Si raccolgono qui i ricordi d'infanzia. Sottili pensieri rieccheggiano da sensazioni ormai passate ma che, inevitabilmente, quando meno ce lo si aspetta, tornano in mente con tale profondità da indurre il corpo a liberarsi, il tempo a fermarsi e lo spirito a tornare indietro, come per tentare di riaccendersi sotto le spoglie di un bambino ancora ingenuo, di gran cuore e di grande capacità nel fantasticare. Attraverso il sentiero del ricordo, le immagini che si rimembrano sono sempre quelle più frammentate, nitide soltanto nelle parti dove emotivamente hanno lasciato un qualche segno o, se non un segno, addirittura una cicatrice.
Quali storie ci hanno plasmato? Quali opere ci hanno rapito? Qual è il cinema che da bambini abbiamo interiorizzato?
Ho provato ad auto-analizzarmi, trovando quei dieci film che, in maniera assoluta ed indelebile, mi hanno segnato nella tenera età, seguendo ed accettando ciò che i miei genitori mi hanno proposto negli anni di formazione.
1. Fievel sbarca in America [1987]
Di film d'animazione credo di averne visti veramente tanti da bambino tra i Classici Disney, la Golden Age Pixar e la prima Dreamworks - quella ancora non in grafica computerizzata ["Z la formica", "Il principe d'Egitto", "Galline in fuga", "La strada per El Dorado", ...] - , tuttavia reputo Don Bluth il regista più importante della mia infanzia, e "Fievel sbarca in America" la sua opera che so di aver consumato maggiormente. La delicatezza di una trama spietata, un racconto di una tenerezza disarmante, accompagnato dalle musiche sublimi di James Horner e composto da personaggi unici, profondi, che se visti nell'età dell'assimilazione, dell'assorbimento delle situazioni e degli stati emotivi altrui, è impossibile dimenticare. Il livello di empatia che si raggiunge vedendo questo lungometraggio è, a parer mio, uno dei più sinceri motivi per doversi far scendere una lacrima durante la sua visione. {Lo scrivo anche per autoconvincermi a lasciarmi andare; per cercare di essere meno rigido, io che non piango mai per un film, cosa che invece ho imparato che è utile talvolta fare.}
02. Alla ricerca della Valle Incantata [1988]
Decido di proseguire con il cinema d'animazione, così mi risulta più facile fare possibili associazioni tra autori, opere e quant'altro.
"Alla ricerca della Valle Incantata", il vero motivo per cui ho amato i dinosauri - e l'avventura, e lo "stare insieme" - da bambino. Don Bluth - e sempre Horner come accompagnatore musicale - ancora una volta rientra nei miei pensieri, nelle esperienze vissute attraverso le immagini, il cinema che ho interiorizzato quando ancora, forse, non frequentavo nemmeno le scuole elementari. A rivederlo adesso, sono pochi gli stessi impatti che avevo da piccolo, anche quelli che rimandano a sensazioni passate: il terrore del "dentiaguzzi", lo spirito di cooperazione vitale per la sopravvivenza, l'affetto di una famiglia di cui si sono perse le tracce, la determinazione di cuccioli che inseguono un sogno comune, una vita senza la paura costante di soccombere, di fuggire da continui pericoli. Più profondo di quanto si possa immaginare, questo film, assieme a "Titan A.E", "Fievel sbarca in America" e "Brisby e il segreto di NIHM" [//www.filmtv.it/film/1093/brisby-e-il-segreto-di-nimh/recensioni/876454/], pone Don Bluth tra i grandi maestri dell'animazione cinematografica seppure nessuno dei suoi lavori inter-soggettivamente si possa reputare un capolavoro. La sua poetica è sempre stata in diacronia con la tecnica, è sempre stata più avanti, dove Goldman non sapeva arrivare. Peccato!
