Si può recitare solo con gli occhi? Quando penso a Dirk Bogarde, rispondo di sì. Non servono parole per lui, non gesti plateali. Un film muto, con lui, non avrebbe bisogno di sottotitoli. Dirk Bogarde parlava con i suoi occhi scuri, intensi, straordinari, che mostravano allo spettatore mondi nascosti, universi fatti di gioie e dolori, speranze e delusioni. Quando guardo un film con Bogarde, nella memoria restano i suoi primi piani, i suoi sguardi che scavano l'anima fino a farle male, e quegli occhi che riempivano lo schermo. "Occhi specchio dell'anima": minimalista nei dialoghi, ma sorprendentemente eloquente ed incisivo nell'atto del guardare, del rivolgere il suo sguardo a spettatori reali o immaginari, nel raccontare, in tutta la loro forza, i sentimenti più intimi e tormentati attraverso i suoi occhi.
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