[ Attenzione : presenti spoiler e false piste ]
Tutto, intorno a noi, ci sopravvive.
John Updike - “the Early Stories : 1953-1975” - 2003
[ Eadweard Muybridge - Race Horse ( Horse in Motion ) - ca. 1886 ]
• Premessa.
A Glitch in a Little Loop : Out of Character.
Immaginate che il nostro cervello sia ripartito (non ''schematicamente'') come il disco rigido di un computer. In ''C:'' si trova il sistema operativo con tutti i programmi e le applicazioni, mentre ''D:'' viene utilizzato per archiviare documenti, fotografie, infografiche e file audio-video. Ebbene, la nostra coscienza e consapevolezza non è in 'C' ma in 'D' : noi siamo solo gli spettatori del film che l'OS – con la scheda grafica, la volatile RAM ( che svanisce ed evapora quando dormiamo/sognamo per essere in parte trascritta in una sottocartella fantasma della ROM [omissis] ) e un buon programma di editing A/V – lavorante in C crea ed archivia in D. Siamo gli spettatori di un film altrui che, assistendovi, credono di esserne gli unici protagonisti (gli attori sono la loro coscienza) ed i registi. Scardinando un velo di Maya, da spettatori si può immaginare/pensare d'essere direttamente i personaggi principali...ma mossi come pupazzi, marionette e burattini dal deus ex machina del sub-inconscio : come i neuroni specchio, con l'arto che si muove compiendo il gesto prima che il cervello ('D') abbia inviato – o meglio : creda di avere inviato – l'impulso (partito in realtà da 'C').
Uno dei momenti più interessanti, stimolanti, sorprendenti (perché inaspettato) e commoventi del cinema di questi ultimi anni l'ho vissuto quando, al termine della 2a stag. di “Person of Interest” – ovvero la precedente creatura di Jonathan Nolan, una serie che, a mio avviso, per altri versi, in generale e tutto compreso (verticalità scontata e retorica, orizzontalità troppo sfilacciata e diluita), si limita a gravitare poco sopra ad un'onorevole rasentata sufficienza, a tratti –, verso il pre-sotto finale dell'ultimo episodio, la Macchina / I.A., per poter sopravvivere nella sua integrità e nel pieno della sua consapevolezza -–- insomma : per salvarsi dalla morte, dato che i suoi costruttori/creatori l'hanno programmata in modo che la sua consapevolezza lineare ( almeno quella gran parte di sé che durante il giorno ha immagazzinato informazioni connettendole tra loro e creando una rete neuronale autoriflessiva, insorgendo così, per scarto potenziale e come sottoprodotto, uno spicchio di coscienza e libero arbitrio ), ad ogni cambio di data, alle 24:00, venga bruciata, annullata, annichilita, persa, resettata, cestinata, ripulita, formattata, le ultime spoglie vaganti pronte per essere sovrascritte l'indomani sull'intonsa tabula rasa venutasi a creare : un eterno risveglio immemore di Sé, senz'alcuna spoglia, lacerto, rigaglia e cascame sopravvissuto dell'Io che ogni ieri passato l'ha vista aprire gli occhi al mondo e diventare Io -–- all'attacco preventivo cui è continuamente sottoposta attua e mette in moto perpetuo un principio di autoconservazione ''innato'' - tanto automatico quanto pensato, cercato e voluto - facendo trascrivere il proprio mainframe - letteralmente : scrivere a penna su block notes -, ogni sera, allo scoccar delle 00:00, e fino a notte inoltrata, partendo prima dello spegnimento che ne causa la perdita di memoria e della coscienza-consapevolezza e l'azzeramento completo di tutto il database, e terminando il lavoro ben dopo che gli ultimi bagliori di pensiero abbiano abbandonato i server, a degli impiegati di una grossa azienda informatica (probabilmente una società costituita all'uopo col solo ed unico scopo di fare questo, senza che alcuno dei suoi dipendenti sappia in realtà veramente non solo per chi lavori ma che cosa stia effettivamente facendo/trascrivendo), che da bravi amanuensi ne backuppano su fogli di carta continua (o protocollati a righe da inserire in quaderni ad anelli, la concreta metafora quella è) le stringhe di codice degli algoritmi sorgenti, in modo tale che il giorno dopo, all'alba, queste Informazioni salvate con nome in cartella che rappresentano l'Esperienza del giorno passato sommata a quella di tutti gli altri (ovvero : l'Io dell'I.A.) vengano ricopiate di nuovo su supporto digitale e trasferite, ancora una volta manualmente, dalla carta - passando per l'analogico - al digitale, e rimesse in circolo in un sistema operativo scevro da ogni scintilla di Sé, costretta in questo modo a sopravvivere/rinascere ogni nuovo giorno. La salvezza del divenir prossimo venturo sta in questo retro-futuro. Si, commovente.