03. La città incantata [2001]
Una delle qualità che sicuramente ha mia madre è la curiosità, caratteristica che nel 2001 l'ha portata spontaneamente a comprare la VHS di uno dei massimi capolavori che il cinema d'animazione abbia mai prodotto. La videocassetta è riuscita a sopravvivere a varie intemperie [traslochi, grandi pulizie ecc] e ancora oggi la custodisco avidamente. Cosa si può dire ancora di questo film... francamente non lo so, ne ho scritte tante su Miyazaki [//www.filmtv.it/playlist/681077/angolo-animazione-1-hayao-miyazaki/]. Tuttavia, le immagini e le emozioni che ancora ricordo bene di quando lo vedevo da bambino sono: l'estrema curiosità verso l'Oriente, i suoi colori, il cibo, i vestiti e le creature che in parte - nella mia testa - potevano abitare i luoghi abbandonati del Giappone [carovane di spettri erranti, rospi parlanti, pulcini giganti ed altre creature bizzarre], la paura di Yubaba e l'affetto verso Zeniba, la simpatia verso "l'uomo delle caldaie". Il "Senzavolto", invece, ricordo che mi faceva tanta pena. Stranamente non provavo paura ma solamente una grande tenerezza nei suoi confronti. Comunque ed a qualsiasi età si guardi questo lungomentraggio, l'incanto che si prova è simile. Il Maestro, come pochi altri registi al mondo, ha la capacità di far tornare bambini anche gli adulti attraverso la magia delle sue storie, la magnificenza delle sue scenografie e la caratterizzazione dei suoi personaggi, sempre tanto semplici nei gesti quanto articolati nella psicologia.
04. Robin Hood [1973]
Di una cosa sono sicuro: non ci sarà mai un film che mi farà divertire come "Robin Hood" di Wolfgang Reitherman!
Le ragioni per cui lo adoro così tanto [//www.filmtv.it/playlist/694423/angolo-animazione-4-wolfgang-reitherman/] si rifanno alle sensazioni goliardiche che provavo da bambino quando lo guardavo e, subito dopo averlo concluso, volevo rivederlo, dovendo prima aspettare che il lettore/registratore finisse il rewind della VHS. Questo aumentava ancora di più la piacevolezza della seconda visione. Personaggi leggendari, intere sequenze da citazione, musiche e canzoni memorabili. Per queste ed altre caratteristiche, "Robin Hood" ancora adesso rimane il mio Classico Disney preferito.
05. Il gigante di ferro [1999]
Quante emozioni si possono provare guardando un film? Tenerezza, rabbia, allegria, nostalgia, ansia, stupore. "Il gigante di ferro" di Brad Bird le racchiude tutte in novanta minuti di visione, alternandole in una trama tanto stimolante quanto intensa, concettualmente corposa ed incisiva [//www.filmtv.it/film/19238/il-gigante-di-ferro/recensioni/876971/]. Un racconto di formazione denso di riflessioni verso la moralità, la paura dell'ignoto, la superficialità dell'apparenza, la guerra e le armi, l'amicizia e la responsabilità. Ricordo le risate che facevo da bambino, la tensione che provavo, le lacrime che mi segnavano il volto e dopo il sorriso che mi si stampava in faccia durante le scene finali. Ora lo guardo con altri occhi, con un approccio sicuramente diverso. Tuttavia, l'opera, il capolavoro di Bird senza dubbio ha contribuito a farmi passare non solo dei fantastici pomeriggi o serate, bensì tutta un'infanzia colma di spirito d'avventura e di rinnegamento dei pregiudizi, permettendomi così di crescere con una mentalità propensa all'indagine e mai troppo rigida.
06. Jurassic Park [1992]
La mia ossessione passata!
Vedere gli strabilianti effetti speciali, le creature di "Jurassic Park" è stato per me motivo di incredibili richieste, anche a livelli molesti a volte, verso la mia povera madre durante la mia infanzia. La passione che "Alla ricerca della Valle Incantata" e questo film mi hanno fatto sviluppare ha caratterizzato quasi tutti i momenti di gioco, solitari ed in comune, in cui riuscivo a sublimare tutte le mie fantasie negli anni della scuola materna. Poi, alle elementari, si sono sommati ai dinosauri altri centocinquanta elementi di natura varia, quindi il mio mondo si è allargato, e di tanto. Quello preistorico comunque rimane tutt'ora di mio forte interesse [documentari ecc]. Grazie Spielberg! {mentre molti lo ringraziano per "E.T. l'extraterrestre" che io non ho mai sopportato. Mai.}
07. Alien [1979]
Mio padre è stato poco ortodosso nel farmi scoprire la fantascienza cinematografica. Fortunatamente conosce(va) suo figlio.
