
Ok, adesso che ho la vostra attenzione vorrei sottoporvi un quesito etico. Innanzitutto devo premettere che a differenza del solito, sono obbligato a ridurre all'osso e in un certo senso a decontestualizzare gli elementi della notizia perché non vorrei che i fan di una famosa saga cinematografica che stanno frequentando le sale in questi giorni mi si ribaltino contro. Quindi il fatto, in pillole: un attore morto parecchi anni fa è stato resuscitato digitalmente e applicato su una controfigura per fare in modo che recitasse a tutti gli effetti in una vera e propria parte, quindi anche interagendo con altri personaggi e non in un semplice cameo, all'interno del film "Rogue One: a Star Wars Story".
Non mi voglio dilungare sul risultato, anche perché le pene per spoileraggio in questo sito sono molto alte, ma sulle implicazioni collaterali che questa notizia porta con sé.
È chiaro che da appassionato di tecnologia e di cinema vedo dentro a questa notizia, oltre ad una semplice sfiziosa curiosità, anche delle opportunità. Far recitare grandi attori del passato in pellicole del presente sarebbe uno stimolo creativo notevole. Si potrebbe dare vita a prodotti cinematografici veramente bizzarri giocando su effetti sorpresa destabilizzanti. Tipo riunire attori di epoche molto diverse tra loro in un giallo di Agatha Christie, con tanto di cameo di Alfred Hitchcock. Le possibilità sarebbero infinite e tra le mille cose fattibili ce ne sarebbero sicuramente alcune che semplicemente incontrerebbero il favore del pubblico ed altre che, se realizzate adeguatamente, con gusto e amore per il cinema e non avendo solo in mente il box office, potrebbero anche essere operazioni molto cinefile e rispettose, che potrebbero contribuire ad una maggiore conoscenza della storia del cinema e appagarne l'anima più artistica e meno industriale.
Possiamo anche contare su future iniziative dei sempre meritevoli Sundance e Criterion, ma sarebbe inutile fingere di vivere in un mondo che predilige la cultura rispetto all'economia: essendo oltretutto questa digitalizzazione di attori defunti estremamente onerosa, già ci ritroviamo sbilanciati verso il versante industriale e quindi con priorità decisamente economiche. Ci sono però altre due o tre questioni nodali relative ai diritti da affrontare: cioè di chi sono i diritti di utilizzazione dell'immagine di un attore? Quanto durano, quando scadono? Possono essere oggetto di trattative dirette con gli eredi? Oppure dovrebbero essere protetti dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità? E se gli eredi della famiglia Grant, ad esempio, fossero costretti alla fame potrebbero accettare offerte che vanno contro all'immagine (e all'immaginario) dell'attore e ritrovarci, che ne so, Cary Grant a recitare in un porno?
Mi sembra di sentire dei "magari". E anche parecchi "orrore".
Vi invito, allora, ad esprimere il vostro pensiero in forma di commento proprio qui sotto ("orrore" e "magari" vanno benissimo). E se poi vorrete esporvi allo spoiler potrò anche passarvi informazioni più precise.
Ovviamente previa compilazione e firma di specifica liberatoria. :)
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