Se chiudo gli occhi e penso a questo film mi vengono in mente delle orchidee arancioni. Strano come dei particolari apparentemente poco rilevanti possano assumere un'importanza determinante per il ricordo di un film.
Ho visto il film a Venezia, al festival, il terzo giorno. Era il primo film del terzo giorno e lo aspettavo da molto tempo. Non pensavo che Tom Ford dopo aver fatto “A single man” potesse innamorarmi ancora con un secondo film. Mi sono sbagliata...ed è bellissimo sbagliarsi in questi casi.
Avevo parlato di orchidee arancioni con il mio amico solo la sera precedente. Non ho mai avuto orchidee in casa, non le conosco, so solo che sono belle, non credo me le abbiano mai regalate, non credo di averle mai comprate. Il mio amico sì. Me ne ha parlato lui ad essere sincera, a me piaceva l'idea del colore arancione. L'arancione è un colore che si espande e che prende posto facilmente nell'immaginario. E' un colore positivo e riesce a impossessarsi delle cose. In questo caso di un ricordo.
Certi film riescono a prendere personalità man mano che si guardano. “Animali Notturni” mi ha comunicato qualcosa di speciale fin dalla prima immagine. Così come per un quadro: che colpisce non solo per i suoi tratti e per il suo contenuto, ma anche per come è collocato, per quello che ha intorno, per l'energia che sprigiona e per quella che cattura.
Avevo parlato di orchidee arancioni la sera prima con il mio amico, e improvvisamente, proprio sul finale del film appaiono delle orchidee arancioni. Non sono un particolare determinante per la soluzione del film, non hanno un “compito” narrativo, ma sono come tante piccole pennellate insostituibili che danno al film una sua personalità precisa e indissolubile.
Amo i film che mi “parlano” e che in qualche modo mi “ascoltano”. Si è creata un'alchimia precisa ed unica tra me e “Animali Notturni”. Io, che sono abituata per mia deviazione personale, a trovare dei legami “magici” tra cose, animali e persone, mi piace chiamare “Magie” le coincidenze.
Mi lego così ai colori e alle immagini del film, scopro dei messaggi nascosti e collegati alle parole dette e condivise con il mio amico e con la mia storia. Non avvengono a caso certe cose, ma esistono i richiami dell'arte e dei legami.
Una chiacchierata fatta in maniera spensierata assume così un peso impensabile, quasi un tatuaggio della memoria sulla pelle di un film. Ricordo il sapore di una caramella mangiata in compagnia (un sorriso), la confusione della mia borsa piena di fogli e biglietti (non trovo mai niente), un mal di testa appena passato (ho sempre con me le mie pasticche), il caldo della mattinata ma con qualche brivido, la mia maglietta e il mio pass (la mia collana di quei giorni)...tutto assume una sfumatura arancione e un profumo diverso. Ma tornano in mente anche vecchie insicurezze, ricordi dal passato, una pagina bianca in attesa di essere scritta, una parola non detta al momento giusto, una solitudine profonda e malinconica. Ci sono segnali ovunque nel film, tutto prende una sfumatura arancione.
A distanza di un mese dalla visione di “Animali Notturni” ho ancora sulla pelle la percezione esatta dell'emozione che ho avuto fin dalla prima immagine del film. Non credo perciò che parlare di orchidee arancioni la sera prima sia stato casuale, sicuramente avevo bisogno di una "magia" potente per trattenere con me l'emozione del film sulla pelle. A volte per farsi un tatuaggio non importa usare gli attrezzi usuali, non occorre nemmeno un disegno preciso e la mano ferma. A volte basta una piccola magia e un film speciale come “Animali Notturni”.
Se chiudo gli occhi (anche ora, adesso) e penso ad “Animali Notturni” mi vengono in mente delle orchidee arancioni, so che è un richiamo: un tatuaggio della memoria sulla pelle del film.
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