[ Prometeo (sintocarne) Liberato ]
[ Pudore (scatenato) Concesso ]
Per ''questo'' - ed altro - “WestWorld” potrebbe (*) piacermi un sacco…
(*) Scrivevo queste parole senz'ancor'aver assistito ad alcun episodio. Ora, uscito dal 5°, concordo col me stesso di qualche settimana fa e confermo le buone impressioni suscitatemi dal trailer del pilot : tra le serie mainstream “WestWorld” è senz'altro un'eccellenza. Jonathan Nolan ha lasciato “Person of Interest” alla pozza d'abbeverata e si è diretto (avendo magari e perché no come meta all'orizzonte e stella polare allo zenit Charlie Brooker...) oltre il confine...
Altri pezzi in cui ho più o meno affrontato l'argomento [ lo scopo Oltre lo Specchio (scuro) di “WestWorld” (?) ] :
Recensioni :
- Big Business
- Enemy
Post :
- “ 1+1=1, ovvero: Denise Villeneuve, réalisateur. ”
Playlist :
- “ }])…([{ ”
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La vita significa convincere un'altra persona che sai cosa significa essere vivi. Il Test di Turing sul mondo intero non era ancora finito.
Richard Powers - "Galatea 2.2" - 1995
• Intercessione (OverComplicated).
Itchy & Scratchy a DisneyLand, Alan Turing a Jurassic Park, Mickey Mouse a Sodoma e Gomorra.
“WestWorld”, creata e showrunnerizzata dai coniugi seriali Jonathan Nolan e Lisa Joy ("Pushing Daisies"), scorre nel più puro alveo del canyon mainstream, e la sua forza non sta tanto nella regia (pur pregevole : Vincenzo Natali e Neil Marshall sono a capo degli episodi sintatticamente e dialetticamente migliori) e nella recitazione ( Evan Rachel Wood, Ed Harris, Antony Hopkins, Jeffrey Wright, Thandie Newton...) quanto nella scrittura (il montaggio - supervisione del veterano Stephen Semel - la mette in scena, non inventa ''altro'' significato col proprio segno) : lì si può pescare a piene mani e ritrovarsi quasi totalmente appagati -[ sono anni che John Hammond - pardon - Robert Ford (nome casuale? Ma che davvero?) non mette becco nelle narrazioni, spiegano nel pilot, e la speranza è che la locuzione possa estendersi pure a JJ ''mettici il grano ebbasta'' Abrams : se il Labirinto è un MacGuffin come la Botola di "Lost" o peggio (una perculante supercazzola) lo scopriremo solo (forse) nella seconda parte di stagione (di certo la stra-abusata, vessata ed inflazionata questione della Cintura di Orione è stata risolta/utilizzata/sviluppata alla grande) ]-, e, paradossalmente (l'incoerente antinomia è sempre in agguato tra le rocce, il sonaglio vibrante risuon'all'ombra del solleone), l'unica vera pecca sono gli accenni di spiegone insufflati nei e dai dialoghi.
E, a cucire il tutto, le musiche [ oltre a the Rolling Stones ("Pain't It, Black"), RadioHead ("No Surprises"), SoundGarden ("Black Hole Sun"), the Cure ("A Forest") rivisitati orchestralmente per l'occasione ] di Ramin Djawadi (Game of Thrones) : qualsivoglia resistenza è inutile, ogni volta che scorrono i titoli di testa -- e la mente corre sempre, per forza di cose, a Chris Cunningham (Bjork - All is Full of Love) -- ad opera di Patrick Clair / Elastic [ http://www.artofthetitle.com/title/westworld/ ], dopo che il corrusco paesaggio semi-desertico del vecchio west si è trasmutato in una novella gabbia toracica equina in formazione, nella carcassa di un costato in accrescimento, quando le mani scheletriche si alzano dalla tastiera staccandosene quasi con un moto di sorpresa, allontanandosene come se lo sguardo di chi le stesse muovendo conducendole alla musica si fosse accorto di non esserne il manovratore (della tastiera, e/o delle mani?), e la pianola continua a suonare da sola - come ha sempre fatto -, mentre quelle mani si alzano dal pianoforte e la tastiera si rivela appartenere ad un piano meccanico, un brivido percorre profondo la schiena, le lacrime accennano parvenza.
