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TFF... Tutti Facciamo Festa!
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Roger Tornhill

Roger Tornhill

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                 La Mole Antonelliana, sede del Museo Nazionale del Cinema, svetta sul TFF.

Stai lì per giorni a chiederti che titolo e tono dare al post che stai per scrivere e quando pensi di aver trovato la chiave giusta arriva Database che ti soffia per un pelo l'idea. Già perché anche lui, ma forse in un senso ancora più ampio, ci parla di una festa nella sua ultima newsletter, e come me gioca d'anticipo augurandoci addirittura buon anno. La Festa della Rete che assegna i Macchianera Internet Awards e dove anche FilmTV.it è candidato. Di che si tratta? Scopritelo qui e sappiate che c'è tempo solo fino a domenica 25 settembre. Se anche voi come me pensate che questo sito sia un bel posto votatelo, così poi festeggiamo.

Ma anch'io voglio invitarvi ad una festa! Con largo anticipo, anzi larghissimo, ma così la organizziamo meglio: parlo del Torino Film Festival (TFF per gli amici). Che guarda caso inizia il 18 novembre prossimo, giusto un giorno prima del mio compleanno. E siccome una festa per riuscire bene ha bisogno di tanti partecipanti qui entrate in ballo tutti voi. So che non è molto carino richiedere il proprio regalo ma per questa volta mi perdonerete. Già, perché per me il regalo più bello sarebbe proprio l'essere circondato da tanti amici, vecchi e nuovi. Chi mi conosce lo sa bene, per me, e per molti di voi, questo non è certo solo un festival dove vedere tanti ottimi film, ma è davvero una bellissima festa, un appuntamento irrinunciabile che negli ultimi anni ha visto crescere la partecipazione di tanti utenti di questo sito. Sarà un'occasione unica per rivedere facce amiche e conoscerne di nuove. E tutto questo solo per puro piacere, visto che con l'organizzazione del TFF non ho nulla a che fare, anche se magari leggendo tutto questo a qualcuno potrebbe venire il dubbio. Sono soltanto un semplice spettatore, proprio come voi. No, l'unico motore che mi dà la grande spinta nel volervi vedere sempre più presenti è unicamente il fatto di sapere che per dieci giorni sarò (saremo) parte di una cosa molto bella, che ci darà tanta euforia, gioia e allegria. E visto che per me non c'è gioia senza condivisione, vorrei che sempre più persone potessero goderne con me.

E da questo mio desiderio è venuta l'idea di questo post collettivo, che ha visto la gentile, pronta, nutrita e generosa partecipazione di molti amici iscritti a FilmTV che già sono stati al TFF e che ringrazio tutti di cuore per la loro disponibilità. Qui sotto, ognuno a modo suo, mi hanno donato un piccolo scritto, un ricordo, una testimonianza su quello che è vivere il festival. Io mi sono solo permesso di aggiungere il titolo a chi non lo aveva già scritto di suo, un film per me attinente al loro scritto e che vuol solo essere un giocoso scherzo. Ed alcune nostre foto scattate durante il festival o dei luoghi di Torino che anche loro hanno ormai imparato a conoscere durante le passeggiate da un cinema all'altro e che presto spero diventino familiari anche a voi che al TFF non siete ancora stati. Tutto il resto è solo farina del loro sacco, anche talune esagerazoni sul mio conto. Spero vi divertirete a leggerli, proprio come ho fatto io.

Negli anni grazie a FilmTV ho avuto modo di conoscere persone davvero molto speciali, che mi hanno dato tantissimo a livello umano e che in molti casi sono diventati anche veri amici, con cui ci si frequenta anche nella vita e si parla di tutto, non certo solo di cinema, anche quando si vive in zone d'Italia distanti tra loro.

E la mia idea è quella di ritrovarci ancora qui tra un mese o giù di lì in un nuovo post, dove fare il punto della situazione su chi tra voi verrà (se già lo sa), dove proverò a darvi qualche anticipazione sui film che vedremo (anche se non sarà facile) e facendovi anche una piccola grande sorpresa. Almeno spero. E poi ovviamente nel post di novembre, circa una decina di giorni prima che inizi il festival, in occasione della conferenza stampa che ci svelerà tutto il ricchissimo e succulento programma.

