Quel mal di testa furibondo non gli dava tregua, appoggiò il capo sul pianoforte , serrò i denti per non urlare tutta la sua impotenza di fronte alla mancanza di ispirazione che dalla sera prima lo attanagliava. Provò nuovamente qualche accordo, che non udiva esternamente perché ormai completamente sordo, ma internamente la musica era nitida anche se assolutamente deludente ; possibile, pensava, che io sia arrivato alla mia nona sinfonia, al mio canto del cigno perché sento che morirò molto presto, e dopo tre movimenti perfetti non riesca a concluderla degnamente ? Cosa manca, cosa occorrerebbe ? Si alzò dallo sgabello , aprì la finestra per respirare l’aria della sera, quando improvvisamente udì(a malapena) un passante piuttosto alticcio declamare i seguenti versi :” Gioia bevono tutti i viventi,/ dai semi della natura/ tutti i buoni, tutti i malvagi / seguono la sua traccia di rose…” . Era l’ “Inno alla gioia” di Schiller e Beethoven ne rimase folgorato : ecco cosa mancava per terminare il suo capolavoro ! La musica da sola non era più sufficiente, ci voleva un grande coro di voci e una poesia sublime di fratellanza universale che chiudessero il tutto ; si precipitò al pianoforte e con la poesia sott’occhio nel giro di un ora compose uno dei brani sinfonici più eccelsi che mente umana abbia mai concepito.
Qualche sera dopo assistendo all’esecuzione della sua nona sinfonia non udiva nulla, ma con la mente ripercorreva le note, le voci del coro , la lirica aulica e i suoi pensieri lo riportarono a quando era bambino ,nella sua camera, di notte, terrorizzato dal rientro del padre ubriaco che lo picchiava a sangue ; una volta lo prevenì , fuggì dalla finestra e corse sino al vicino specchio d’acqua dove si gettò e rimase a galla a guardare il firmamento stellato che riflettendosi nell’acqua formava un universo globale che lo circondava, gli dava pace, lo faceva sperare in un futuro migliore e lo riempiva di gioia. Interruppe bruscamente i suoi pensieri e si accorse che l’orchestra aveva terminato la sinfonia e stava in piedi fissandolo ; udì un lontano brusio e quando si voltò vide tutti gli spettatori in piedi anche loro che applaudivano entusiasti con ovazioni tali che egli quasi riusciva a percepire. Allora, cosa rara per lui, sorrise e il cuore gli si riempì di gioia.
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