Una serie fantastica, le prime due stagioni meglio della terza, una serie che racconta le debolezze dell'uomo, la crescita e il progresso che portano, quando eccessive, ad un regresso inconsapevole. La tecnologie ci rende zombie, avidi, idioti, arrivisti e vittime di noi stessi.
Una puntata dopo l'altra, una storia diversa dopo l'altra, il disfattismo e il pessimismo di ogni finale ci arrivano come un pugno allo stomaco, un nodo in gola che ci fa riflettere su quello che potremo essere e che in effetti già siamo per molti versi.
I vari futuri distopici e non che ci si presentano davanti sono solo la rappresentazioni di quello che il mondo sta diventando, attraverso i social, la tecnologia governativa e medica e di come ci stiamo richiudendo in noi stessi, lasciando operare e in molti casi prendere le decisioni alle macchine, cosa che come insegna TERMINATOR, non porta quasi mai a niente di buono.
Per vedere BLACK MIRROR bisogna essere masochisti, perché è un cinema che fa male, che non lascia quasi mai scampo e speranze, riesce ad arrivare al cuore della gente in maniera diretta, senza mezze misure. Semplicemente incredibile.
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