto la valigetta che il fratello gli ha lasciato nella cassetta di sicurezza della banca, e ha trovato molto, ma molto di più di quello che sperava.
Quanto ha sofferto per arrivare fino a quel punto? Quante incomprensioni e sconvenienti torture ha dovuto far subire a perfetti sconosciuti... ma ora quella cascata di luce, di pietre preziose, di diamanti è lì, tra le sue mani... La gioia è talmente incontenibile, che per la prima volta dopo tanti anni, non riesce a trattenere una risata... così fragorosa e improvvisa, che anche la guardia fuori dalla camera di sicurezza della banca, chiede se tutto va bene.
Una mano davanti alla bocca per bloccare questo improvviso sbotto di gioia “sì, sì... tutto a posto”.
Christian Szell, il famigerato comandante nazista, criminale di guerra, riuscito a scappare in sud america alla fine del secondo conflitto mondiale, protetto dai servizi segreti... si è dovuto esporre, uscire dal suo nascondiglio, per raggiungere quello per cui ha tanto smaniato: i diamanti... e ora è felice.
Ma la gioia, cosa preziosa quanto i suoi piccoli gioielli, dura un momento... poi la ragione prende il sopravvento. Incatena la valigetta al polso, per sicurezza, che quel prezioso scrigno non vada perso, o peggio che non venga rubato da qualche ladruncolo...
La gioia di un criminale nazista, che cosa strana e incredibile... può essere contenuta in una 24ore, legata ad un polso, fatta di tante pietre luccicanti... lo stesso Szell rimane incredulo per la risata esplosa improvvisamente, ritornare freddo e razionale risulta difficile.
Veloce per la strada, come un topo di fogna, con la sua gioia legata al polso, ripete come un mantra la frase che più di tutte gli è cara: “è sicuro?”....”è sicuro?”... È sicuro Szell che la gioia provata in quel breve istante potrà colmare la paura che sta arrivando di perderla per sempre?
È sicuro per strada? È sicuro nascosto? È sicuro che non verrà riconosciuto?... Le persone per strada sono come fantasmi, reduci dalle sue mille torture... La gioia di un criminale nazista è cosa rara e difficile da comprendere, è fredda e glaciale come le piccole pietre luccicanti che sono all'interno della valigetta, che sfocia in una risata isterica, che sul volto “dell'angelo bianco”-Szell appare più come un ghigno innaturale... diabolico, ma di indiscusso effetto.
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