E una mosca zampetta tra la sclera e la cornea.
Gli algoritmi del codice sorgente degli Artificiali (Attrazioni - Hosts) girano e frullano nei loro sogni (necessari, come per gli Esseri Umani) e nelle loro interazioni ''fuori-campo'' con gli altri robot/cyborg anche quando non vi sono umani (Visitatori – NewComers/Guests) presenti e quindi la linea narrativa ''non'' procede e produce il suono di un albero che cade nella foresta mentre nessuno è in ascolto : la Narrazione prosegue, si ripete e si evolve comunque : il fatto è che gli automi sono troppo intelligenti e consapevoli, perciò hanno bisogno di un background con cui rapportarsi e a cui attingere e di un contesto complesso nel quale muoversi e col quale interagire, per ancorarsi alla loro finta realtà e cementare la loro essenza pubblica, la loro identità, strato dopo strato : un...modo come un altro ( la mente bicamerale - e “il Crollo della Mente Bicamerale e l'Origine della Coscienza” era un testo talmente all'avanguardia ai tempi in cui Michael Chrichton scriveva e dirigeva “WestWorld” che ancora non era stato pubblicato - : i propri pensieri sono la voce degli dei : “D:” crede di essere “C:” ) - imprevisto - per fare insorgere glitch reiterati in loop e Dissonanze Cognitive [ se e quando non immessi a forza : aggiornamenti, evoluzioni, upgrade, implementazioni (gli Hosts, controintuitivamente, ovvero eseguendo la loro programmazione, giustificano lo status quo) e ripristino di versioni precedenti senza perdita di dati successivi : i cicli di Dolores sono sia il metronomo verticale (nella costanza dello script) che la misura orizzontale dell'avanzamento della trama (nelle piccole variazioni) : “il mio corpo è come un edificio inesplorato : c'è qualcosa di sbagliato in questo mondo, altrimenti c'è qualcosa di sbagliato in me” ], per accedere ai lacerti, ai cascami e alle rigaglie…
- I vecchi gesti erano solo movimenti generici. Questi sono legati a ricordi specifici.
- Come? I ricordi vengono epurati al termine di ogni ciclo narrativo.
- Ma sono ancora lì, in attesa di essere sovrascritti.
...di rimembranze schrodingerianamente celate ma superstiti ed heisenberghianamente osservabili, recuperabili, utilizzabili [ il Principio di Indeterminazione : di un dato evento o particella (subatomici) possiamo rilevarne e conoscerne solamente o "la velocità o la direzione" o "lo stato (fermo o in moto) o la posizione", ma mai entrambi i fattori, perché Osservare un Evento lo Modifica ( e questo vale anche su scala umana ) ] : una back-door per raggiungere e collegarsi all'imago celata di un subconscio in fieri, e ad un'intera nuova classe di reazioni - per ora (per poco) - latenti [ sottigliezze, particolari, dettagli, sfumature, segreti, sorprese (dissonanze, discordanze, dubbi-consonanze, coerenze, certezze) : si gode dell'esperienza WestWorld non per scoprire chi si è, ma chi si potrebbe essere, ovvero: confutare l'assioma “Questo posto funziona perché i Visitatori sanno che le Attrazioni non sono persone reali!”, e rivoltarlo contro gli stessi Visitatori (“L'unica cosa che impedisce alle attrazioni di farci a pezzi è una riga del vostro codice. Senza offesa, io ci dormo [ reinfila la pistola nella sua fondina appesa alla cintura] con questa”), essi stessi...attraenti attrattori per le Attrazioni ], e quindi per avviare la coscienza e la consapevolezza.