Veramente in tenera età, al posto dell'animazione o della saga di Star Wars, è stato "Alien" il primo film di fantascienza che ho visto. Stupendo!
Era uno dei miei lungometraggi preferiti. Ricordo che mi spaventavo e ridevo, mi spaventavo e ridevo... così per tutta la durata dell'opera di Scott, un capolavoro visivo di rara bellezza. {Come si è passati da questo a Raul Bova? Boh...}
08. Les Choristes. I ragazzi del coro [2004]
Sinceramente non mi ricordo bene questo film - che è anche questa una delle opere viste grazie alla curiosità di mia madre - , tuttavia sono certo che è stato importantissimo per me molti anni fa, soprattutto per la sua colonna sonora. Questo coro di voci bianche, questi ragazzini presi e descritti un po' alla "Scugnizzi" ricordo che sono stati la mia prima fonte di ispirazione per voler imparare la musica [questo solo perché "School of Rock" l'ho beccato dopo, mannaggia!]. Da "Les Choristes. I ragazzi del coro", che ho visto che ero alle elementari, si è sviluppata la mia oramai sconfinata passione verso la musica classica e contemporanea. La cosa strana è che il film, a detta dei miei, non mi è mai piaciuto. Eppure deve avermi colpito parecchio se anche adesso lo reputo uno dei lungometraggi più importanti della mia formazione.
09. L'ultimo dei Mohicani [1992]
Anche qui la musica, e che musica! {Mi viene la pelle d'oca solo pensando al tema principale...}
Da "L'ultimo dei Mohicani" - che ricordo essere stato il mio cavallo di battaglia quando litigavo con mio cugino, che lui preferiva "L'ultimo Samurai"... ma si può!? - si è sviluppata un'altra passione che perdura anche oggi: la cultura folkloristica celtica e tutto ciò che le si collega. E uno pensa << ma scusa, che cribbio c'entra che il film parla di indiani d'America? Quanto c'hai in geografia? Qual è la capitale della Mauritania? >>
Nouakchott! Tié!
A parte gli scherzi, è vero. In via diretta questo film c'entra nulla con la cultura celtica. Tuttavia, ad ogni festival celtico in cui vado, ad ogni anche piccolo raduno a cui partecipo, ad ogni cornamusa che sento suonare... insomma, c'è sempre "Promentory" di sottofondo, ecco! Quindi, da quando sono bambino e, quindi, da quando ho cominciato ad andare - prima in famiglia e poi con altra bella gente - per fiere, rappresentazioni e feste medioevali, io questo lungometraggio l'ho sempre associato a ciò a cui non appartiene veramente.
Ma va bene così ;)
10. Il Signore degli Anelli. La compagnia dell'Anello [2001]
Ecco, invece, il vero film che per primo - grazie a mio padre anche questa volta - mi ha avvicinato al fantasy ed alla cultura celtica propriamente detta. Dopo aver logorato le VHS de "la Trilogia dell'Anello", l'universo letterario tolkeniano è stato il passo successivo e, quindi, la totale immersione in tutto ciò che si rapporta con esso: regni, cavalieri, elfi, nani, orchi, demoni, battaglie epiche, morti epiche, magia, stregoneria, bestiari, rune, draghi, grifoni e quant'altro. Il lungometraggio di Peter Jackson mi ha spalancato le porte di un mondo che tutt'ora continua a stimolarmi come quando ero bambino, se non addirittura di più. Anche qui il fattore "colonna sonora" è di primaria importanza, in quanto reputo le musiche di Howard Shore di ques'opera cinematografica tra le migliori in assoluto, quindi che spalleggiano con composizioni di John Williams, Ennio Morricone, Nino Rota, Bernard Hermann, Jerry Goldsmith, Max Steiner, Maurice Jarre, Elmer Bernstein, Henry Mancini, Alfred Newman, Frank Churchill, Philip Glass e Wendy Carlos. Musicalmente un capolavoro assoluto!
Concludo qui il post, uno scritto personale che spero possa stimolare l'interesse degli utenti, magari riuscendo anche a favorire un processo auto-analitico da parte di qualcuno. Chi fosse interessato a scavare un attimo nel passato personale non indugi. Personalmente sono molto curioso di sapere se anche altri - ma ne sono infondo certo - hanno opere legate profondamente alla propria infanzia.
Grazie per l'attenzione.
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