Ospite insieme a Charlie Weber, il Frank Delfino di Le regole del delitto perfetto, Bellamy Young di Scandal ha portato il suo allure presidenziale e molto charmant al RomaFictionFest.
- In questi mesi ho partecipato alla campagna elettorale di Hilary Clinton, viaggiando proprio insieme al suo staff. È stato estremamente prezioso e informativo, ora tornerò alla serie con una rinnovata prospettiva.
- Quest’anno ci sono stati molti esempi di vita che supera l’arte durante la campagna elettorale. Shonda Rhimes e noi tutti eravamo convinti che il personaggio di Hollys Doyle, interpretato da Gregg Henry, fosse sorprendente e spiazzante, ma dobbiamo riconoscere che Trump è riuscito a scavalcarci.
- Sono una ragazza che per carattere vede il bicchiere mezzo pieno e quindi spero che, ora che Trump è Presidente, le cose diventino più equilibrate nonostante durante la campagna elettorale si sono dette frasi esplosive. Spero che la politica effettiva di Trump sarà più inclusiva e ragionevole, inoltre mi consolo pensando che milioni di persone hanno comunque votato per l’America in cui credo io.
- La democrazia non è qualcosa che ci succede, è qualcosa che facciamo noi. E questo risultato ci insegna che dobbiamo prenderci meglio cura l’uno dell’altro ed essere vigili.
- Recitare mi rende felice ed è molto divertente anche cambiare medium: il teatro è grandioso, ricco di energia, la Tv è una sorta di terra intermedia mentre trovo il cinema più intimo. Se sei, per esempio, come Judy Dench puoi continuare a fare sia una cosa che l’altra e rimani flessibile, ti tieni allenata come un’atleta.
- Quando lavoravamo alle prime stagioni era difficile uscire dal personaggio, ma ormai siamo un gruppo così affiatato che è tutto molto più naturale.
- Credo che Mellie all’inizio fosse frustrata dall’essere più ornamentale che reale parte del gioco politico, ma è diventata via via più attiva, e quest’ultimo anno ha perseguito le sue ambizioni. Certo ha creato grandi problemi, ma ha percorso davvero la sua strada. Credo inoltre che la frustrazione che sentiva all’inizio sia una cosa di cui fanno esperienza molte donne, che non hanno l’occasione per dispiegare tutte le proprie energia. Come il mio personaggio io sono molto leale, ma personalmente mi interessa anche il benessere del mio prossimo, mentre a lei non importa assolutamente nulla. Che gli altri pensino quello che vogliono.
- Sono molto grata a Shonda Rhimes: da quando ha iniziato a lavorare in Tv ha cercato di fare in modo che tutti potessero riconoscersi sul piccolo schermo, ne ha fatto la sua missione. Far parte di questo matriarcato, così inclusivo, mi rende orgogliosa del mio ruolo di soldato nell’esercito di Shonda. Lei scrive in modo incisivo ma è anche delicata e, in particolare come donna, amo che il mio personaggio possa essere confusa e fare anche errori. È una grande esperienza e lavorando con lei ci si sente davvero rappresentati.
- La cosa che più mi ha colpito di questo viaggio con Shonda è stato il suo percorso, anche perché anch’io, come lei, mi agito un po’ se devo parlare in pubblico. Noi non sapevamo niente del libro a cui stava lavorando, L' anno del sì - Non avere paura, vivi con gioia e diventa la tua persona, ma abbiamo visto come si è lentamente trasformata. È stata una grande ispirazione vederla diventare più controllata, capace di abbracciare il mondo e accettare se stessa. Dopo la pubblicazione del libro, retrospettivamente, la sua evoluzione personale è diventata ancora più chiara ai nostri occhi.
- Shonda riesce a tenere le redini della serie, ma conosce anche i propri limiti, non si carica di cose che non può riuscire seguire. Nonostante i suoi impegni è sempre molto disponibile e ci dà sostegno.
- Quest’anno la stagione di Scandal ha una struttura diversa dal solito. Senza dare spoiler, posso dire che l’episodio che riaprirà la serie dopo la pausa invernale riprenderà direttamente dai risultati della Election Night. Quindi sappiamo già cos’è successo, ma in puro stile Shonda non sappiamo cos’è successo DAVVERO e lo scopriremo solo strada facendo, quando gli eventi che hanno portato a quella conclusione saranno svelati a ritroso.
- Amo molto il mio lavoro e sono contenta di avere ancora una stagione almeno, inoltre ho fatto alcuni film e ho inciso un album da cantante. Ho lavorato, sempre in una produzione Disney come Scandal, a un film di Ava DuVernay, A Wrinkle in Time, tratto dal romanzo omonimo di Madelein L’Engle che amavo molto da bambina. Inoltre ho recitato in Bernard and Huey di Dan Mirvish, basato sulla striscia a fumetti di Jules Feiffer, che è anche lo sceneggiatore del film [è stata pubblicata sul Village Voice per la prima volta nel 1957].
- Credo che Hollywood stia diventando più inclusiva, come dimostrano sia Shonda sia Ava DuVernay, e vediamo sempre più storie diverse, raccontate secondo una prospettiva che non è più solo quella dell’uomo bianco così a lungo dominante, con tutta la parzialità che ne è conseguita. Negli ultimi anni sono diventati più numerosi gli autori che portano con sé una voce diversa e credo sia molto importante che le stanze del potere di Hollywood somiglino sempre più alla varietà mondo reale.
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