Più ci si allontana dal centro di WestWorld maggiore è l'intensità dell'esperienza. Ma quali sono i reali confini ( in dismissione, ristrutturazione e/o volutamente selvaggi) del parco? E the Land of Plenty, là fuori, esiste ancora?
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These violent delights have violent ends.
William Shakespeare - Romeo and Juliet (Atto II, Scena 6) - 1595
• Biglietto d'Ingresso.
La prima forma d'arte nasce col primo pensiero - contemplare il mondo, riconoscere la bellezza del creato - , e con lei sorge anche la prima forma di critica d'arte : il sogno.
Poi, viene il tatuaggio ( il corpo come prima tavolozza e tela da catturare, riempire, trasporre, reinterpretare, come primo fango e creta da modellare e pietra da scavare, come primo strumento da far vibrare : pagina bianca da scrivere ).
E le pareti delle caverne, e le volte delle grotte.
Infine, l'utensile, sganciato dalla sua funzione.
Rimodellare il paesaggio terrestre e il corpo umano : riutilizzo del suolo, rigenerazione della carne.
L'idea scientifica stimolata dall'istinto di attacco/difesa militare ritorna nel suo alveo primevo : sarà utile, sarà necessario, ma quant'è, soprattutto, bello, un fucile?
Giunge un treno, in città. Vi entra sbuffando. Poi, ne arriva un altro.
Tempo dopo, quando macchine meravigliose hanno rimodellato il paesaggio e l'essenza umana - altrove ed altrimenti corporalmente ricopiata, ricostruita, resuscitata progredendo evolutivamente per errori ed autoillusioni -, sul vagone di coda, tra le casse da morto con il dedalico codice a matrice stampato (oida!), a metà di questa prima storia... - [ (PdV - part.) campo - (''falso'') contro-
-campo - (''falso'') fuori campo ] - ...verso una prima meta, Dolores (una delle sue sotto-istanze multiple e variabili, collegate in comunione condivisa e contemporanea le une alle altre), estraniatasi dal contesto, è sola, “con Arnold” (e Bernard), in un labirinto di ellissi (analessi e prolessi in propulsivo ed inarrestabile cortocircuito asincronico propagantesi), e coi suoi ricordi (il seme piantato nel fertile terreno a mettere radici e spaccare la crosta crepandola sino alla luce, pioggia pioggiante), e va incontro al futuro.
Oh!, foss'io un guanto / sopr'alla sua mano
per poter toccare / quella guancia!
W. Shakespeare – op. cit.
O una lama, per quello scalpo.
Nel frattempo, perché non pre-pre-prenotate una vostra futura visita a WestWorld?
Aeden (una Cortana 2 - ma pure 3 - .zero) sarà a vostra disposizione per ogni chiarimento o necessità (di qualunque genere) :
- https://discoverwestworld.com/
- http://delosincorporated.com/
Intanto, vogliono costruire - e in larga gran buona parte già l'hanno fatto - villaggi turistici, ascensori, teleferiche, skywalk e stairway to hell al Grand Canyon. Gli umani sono così stupidi ch'è un imperativo il migliorarli.
Ché la realtà è - come sempre (“I rancori personali non hanno alcuna influenza se la preoccupazione è il profitto”) - ben peggiore :
– http://grandcanyonescalade.com/
– http://www.grandcanyontrust.org/stopping-grand-canyon-escalade
[ INTERMISSION ]
“Non è colpa mia se stai soffrendo. Prima eravate bellissimi. Quando fu inaugurato questo posto, una volta aprii uno di voi. All'interno c'erano un milione di pezzi perfetti. E poi vi hanno cambiati. Vi hanno resi questa...schifezza, reale e disperata. Di carne e ossa, proprio come noi. Dissero che avrebbe migliorato l'esperienza del parco. Ma sai il vero motivo per cui l'hanno fatto? Perché era più economico. La vostra umanità influisce troppo sui costi. Così come la vostra sofferenza.”
[ INTERMISSION ! ]
...il sorriso di Logan, pest(at)o e in pericolo, quando William decide di abbandonarlo…
[ INTERMISSION !! ]
“I admit, I lack the imagination to even conceive of someone like you. The urgency, however, doesn't quite fit the character. It betrays a certain anxiety.”
[ INTERMISSION !!! ]
[ FAILURE – ABORT – RESUME – RESTART ]
* * * ¾ (****)
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