Lo "ZE" Festival si è tenuto anche quest'anno nel mese di ottobre nella città di Nizza, e sta coinvolgendo il pubblico attualmente nelle sale di Tolone e Marsiglia.
Si tratta del secondo festival a tematica LGBT che la "capitale" della Costa Azzurra ospita ogni anno (l'altro, quello un pò più "ricco e finanziato, è l'IN & OUT Festival che si tiene tra aprile e maggio di ogni anno, e di cui vi ho già raccontato in precedenza).
Il titolo della rassegna, come già mi pare di avervi rivelato nelle scorse edizioni, sfrutta con una certa ironia la tendenza dei nostri cugini d'Oltralpe a "francesizzare" parole straniere ormai entrate nel gergo di una lingua che tuttavia orgogliosamente (ma pure a volte in modo ostinato ed ottuso) non ammette tanto facilmente subentri o spodestamenti internazionali.
"Ze" (si pronuncia con la S dolce di "sbaglio") sta ad intendere l'articolo determinativo plurimo inglese "the", pronunciato appunto alla francese.
Precisato questo aspetto folkloristico, lo Ze vuole presentarci ogni anno, al pari del suo concorrente, il meglio della cinematografia inerente le tematiche, problematiche e i valori inerenti appunto la condizione, il modo di vivere, i caratteri e le situazioni, i diritti, l'orgoglio del mondo omosessuale.
Anche quest'anno i film, mediamente piuttosto interessanti, pur senza nessun capolavoro tra i prescelti, provengono da svariate parti del globo, e sono nel loro insieme in grado di darci una significativa testimonianza di come certe problematiche di integrazione e di salvaguardia di diritti e tutele, siano ancora oggi un tabù o una condizione da guadagnare e far valere.
Tralasciando, per cause tecniche, i cortometraggi, vi presento e concentro questo mio post sui film-lungometraggio che hanno caratterizzato la rassegna.
Essi verranno qui presentati in ordine cronologico di presentazione, con una veloce introduzione ed un rimando alla recensione completa, a cui si arriva cliccando sul titolo di ogni film.
Buona lettura.
Commedia briosa e di buon ritmo, girata in modo convenzionalmente brillante da uno specialista dei toni leggeri. Un film in grado di salvarsi da un ordinario anonimato, grazie soprattutto, od esclusivamente, al carisma leonino e alla verve da mattatrice indomita, della simpaticissima Lily Tomlin.
VOTO ***
Un capo-branco spodestato del suo ruolo da un sofisticato suo coetaneo, che mostra tranquillamente le proprie tendenze sessuali, e lo batte in una gara di forza e potenza. Odio e attrazione inconfessabile in un duello-vendetta in cui la coscienza finisce per avere la meglio sull'istinto cieco e rancoroso.
VOTO **
CE QU'ON A (WHAT WE HAVE)
Attore parigino in fuga e teenager vittima di bullismo si incontrano grazie ad una lezione di francese e trovano il modo di affrontare ognuno le proprie insicurezze, senza clamori e senza che i pregiudizi del mondo esterno riescano a scalfire un'amicizia che li rende per la prima volta sicuri ognuno della propria condizione. Minimalista non banale.
VOTO ***
Essere ed apparire: mai come nel poliziotto Yoon convivono queste due discrepanze inconciliabili: uomo duro dal fisico scolpito e muscolare fuori, donna sensibile e passionale dentro. Far predominare una delle personalità è complicato.Gran poliziesco d'azione che sa conciliare ritmo pulp, splatter e sentimento disegnando un personaggio da manuale.
VOTO ****
Girato in un elegante bianco e nero che aiuta a rendere perfette le atmosfere, la moda, le tendenze dell’epoca ormai remota nei decenni, "I, Olga Hepnarovà" è un film duro, spietato, implacabile, che brucia e lascia interdetti come uno schiaffo ricevuto a bruciapelo.
VOTO ***1/2
Anche gli uomini iniziano a partorire: seguiamo le vicissitudini della prima coppia a cui tutto ciò capita. Tra problemi pratici, tecnici, psicologici che portano la coppia, solida e consolidata, vicina alla deriva. Commediola gracile da cui ci si aspettava bel altro slancio, ma che diviene una soap male assemblata già negli ingombranti flashback.
VOTO **
TE PROMETO ANARQUIA (I PROMISE YOU ANARCHY)
una storia di un nuovo affascinante vampiro che succhia il sangue corrompendo medici conniventi per dar vita ad un commercio clandestino che finisce per andare ben oltre limiti già di per sé inaccettabili, trasformandosi probabilmente in un mercato di organi che diventa la materia di un vero e proprio incubo metropolitano dagli effetti atroci e devastanti.
VOTO ***1/2
Anziché soffermarsi sul ricordo ufficiale di Thérèse, Lifshitz ci documenta la donna che a 40 anni, dopo aver allevato in modo irreprensibile 4 figli, decide di seguire l’istinto, il cuore, lasciando il sentiero moralmente ineccepibile, ma forzato, per dedicarsi alle proprie aspirazioni, alla propria vocazione ed ispirazione sessuale. Toccante.
VOTO ***1/2
La difficoltà di risolvere un dilemma che attanaglia e devasta: assecondare le proprie attitudini e le proprie tendenze o seguire il percorso familiare prestabilito da una tradizione che non ha nulla di prescelto. Ogni percorso pare sbagliato, ogni dilemma pare irrimediabile. Fine ritratto di un dilemma adolescenziale noto, ma ben condotto.
VOTO ***
CUATRO LUNAS (FOUR MOONS)
Quattro storie di emarginazione e sofferenza, di innamoramento e di difficoltà a gestirne le mille sfaccettature all'interno di una società ancora poco propensa ad accettare la diversità nelle sue manifestazioni più intime e inconfessabili. Quattro percorsi di quattro stadi di vita, un unica soap cinematografica che sa prendere emotivamente.
VOTO ***1/2
Scritto a tre mani dalla stessa Tognazzi e da due valenti sceneggiatori come Ivan Cotroneo e Francesca Marciano, Io e lei vince laddove si concentra a sondare due caratteri diametralmente differenti, ma perfetti per completarsi a vicenda, rinsaldandosi laddove ci racconta, apparentemente di rimando e senza soffermarsi troppo, situazioni collaterali delle rispettive famiglie della coppia.
VOTO ***
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