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La Vera Recensione: Salò o le 120 giornate di Sodoma
di SatanettoReDelCinema
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Cosa vorrà mai dire quel "vera" prima di "recensione"? Semplice. Per chi si ricorderà avevo già postato una recensione-test. Erano i miei primissimi giorni di vita su Filmtv.it e avevo deciso di mettere un po' alla prova l'utenza del sito.

Volevo vedere se eravate delle persone serie o un gruppo di barboni che si trovano in moltissimi siti di recensioni quali "MyMelis" e "Fumcorps" (questi sono nomi falsi, i siti veri non posso scriverli altrimenti rischio di passare per il solito diffamatore virtuale).

Con non poca sorpresa mi sono ritrovato davanti ad un'utenza onesta, aperta al confronto, interessante per alcuni membri che ho avuto modo di scoprire man mano nel tempo. Ho deciso quindi di smettere gradualmente di trollare e di fare recensioni serie, anche perché come troll facevo parecchia pietà.

Dunque oggi la vera recensione con il vero giudizio su Salò (lo chiamo così per abbreviare).

E in ogni caso non è un giudizio lusinghiero il mio. Non è una stroncatura, ma neanche una valutazione positiva.

 

 

Con questo film il buon Pasolini ha deciso di prendere tutti gli elementi di ottimistica armonia che aveva contraddistinto la precedente Trilogia della vita (Il Decameron, I racconti di Canterbury e Il fiore delle Mille e una notte) e li ha cancellati, sprofondando nel baratro di pessimismo più totale.

In Salò si avverte il marcio dell'essere umano, la cui violenza e crudeltà è rappresentata in varie forme (fisica, sessuale e con qualche mangiata di sterco nel mezzo). E ovviamente il tutto è gestito dai nazisti, ma quello è prevedibile...

E' un film che per l'anno di produzione a cui ci riferiamo (1975) generò scandalo e fece parlare di se'. Indubbiamente stiamo parlando di un film coraggioso, ma allo stesso tempo ingenuo nella contestualizzazione del soggetto.

Per chi non lo sapesse, infatti, il film è tratto da un romanzo incompiuto del francese De Sade che si svolge nella Francia del diciottesimo secolo, mentre nel film provocatoriamente è stato ambientato negli ultimi anni del regime fascista italiano.

Una scelta parecchio discutibile, ma che ha avuto il suo impatto culturale.

Tornando al film in se', posso dire senza dubbio che non è invecchiato benissimo. La violenza che si può vedere sullo schermo è a tratti abbastanza scioccante, ma a tratti scade nella comicità involontaria a causa della confezione datata.

Il montaggio è imperfetto e raffazzonato, con alcuni ricicli di inquadrature evidenti.

La regia di Pasolini in se' è parecchio stantia, e qui veniamo ai limiti registici di Pasolini (si può dire quello che si vuole, ma Pasolini non è mai stato un regista grandioso dal punto di vista tecnico, e questo film lo mostra). Tempi di cambio inquadratura a volte eccessivamente prolungati.

Ma il difetto principale è senza dubbio il cast e la recitazione degli interpreti. Tolti Bonacelli e qualche altra comparsa decente il resto degli attori è decisamente mediocre, con alcuni picchi di nettezza totale. Il grosso neo della recitazione distoglie talvolta l'attenzione da alcune scene chiave, che vorrebbero essere di impatto, ma sono recitate talmente male da fallire nell'intento.

 

                               Scena censurata per motivi ovvi......(troll)

 

Per questi motivi, anche se si salvano alcune cose quali la colonna sonora del solito mitico Morricone e la raffinatezza delle ambientazioni e dei costumi, ritengo Salò un film appena sufficiente. Non una schifezza o una porcheria, ma decisamente lontano dall'essere un capolavoro.

Comunque degno di essere chiamato cult per i suoi motivi.

 

Voto: 6/10.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

p.s. Se vi state chiedendo perché io non l'abbia semplicemente riscritta come recensione, bensì come post, il motivo è semplice: mi incasina la timeline del profilo.

So che sembra un motivo stupidissimo, ma sono molto pignolo su queste cose ahime...

 

 

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Ultimi commenti

  1. pippus
    di pippus

    Ciao Vittorio, prendo atto e faccio mie le tue considerazioni in merito senza potermi esprimere se non per confessare di non aver retto all'unico tentativo di presa visione. Capisco ogni motivazione o significato storico/cultural/metaforico ma proprio non ce l'ho fatta. Forse in futuro potrei ritentare, magari in compagnia previo un buon bicchiere anestetizzante :-).
    Un saluto.

    1. SatanettoReDelCinema
      di SatanettoReDelCinema

      Stessa cosa per me Paolo. Che fatica le prime volte cercare di finire Salò.
      Semplicemente non è per stomaci deboli, ma posso assicurare che in giro c'è anche roba ben più forte e disgustosa.
      Ti auguro a questo punto di non imbatterti mai in "A Serbian Film" ;-)
      Saluti.

    2. pippus
      di pippus

      Pensavo fosse imbattibile nella sua inarrivabile "pole" ed invece mi confidi non essere cosi! Bene, andrò a curiosare almeno nei commenti di quest'altra casta opera:-).
      Ciao e grazie Vittorio.

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