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Ricordando Brad Renfro
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Il 15 gennaio di nove anni fa moriva Brad Renfro. Aveva solo 25 anni, ancora una vita intera davanti e, alle spalle, già una ventina di film.

Scoperto dalla Responsabile Casting Mali Finn (1938-2007), Brad Renfro fa il suo debutto come attore nel 1994, a soli 12 anni, quando prende parte al film Il cliente”, film diretto da JoelSchumacher e tratto dall'omonimo romanzo di John Grisham. Niente male come debutto il suo. Non è da tutti prendere parte, come prima volta, ad una pellicola che ha registrato un grande successo, e con accanto, due attori del calibro di Tommy Lee Jones e Susan Sarandon.

Il cliente” è un film ben riuscito, con una trama interessante e una sceneggiatura perfetta. Thriller, unito all'azione e al dramma. Soprattutto le scene drammatiche, i discorsi profondi e toccanti tra Brad Renfro e Susan Sarandon, sono le parti meglio riuscite della pellicola e le scene nelle quali emerge la bravura di entrambi gli attori. Film che, ancora a distanza di anni, è sempre un piacere rivedere.

 

 

 

Il film che più mi è piaciuto di Brad Renfro è “Amici per sempre”. Film drammatico e commovente che affronta temi importanti quali la malattia e l'amicizia. Uno dei film di formazione meglio riusciti di sempre. Un'interpretazione di Brad Renfro veramente ottima. Perfetto nel trasmettere sentimenti contrapposti quali dolore e tristezza da un lato, e coraggio e vivacità dall'altro, solo con le espressioni dello sguardo. In particolare nelle scene tristi, senza mai versare una lacrima, è riuscito a trasmettere tristezza e angoscia soltanto con la gestualità e con i movimenti del volto. Insieme a Joseph Mazzello, è proprio riuscito a dare il suo contributo ad una pellicola ben riuscita e che è assolutamente da vedere.

 

 

 

Il 1995 è stato un anno ottimo per lui. Dopo il successo di “Il cliente”, “Amici per sempre” e “Le avventure di Tom Sawyer e Huck Finn” ottiene dalla rivista americana “The Hollywood Reporter”, il premio “Young Star”, e il suo nome inizia ad essere tra i più importanti e promettenti tra i giovani del cinema mondiale.

Senza effettuare un mero e noioso elenco delle pellicole a cui ha partecipato e che più mi sono piaciute, mi soffermo solamente sul dire che, in soli dieci anni di carriera, è riuscito a lavorare al fianco di attori quali Kevin Bacon (in “Sleepers” e in “Telling Lies in America”), Robert De Niro (in “Sleepers”), Michael Pitt (in “Bully”), Daniel Craig (nel film “The Jacket”), Val Kilmer (nella pellicola del 2006 “10th & Wolf”), Steve Buscemi e Scarlett Johansson (in “Ghost World”), Luke Wilson (in “Telling Lies in America”), oltre ai sopracitati Tommy Lee Jones, Susan Sarandon e Joseph Mazzello.

Perciò, non esagero, nel dire che Brad Renfro fosse un talento del cinema. Infatti, in così breve tempo, riuscire a prendere parte a tutta questa serie di pellicole, rivestendo al loro interno ruoli di primaria importanza, accanto agli attori più importanti di fama mondiale, non è cosa da tutti.

 

 

JonathanTaylor Thomas, Brad Renfro

Le avventure di Tom Sawyer e Huck Finn (1995): JonathanTaylor Thomas, Brad Renfro

 

E, per evitare di essere ipocrita e moralista, non mi voglio soffermare sul suo stile di vita e sulle sue scelte private, che esulano dalla sfera del cinema. Sono, purtroppo, numerosi i casi di attori morti a causa di dipendenze da sostanze stupefacenti. Credo, però, che Brad Renfro (così come tutti i personaggi famosi con alle spalle una vita privata che ha presentato delle criticità) debba essere ricordato, e giudicato, per quello che ha fatto nella sua vita pubblica, vale a dire il cinema. Tutto il resto riguarda la sua vita privata, e come tale deve rimanere. Per quanto riguarda il cinema, ha lasciato a tutto il mondo, in eredità, pellicole che hanno contribuito a scrivere, finora, la storia del cinema. Pellicole che, a mio avviso, si rivedono sempre con piacere, che rimarranno per sempre alla portata di tutti e che continueranno ad essere viste da sempre nuove persone anche con il passare degli anni. Di tutto questo, dobbiamo essere grati a Brad Renfro.

 

 

 

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