Gandahar (1988) ****
Regia: René Laloux
Genere: Fantascienza/Animazione
Buon film d’animazione fantascientifica che offre numerosi spunti di riflessione e chiavi di lettura nonostante abbia trovato poco chiari alcuni punti della vicenda. Molto affascinante l’impatto visivo.
Trama - SPOILER
I pacifici abitanti di Gandahar vedono il loro regno utopico di pace e armonia turbato da un improvviso attacco da parte di un esercito di automi che rapiscono le loro vittime trasformandole in pietra, le statue vengono poi raccolte e trasferite alla loro base. Nella capitale di Jasper, il Consiglio delle Donne incarica Sylvain di indagare. Durante il suo viaggio, incontra i Deformi, una razza di esseri mutanti che sono stati accidentalmente creati tramite la sperimentazione genetica dagli scienziati di Gandahar e poi abbandonati in una zona remota (scarti di un’ossessiva ricerca della perfezione?), nonostante il loro risentimento, sono anche loro minacciati dagli uomini di metallo e si propongono di aiutare Sylvain.
Proseguendo le sue indagini insieme alla bella Airelle, Sylvain scopre che gli uomini di metallo sono al servizio di un cervello gigante chiamato Metamorphis, altro esperimento fallito degli scienziati di Gandahar e abbandonato in mezzo all’oceano a causa del suo comportamento violento e della sua rapida crescita, egli mantiene però un certo distacco dal suo esercito, afferma di non voler vedere distrutta Gandahar e consiglia Sylvain di ibernarsi per poterlo sconfiggere dopo mille anni quando sarà meno potente. Sylvain si risveglierà in un futuro in cui la verde Gandahar è stata sostituita da un enorme distesa di acciaio, ed insieme ai Deformi sconfiggerà Metamorphis che a causa dell’età avanzata aveva ordinato agli uomini di metallo di tornare indietro nel tempo per rapire gli abitanti di Gandahar e assorbire le loro giovani cellule.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta