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Torino Film Festival 34 – Giorno 8
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Terminate le prime visioni dei film in concorso, il festival si avvicina inesorabilmente ai titoli di coda, proponendo alle 9.30, in anteprima per gli accreditati, Free fire, titolo scelto per chiudere la manifestazione. Diretto da Ben Wheatley (High-rise, I disertori), che per la prima volta si cimenta con il cinema d’azione, seppur contaminato dai generi, Free fire è forte di un cast da vetrina e numericamente nutrito, che annovera nomi importanti, come la fresca vincitrice dell’Oscar Brie Larson, l’affidabile Cillian Murphy, Armie Hammer, il promettente Jack Reynor e Sharlto Copley.

 

locandina

Free Fire (2016): locandina

 

Intanto, ogni giorno piove sempre di più, come purtroppo anche le cronache nazionali avvisano minuto per minuto, e la mattinata di ieri si è aperta per il nostro gruppetto (vedi foto sottostante, da sinistra Roger Tornhill, supadany, Giannisv66, Kurtisonic e M Valdemar) con The donor, titolo molto apprezzato, per quanto non ci abbia completamente riunito sotto il fronte dell’approvazione senza veti. È anche vero che all’uscita eravamo di fretta e non ne abbiamo quasi potuto nemmeno parlare, tra chi aveva un altro titolo praticamente attaccato da vedere e chi doveva andare a caccia di biglietti per gli spettacoli seguenti. Tra gli altri titoli del giorno, Safe neighborhood, nel suo piccolo, si è rivelato un horror derivativo ma altrettanto caparbio, una piccola sorpresa, mentre Dopo l’amore non offre nessuna concessione nella descrizione del crollo del rapporto familiare tra moglie e marito. Per chiudere, proprio stamattina ero riuscito, incastrando l’impossibile, a completare il mio programma senza perdermi nessuno dei titoli che avevo segnato alla vigilia come da non perdere. Purtroppo, è proprio vero che non si può mai cantar vittoria fino a quando non si chiudono i giochi, infatti è saltata all’ultimo momento, o quasi, la proiezione stampa di Bleed for this per cui, aspettando una mail per capire quando e dove lo ricollocheranno, posso già cominciare a fare la conta per decidere a cosa rinunciare.

 

 

TFF 34 – Selezione di opere programmate Venerdì 25 novembre

 

Free fire (Film di chiusura, Gbr/Fra – 2016)

Boston 1978, un incontro notturno finalizzato al commercio di un ingente quantitativo di armi, vede da un lato alcuni componenti dell’Ira, dall’altro un gruppo di trafficanti. Nell’aria il clima di tensione è tangibile e basterà un’inezia per trasformare l’incontro in una sparatoria prolungata. Free fire trae ispirazione dai b movies degli anni settanta, proponendo un mix di azione e thriller con l’aggiuntivo condimento di battute taglienti. Prodotto da Martin Scorsese, segna l’approdo del regista britannico Ben Wheatley al cinema d’azione e il suo ritorno al Festival di Torino dopo la scorsa edizione, quando fu presente con High-rise. Il cast può contare su interpreti affermati come Brie Larson - fresca di Oscar come miglior attrice protagonista in Room - Cillian Murphy (Peaky blinders, Il vento che accarezza l’erba), Armie Hammer (J. Edgar), Jack Reynor (What Richard did) e Sharlto Copley, autentico attore feticcio del regista Neill Blomkamp che l’ha voluto con sé in tutti i suoi tre lungometraggi realizzati a oggi (District 9, Elysium e Humandroid). In Italia, sarà distribuito dalla Movies Inspired. Recensioni: alan smithee, supadany

 

King Cobra (After hours, Usa – 2016)

Traendo ispirazione da una storia vera, King cobra si addentra nei meandri del cinema porno gay. Stephen (Christian Slater) lancia il precoce Sean Paul Lockhart che in breve tempo diviene popolare. Harlow (Keegan Allen) e Joe (James Franco) sono due produttori disposti a tutto pur di accaparrarselo, anche ad andare oltre ai limiti leciti. Justin Kelly s’immerge in un mondo privo di scrupoli, dove il guadagno detta le linee guida. Il cast è ricco di nome illustri come James Franco, Christian Slater, Molly Ringwald e Alicia Silverstone. Dagli States arrivano riscontri negativi; su Metacritic ha una valutazione che si ferma a un modesto 48/100, ma può comunque vantare il premio attribuito al regista al California Indipendent Film Festival. Recensioni:

 

Les vies de Thérèse (TFF Doc, Fra – 2016)

La vita di Thérèse Clerc è stata piena. Sposa a vent’anni, madre di quattro figli, divorziata nel 1969, quando intraprende un’intensa attività per i diritti delle donne, fino a creare una vera e propria associazione e a pensare a un progetto di una casa di riposo per donne, basata su concetti di solidarietà e autogestione. Quando è colpita da un male incurabile chiede a Sébastien Lifschitz di accompagnarla con la sua cinepresa fino al momento dell’ultimo saluto. Les vies de Thérèse è un vero e proprio testamento in immagini e parole, vitale e ricco di speranza.  Recensioni: Alan Smithee

