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SPOILER ALERT! se non avete visto Il sesto senso non proseguite nella lettura! 
Oppure sì. Tanto è troppo tardi. 

La volta scorsa alcuni mi hanno accusato di aver fatto un gran pippone. Però è stato bello. Per spirito di contraddizione mi verrebbe da farne un altro: non mi arrendo facilmente. Ma il buon senso mi spinge stavolta a essere breve.
C'è una frase che tengo incorniciata nella mia mente. Recita così: “For me there is only the traveling on paths that have heart, on any path that may have heart, and the only worthwhile challenge is to traverse its full length -and there I travel looking, looking breathlessly.
Non la traduco nemmeno, tanto sapete l'inglese. È di Carlos Castaneda. Non parla di cinema, ma si adatta facilmente alla questione che da tempo mi gira per la testa: quella dei finali. Ricordo di aver letto una volta un commento di un noto cinefilo che diceva più o meno così: "ma perché, davvero voi stata ancora a guardare il finale?".
Mi colpì allora. Mi sentii tirato in causa involontariamente. E ci pensai su. È per me davvero importante il finale?

L'immagine qui sopra è uno screen shot preso dal sito Spoil Me. Che, se volete, è un po' l'anti-finale per eccellenza: un posto quasi geniale. Praticamente voi andate lì, scrivete nella buca di ricerca un titolo e lui vi restituisce uno o più spoiler. È molto divertente, provatelo: se volete potete anche contribuire. Va anche detto che molti spoiler - e ovviamente non a torto - sono del tipo "lui (o lei) muore". La fine, oltre che nota, è ecumenica. 

In realtà certo ci sono film per i quali il finale è importante e ce ne sono alcuni che addirittura mirano al finale sin dall'inizio, come se l'autore avesse pensato prima a quello e poi a tutto il resto. Ma anche per quelli vi chiedo di riflettere e dirmi: per voi il finale è davvero ancora importante? Non è in fondo la parte più "infantile" e artefatta della narrazione? Quella che cerca di soddisfare o insegnare o addolcire o turbare? Quanto restate male quando i finali sono sospesi? Quanto vi brucia quando il finale non è soddisfacente? E cosa brucia davvero in voi quando è così? Quale bisogno non viene soddisfatto?

Quanto conta - insomma - nel vostro parere complessivo la conclusione dell'opera e quanto invece il tessuto della narrazione, "il viaggio", il viaggiare guardando senza fiato? Un film, come un sentiero, può avere cuore anche se è indifferente alla sua destinazione?

Se questa cosa risuona in voi, se queste domande vi stimolano, se vi fanno venire in mente un film che non avete sopportato perché non finiva o se invece lo avete amato esattamente perché non finiva, lo spazio dedicato ai commenti qui sotto vi aspetta. Come sempre.

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Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. adria57
    di adria57

    a proposito di finale: qualcuno mi dice come va a finire 'la pelle dell'orso'? perché se ammazzano l'orso davvero, non lo vado a vedere!

  3. maurri 63
    di maurri 63

    Sì. Il finale conta.

    1. maurri 63
      di maurri 63

      Ps: Carlos Castaneda è così controverso che quella frase può andar bene solo per lui. Sciamani a parte.

    2. Database
      di Database

      E per me... :)

    3. maurri 63
      di maurri 63

      ...ovviamente, Bruno. Tu sei uno sciamano. Parzialmente, però, perché i percorsi per essere tali devono avere sempre cuore.

    4. Database
      di Database

      è vero, sono uno sciamano senza cuore!

  4. Honest
    di Honest

    Rispondo solo ora perché mi era finita la newsletter nello spam. Per me il finale è sempre fondamentale, nei libri come nei film. In qualche modo dà un'impronta definitiva, dà la luce in cui guardare tutta l'opera. E ciò sia che sia sospeso, sia se è precisamente definito. Ho una certa predilezione per il lieto fine, ma molti film che amo finiscono tragicamente, o semplicemente "male". Un finale malfatto, o il topolino partorito dalla montagna, possono in larga parte rovinare un film fin lì anche bellissimo.

  5. erwan
    di erwan

    devo pensarci su...
    nel frattempo noto che l'atteggiamento psicologico di chi va al cinema sia opposto rispetto a quello di chi va a teatro:
    in questo secondo caso infatti il pubblico sa benissimo cosa sul palcoscenico capiterá ad Edipo, a Romeo e Giulietta od a Figaro, e questo era vero persino la prima volta che tali opere furono presentate. lo stesso varrá con i film che sono tratti da opere teatrali, o comunque attingendo a miti o storie giá note;
    in tutti gli altri casi lo spoiler é proibito perché la piacevole componente della della scoperta resta di importanza fondamentale, e questo non solo nei generi in cui il genere imponga di sorprendere lo spettatore!
    infine, un po' come a tavola, anche un finale di due minuti é capace di guastare il sapore quanto si é gustato prima!

  6. surfcasting
    di surfcasting

    dipende dai film , in quelli puramente estetici il finale conta poco, ad esempio in S. Kubrick, ne Ilsesto senso è fondamentale.

    1. moloaudace
      di moloaudace

      Condivido pienamente

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