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Il vocabolario dei sentimenti - Gioia (2)
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Quel  mal di testa furibondo  non  gli dava tregua, appoggiò  il capo  sul pianoforte , serrò i denti   per   non urlare  tutta la sua  impotenza di fronte alla mancanza di ispirazione che dalla sera prima  lo attanagliava.  Provò nuovamente qualche accordo, che non udiva  esternamente perché ormai completamente sordo,  ma internamente  la musica era nitida  anche se assolutamente deludente ; possibile, pensava, che io sia arrivato alla mia nona sinfonia, al mio canto del cigno perché sento che morirò molto presto,  e dopo tre movimenti  perfetti  non riesca  a concluderla degnamente ?   Cosa manca, cosa  occorrerebbe ?  Si alzò dallo  sgabello  , aprì la finestra  per  respirare l’aria della sera,  quando  improvvisamente udì(a malapena)  un passante  piuttosto  alticcio  declamare  i seguenti   versi  :” Gioia  bevono  tutti i viventi,/ dai semi della natura/ tutti i buoni, tutti i malvagi / seguono la sua traccia di rose…” .  Era l’ “Inno alla gioia” di Schiller e Beethoven  ne rimase folgorato :  ecco cosa mancava per  terminare  il suo capolavoro !  La musica da sola  non era più sufficiente, ci voleva un  grande coro di voci  e una poesia sublime di fratellanza universale  che chiudessero  il tutto ; si precipitò al pianoforte e  con la poesia sott’occhio  nel  giro di un ora  compose uno dei  brani sinfonici  più  eccelsi  che mente umana abbia mai concepito.

Qualche sera  dopo  assistendo all’esecuzione  della sua nona sinfonia  non udiva nulla, ma con la mente ripercorreva  le note, le voci del coro , la lirica aulica  e  i suoi pensieri   lo riportarono a  quando era bambino ,nella sua camera, di notte,  terrorizzato  dal rientro del padre ubriaco che lo picchiava a sangue ; una volta lo prevenì , fuggì dalla finestra e corse sino al vicino specchio d’acqua  dove si gettò  e rimase a galla a guardare il firmamento stellato  che riflettendosi nell’acqua formava un universo globale che lo circondava, gli dava pace,  lo faceva sperare in un futuro migliore e lo riempiva di gioia.  Interruppe bruscamente  i suoi pensieri  e  si accorse che l’orchestra aveva terminato la sinfonia  e stava in piedi  fissandolo ;  udì un lontano brusio e quando si voltò  vide tutti gli spettatori  in piedi anche loro che applaudivano entusiasti  con ovazioni  tali che egli  quasi  riusciva a percepire.  Allora, cosa rara  per lui,  sorrise  e il cuore gli si riempì  di gioia.

 

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