 

Daguerrotype (Onde, Fra/Gia/Bel – 2016)

Stéphane (Olivier Gourmet) è un ex fotografo di moda ritiratosi in una villa con sua figlia Marie (Constance Rousseau) dopo la morte della moglie. Jean (Tahar Rahim), il suo nuovo assistente, rimane presto affascinato da Marie, ma nella casa scindere realtà e fantasia appare sempre più complicato, tra spettri, passione e sofferenze. Kiyoshi Kurosawa (Pulse) elabora le sue ossessioni spaziando tra il gotico europeo e asiatico. Presentato dalla direzione del Festival come un omaggio al cinema di Mario Bava e Georges Franju. Recensioni:

 

The love witch (After Hours, Usa – 2016)

Elaine (Samantha Robinson) è una strega avvenente che utilizzando un intruglio misterioso trasforma ogni suo amante in una figura fragile e sensibile. In realtà, si tratta di una prova; infatti, Elaine è alla ricerca di un vero maschio. Con The love witch, Anna Biller torna al festival di Torino dopo essere stata selezionata nel 2007 con Viva. Il suo è un omaggio al Technicolor, nel segno dell’erotismo, malizioso e vivace, tra spirito cinefilo e vintage, con fantasie spinte. Una prova impegnativa per la protagonista Samantha Robinson. Molto apprezzato su Metacritic, dove la critica lo valuta con un importante voto pari a 80/100. Recensioni: alan smithee

 

Le voyage au Groenland (Festa Mobile, Fra – 2016)

Thomas (Thomas Blanchard) e Thomas (Thomas Scimeca) sono due trentenni attori parigini che, alle prese con diverse problematiche, decidono di andare a Kullorsuaq, un remoto villaggio della Groenlandia dove vive Nathan (Francois Chattot), il padre di uno di loro. Fuori dal mondo, tra distese di ghiaccio e a contatto con popolazioni e tradizioni molto particolari avranno l’occasione per riparametrare le prospettive delle loro esistenze. Sébastien Betbeder focalizza l’attenzione sulla giovinezza e i sentimenti, tra il buddy movie e il mumblecore. Recensioni:

 

Eshtebak/Clash (Festa mobile, Egy – 2016)

Egitto, 2013. Dopo che il golpe militare ha destituito il presidente Mohamed Morsi, le piazze di El Cairo sono invase dai manifestanti. Un gruppo d’individui, diviso tra chi è pro e chi contro la Fratellanza musulmana, si ritrova all’interno di un mezzo della polizia, costretto a stare insieme per parecchie ore e confrontarsi, tra momenti drammatici e altri comici. Il regista Mohamed Diab visualizza le tensioni interne di un’intera nazione racchiudendo un gruppo variegato di persone, e ideali, all’interno di uno spazio simbolico che porta alla luce il disorientamento umano. Recensioni: alan smithee

 

A pugni chiusi (Tff doc, Ita – 2016)

Con A pugni chiusi, Pierpaolo De Sanctis racconta la parabola artistica ed esistenziale di Lou Castel in Italia, imbrigliato tra due personaggi emblematici della sua carriera, quali sono l’Alessandro de I Pugni in tasca e Giovanni in Gli occhi, la bocca, entrambi diretti da Marco Bellocchio. Camminando per una Roma sospesa tra tempi molto diversi, l’attore parla a cuore aperto, spaziando dal suo ruolo d’attore alla militanza politica. Recensioni:

 

Wexford plaza (Festa Mobile, Can – 2016)

Betty è una ragazza in sovrappeso alla ricerca dell'anima gemella su un'applicazione e come lavoro ricopre il ruolo di guardia notturna in un centro commerciale deserto, con due colleghi nerd che non perdono un’occasione per prendersi gioco di lei. S’invaghisce di Danny, che lavora nel bar del centro commerciale, ma il suo sentimento non viene corrisposto. Wexford plaza è l'opera prima di Joyce Wong, capace di gestire una narrazione minimale grazie alle sfumature, una commedia amara con un'attrice trascinante. Recensioni: alan smithee

 

The polar boy/ Polaarpoiss (Torino Film Lab, Est – 2016)

Mattias (Roland Laos) è un giovane che aspira a diventare fotografo. Quando s’innamora follemente di Hanna (Jaanika Arum), una ragazza bipolare, si lancia senza paracadute in un’avventura che lo porterà a infrangere la legge; per salvarsi dalla prigione dovrà ricorrere a soluzioni estreme. Arriva dall’Estonia questo coming of age diretto da Anu Aun, che utilizza la malattia mentale come chiave del rapporto di coppia. Recensioni:

 

locandina

Clash (2016): locandina

 

A carattere riepilogativo, di seguito trovate i link per poter accedere direttamente alle pagine che riassumono tutti i post e le recensioni presenti sul Festival di Torino 2016.

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