"Appunti veloci e primo impatto sul cinema che ci precede, su quello che ci sfiora, o addirittura ci evita; film che attendiamo da tempo, quelli che speriamo di riuscire a vedere presto, ma pure quelli che, temiamo, non riusciremo mai a goderci, almeno in sala."
Ho provato, e tendo a dare una cadenza pressoché mensile a questa rubrica che anticipa (nella più ottimistica delle accezioni) notizie sui film ancora in attesa di una distribuzione in Italia.
Ma Oltreconfine è un appuntamento di "cinema vissuto in sala", e come tale soggetto e dipendente innanzi tutto dall'offerta che la spesso generosa distribuzione francese mette a disposizione del pubblico, cinefilo o meno; ma anche condizionato dalle mie possibilità di frequentazione delle sale in territorio straniero.
In questo periodo l'offerta cinefila abbonda a tal punto, da non riuscire più a starle completamente dietro.
Tenete conto che, all'atto del completamento di questo post, sono già almeno in attesa la metà dei film per riempire un ulteriore successivo Oltreconfine (circostanza che, mi rendo conto, potrebbe anche costituire una minaccia).
Generalmente non ripropongo film visti in occasione di festival o rassegne avvenute nei mesi scorsi. Ma questa volta ho voluto inserire uno dei film che più mi ha colpito all'ultimo Festival di Cannes, in questi giorni nelle sale di tutta la Francia.
Incredibile, per chi mi conosce un pò, che questo film sia una animazione, dato che sono sempre piuttosto restio e diffidente ad affrontare tale genere cinematografico, per quanto ammetta che oggi sia la vera forza trainante dell'industria cinematografica.
Ebbene "La tortue rouge" è un film magnifico: cartoon adulto che non spicca per la particolare forma tecnico-grafica con cui si presenta: tutt'altro. Il disegno è piuttosto essenziale, approssimativo, semplice.
Ma la storia, una sorta di favola della vita in stile Robinson Crusoe, è davvero potente, il suo tono universale, la sua potenza in grado di commuovere e fornirci un senso compiuto alla storia di una vita. Guardatelo, non appena e se/quando uscirà! Ve lo consiglio caldamente. Seguono tutti gli altri nove, in ordine di preferenza personale, come ormai è consuetudine.
Buona lettura.
Un naufragio spinge un unico superstite su di un isola deserta, da cui sarà impossibile allontanarsi, anche a causa di una creatura apparentemente minacciosa e nemica. L'evoluzione della famiglia e la difesa del proprio nucleo contro le avversità di una natura materna ma anche rigorosa, inserite in un film d'animazione struggente e delicato.
VOTO ****1/2
La vita a volte è una lunga fiaba, la cui conoscenza spiega e rende plausibili certe considerazioni che apparirebbero contrastanti e fuorvianti. Mr. Ove è un uomo reso cupo dalle avversità. Riuscirà a cambiare e a far tornare il sole sul suo quartiere organizzato in modo marziale ed inflessibile. Dalla Svezia un inno alla vita che ci fa bene.
VOTO ***1/2
3) IN THE ROOM
Decenni che corrono via attraverso le storie intime, segrete, inconfessabili e talvolta fantastiche, tutte incentrate in un unico preciso luogo d'azione: la stanza 27 dell'Hotel Singapura,dai fasti del periodo di apertura,alla inesorabile decadenza che lo porta verso la chiusura e l'anonimato,rifugio dannato di anime senza domani. Singolare e folle.
VOTO ***1/2
4) THE DANCER
Il biopic di un'artista ostinata che coglie l'attimo per distinguersi dalla folla e stupire con uno spettacolo avanti con i tempi. Un successo che non porta la serenità che gli agi potrebbero far pensare. Un esordio efficace, ricco di alcuni momenti suggestivi che riescono a far dimenticare certe soluzioni di stampo più televisivo.
VOTO ***
5) LITTLE MEN
Il buon regista Ira Sachs prosegue il suo viaggio intimo tra le pieghe della famiglia, anzi di due, in questo caso: due nuclei che lottano per mantenere inalterati i propri tenori di vita e la propria dignità: a volte, come in questo caso, perdendo di vista i principi di base che loro stessi hanno inteso insegnare alla propria (assennata) prole.
VOTO ***
Un disoccupato si scopre portato per il mestiere del killer: circostanza che gli crea buone disponibilità liquide e lo aiuta a recuperare in autostima: un duetto d'attori che vira al noir scanzonato..ma non troppo. Peccato per quel finale un po' blando, laddove noi pensavamo già ad un finale macabro alla Prizzi's Honor... peccato.
VOTO ***
Il ritorno a casa come atto dovuto, ma anche desiderato per tentare un commiato più leale dell'addio che fu dodici anni prima, nei confronti di una famiglia che è sempre stata un ostacolo. Ancora famiglie burrascose per un Dolan che pensa allo stile, ma che tuttavia smarrisce completamente la via della genuinità.
USCITA PREVISTA: 7/12/2016
VOTO ***
Una ordinaria strage da sabato sera: figli ricchi ed esigenti, alcol a fiumi, un morto; la colpa addossata allo sconosciuto del gruppo, che non ricorda nulla. Per fortuna noi spettatori si, testimoni non accreditati di una serata dedita alla ricerca di novità e di emozioni totali, dove prevale l'irresponsabilità e la voglia di sfuggire alla noia.
VOTO ***
La autoreclusione di un anziano professione in pensione che rifugge la vita a causa di un trauma devastante da cui non è mai riuscito ad uscire. Nel 2012 di una ipotetica fine presunta imminente, le vite di un padre auto-carcerato, e di un figlio irresponsabile si intersecano trovando un equilibrio reciproco.
VOTO **1/2
10) BLOOD FATHER
Un uomo alcolizzato vive solo nel deserto facendo tatuaggi, nel ricordo di una figlia fuggita poco più che bambina di casa. Quando questa torna, in un mare di guai, John avrà l'occasione di dimostrare ciò che vale. Thriller "americano" con situazioni viste mille volte, girato sui ritmi veloci e la violenza sanguigna di certi "film '80-'90. Inutile.
VOTO *1/2
Prossimamante, qui a OLTRECONFINE:
Il ritorno di un autore giovane ma prodigioso, Albert Serra ne:
Il ritorno di un grande vecchio del cinema, Paul Vecchiali ne:
il ritorno di un ex enfant prodige che non vuole abbandonare il suo mondo fantastico, ne:
il ritorno di un regista scomodo, antipatico, duro e forte, ne:
il ritorno di una attrice francese nata diva e rimasta tale, tra autorialità e blockbuster, ne:
e molto, molto altro ancora.
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