Iniziamo a parlarne ora così iniziate a farci un pensierino e se mai foste curiosi e decideste di raggiungerci in quei giorni per vedere coi vostri occhi se esagero o dico il vero, potrete brindare con me e con chi ci sarà non tanto al sottoscritto più vecchio di un anno, ma a un festival giovane fin dai suoi esordi (quando si chiamava Cinema Giovani), curioso senza preclusioni, aperto ai generi e a tutte le cinematografie. E che forse un po' mi somiglia se anch'io sono curioso di conoscervi e sono qui a chiedervi di partecipare indipendentemente da chi siete, dalla vostra età, dai vostri gusti, dalla vostra conoscenza cinematografica e quant'altro. Di nuove facce e belle conoscenze non sono mai sazio e mi piacerebbe tanto battere il record già alto dell'anno scorso con un'adesione ancora più forte.

Nel 2015 fummo circa una quindicina alla cena, ma anche di più per tutta la durata del festival. Una ventina di persone da varie regioni d'Italia si riunirono a Torino nel segno del cinema e non solo le più vicine come Piemonte, Liguria e Lombardia, ma ci fu anche chi venne da Veneto, Emilia e Toscana. E tutti si trovarono molto bene, quindi ditemi perché non ripetere questa bella esperienza ad un livello ancora più grande? Quest'anno siamo all'edizione 34. Mi date del pazzo se dico che potremmo raggiungere quel numero se ci diamo da fare? Qui al Torino Film Festival la sola regola è stare bene e sentirsi a proprio agio, anche con chi non si conosce, ma è subito facile, credetemi. E divertirsi tanto.

E festa sia quindi!

Il cinema Massimo, a due passi dalla Mole Antonelliana, è da sempre il cuore del TFF.

Il computer con le scarpe da tennis, di Alan Smithee

Non lo racconto per vantarmi, tutt’altro, ma la "moda" di divenire ”inviati” del nostro caro blog di cinema presso un festival, è nato e ha iniziato a fare tendenza nell’ormai quasi lontano novembre 2011, quando, solo da pochi mesi iscritto nel nostro sito con il mio attuale nick Alan Smithee, un anonimo cinefilo si apprestava a vedere tutto d’un fiato 5, 6 e anche 7 film al giorno in occasione del prestigioso festival torinese, dedicato principalmente alle opere prime e seconde.

Da quell’anno il Festival di Torino divenne per me un appuntamento fisso, e da qui cominciai a muovermi scoprendo altre manifestazioni similari, come la Mostra di Venezia, poi la Festa di Roma, il Festival di Locarno, il Noir di Courmayeur. Discorso a parte invece per il Festival di Cannes, che frequento da oltre 25 anni, grazie anche alla prossimità in cui si trova la celeberrima località della Costa Azzurra, rispetto al mio domicilio nel Ponente Ligure.

A Torino il primo anno fu un’esperienza unica: la Redazione di FilmTv mi seguiva pubblicando post con le mie singole recensioni, ironizzando simpaticamente sul fatto che nessuno sapeva chi fossi, ipotizzando persino che potessi essere più persone assieme, considerati i ritmi di visione (poi conoscendomi meglio, si è capito che Alan era un unico, pazzo ed incontenibile cinefilo).

Correndo da un cinema all’altro in modo frenetico (a Torino alcune distanze non sono brevissime come a Venezia), durante il mio secondo anno torinese mi capitò pure di “forare una gomma”: ovvero persi una suola da una scarpa. Con l‘auto distante e l’hotel ancora più lontano, mi si presentavano due alternative: fermarmi a comprare un paio di nuove calzature, oppure tenermi quella semi distrutta anche a costo di zoppicare, pur di non restare indietro col programma prefissato e impegnativo della giornata. Chi almeno un po’ mi conosce, sono certo saprà indovinare la scelta che finii per prendere.

Buon festival a tutti.

La Bella e le Bestie, I Magnifici Sette o Animali Metropolitani?

Metti, una sera a cena, di Cantagallo

A volte il cinema può essere anche una scusa, una bellissima scusa. Non sono una veterana del TFF, fine novembre è sempre un periodo complicato, ma l'anno scorso per la prima volta ho potuto pianificare una specie di blitz ad hoc per la sera in cui si sarebbe verosimilmente verificata la maggiore concentrazione di presenze di utenti del sito, poiché volevo cogliere l'occasione del festival per vedere e salutare loro.

Alcuni già li conoscevo, altri li ho incontrati lì. Abbiamo condiviso la visione di un film (che, vista la ragione che mi muoveva, sarebbe potuto essere più o meno qualunque titolo) e cenato insieme subito dopo, in un'atmosfera come sempre vivace ma anche molto rilassata, piacevolissima anche per me che non sono esattamente una chiacchierona. Il mattino dopo di buon'ora ero già di ritorno dalle mie parti, con approdo previsto direttamente al lavoro.

Insomma, se ne potrebbe dedurre che, per ora, la mia esperienza al rinomato festival di cinema della città di Torino è stata di una sola volta e per mangiare una pizza... Forse non rappresento il più nobile esempio di cinefilo, più probabilmente sono solo un caso di utente affezionata ma posso assicurare che è stato bello anche così e che quest'anno spero di poter replicare, magari con un po' più di respiro e godendomi anche qualche bel film.

La stazione di Porta Nuova, è la "prima visione" per chi viene da fuori a godersi il TFF

La finestra sul luna park (alias Torino Boys), di Degoffro

Torino, due anni fa, è stata la mia prima vera esperienza ad un festival cinematografico. All'inizio mi muovevo circospetto ed incuriosito allo stesso tempo, come un bambino ad un luna park, cercando di studiare la tecnica migliore per vedere il maggior numero possibile di film. Poi ho scoperto che tutto era a portata di mano, semplice e immediato, senza stress. Un festival a mia misura, dove ci sono le code ma quasi non ti accorgi perché ti perdi a chiacchierare con il vicino che, come te, sta aspettando di entrare in sala e discuti con lui di un film appena visto. Dove puoi condividere, tra una visione e l'altra, simpatici ed appassionanti momenti con i tanti amici di Film Tv che frequentano il Festival e che hai avuto modo di conoscere nei diversi raduni organizzati. Dove anche se becchi brutti film, e succede, esci dalla sala soddisfatto, anche divertito, perché hai potuto vederli con ragazzi che come te sono curiosi ed affamati di cinema e con cui puoi subito confrontare le sensazioni a caldo. Dove puoi anche incrociare per strada il mitico direttore Emanuela Martini, scambiare con lei qualche impressione, manifestarle tutta la tua stima e magari strapparle pure un autografo (firmato ovviamente su una delle locandine da lei commentate su Film Tv).

E' poi per me una sensazione davvero unica camminare di prima mattina per Torino, città di cui solo di recente ho scoperto l'incantevole bellezza e il regale fascino (e anche per questo devo ringraziare il Festival), raggiungendo i cinema dove poi passerò l'intera giornata. Quei 20 minuti in cui mi muovo per la città che si sta svegliando, in un clima di fine novembre in cui i primi veri freddi iniziano a farsi sentire pungenti (ma ho trovato anche giornate quasi primaverili) sembrano favolistici. Mentre i torinesi corrono, chi per andare a scuola, chi al lavoro, io per un paio di giorni, tutti dedicati a me, sereno e sorridente, penso alla giornata che mi aspetta: perdersi estasiato nel magico buio della sala per dedicarmi a quella passione che poi unisce tutti gli amanti del cinema: guardare film.

La statua del Po (a destra c'è la Dora), in piazza C.L.N., tappa obbligata per ogni Argentiano D.O.C.

Una Giornata Particolare, di George Smiley

Sul TFF dell'anno scorso mi ricordo in particolare che fu una giornata frenetica, vissuta a ritmi sincopati, eh eh eh! Essendo venuto solo per una giorno non poteva essere altrimenti e 4 film visti non sono stati poca roba.

Di ricordi piacevoli ho l'aver conosciuto Roberto (Roger Tornhill) e Fabrizio (Kurtisonic), l'aver visto insieme qualche film e aver parlato di cinema con tutti voi che ne sapete molto più di me, la fugace apparizione di Supadany e M Valdemar, l'iperattività di Roger. E la compagnia di Fabrizio, che mi ha accompagnato verso la mia ultima meta (non ricordo bene il nome del cinema, credo fosse il Lux, ma ricordo il titolo del documentario, "Ou est la guerre") facendomi visitare Piazza C.L.N., resa famosissima da alcune scene cult di "Profondo Rosso". Sono un ammiratore di Dario Argento e giusto qualche ora prima, chiacchierando, glielo avevo detto e gli avevo descritto il famoso piano-sequenza del film "Tenebre".

Inoltre mi ha fatto davvero molto piacere vedere menzionata la mia recensione di "Terrore nello spazio" di Mario Bava nel post che Roger dedicò alla serata in suo onore, presentata da Nicolas Winding Refn. Spero proprio di esserci anche quest'anno e di approfittare dell'esperienza fatta l'anno precedente.

P.S. Inoltre vorrei proporre una cosa, per adesso molto campata per aria e che è più un mio desiderio che altro: qualcuno ha mai avuto l'idea di andare a vedere a Milano, al cinema Mexico, "The Rocky Horror Picture Show"? Adoro quel musical e prima o poi mi piacerebbe andarci. Magari si organizza un bel gruppetto e ci si va tutti assieme a passo di Time Warp!

Piazza Castello al mattino presto, tra la chiesa di S. Lorenzo e Palazzo Reale, coi cinefili già svegli (più o meno) per il primo film.

Facce da Festival (alias Faccia a faccia), di GianniSV66

Cinque anni che vado al TFF....e cinque anni che lì incontro altri frequentatori del sito. E con molti siamo pure diventati amici. Ecco, non voglio parlare delle pellicole viste (anche perché ne ho già parlato altrove) ma degli incontri, per questo ho intitolato il mio piccolo contributo "facce da festival".

Cominciamo con la faccia di Alessandra (Maghella) quando è arrivata tutta emozionata per aver incontrato il suo mito Dario Argento. Io e Roberto (Roger Tornhill) l'aspettavamo in terza fila (o era la quarta?!?) e lei sprizzava gioia da ogni poro.

La faccia di Fabrizio (Kurtisonic) al bar mentre ci prendevano un aperitivo tra una proiezione e l'altra e ci raccontavamo qualcuno dei nostri fardelli da ragazzi di 50 anni con un po' di vita sulle spalle. Io e Fabrizio divisi dal calcio (lui gobbo bianconero, io diavolaccio rossonero) ma uniti da altre mille cose.

La faccia di Daniele (Supadany) che a l'una di notte imprecava contro l'inventore della maratona, mentre inseguivamo (io e lui) il gruppo di testa staccati di almeno 50 metri, gruppo di testa (Roberto e Gregorio) proiettati verso "vicinissima" birreria....e noi dietro. (Per la cronaca è finita bene ovvero davanti a una birra!) La faccia del medesimo mentre mi mostrava la sua foto con Carolina Crescentini... (decisamente più allegra e soddisfatta che nell'altra circostanza)

La faccia di Valerio (Spopola) quando l'ho presentato alla Emanuela Martini come la moral guidance degli utenti del sito di FilmTV. Le nostre facce quando la suddetta Martini ci ha raggiunto in pizzeria: eravamo una ventina e non credevamo che Roberto ci sarebbe riuscito...che grande!!!

La faccia di Gregorio (Valdemar) al termine della visione dell'Immortale Capolavoro Cìkè Niè Yinniáng (The Assassin) del Maestro Hou Hsiao-hsien mentre me ne glorificava gli indiscutibili pregi... e la mia che di quel film non avevo capito un tubo (ecco perché non li potevo discutere). Sembravamo Fantozzi (io) e Guidobaldo Maria Riccardelli (lui) dopo aver visto la Corazzata Kotiomkin.

La faccia di Fabio (Ethan) quando mi raccontava con il suo aplomb britannico della notte trascorsa ospite in casa di Roberto (che risiede in uno dei quartieri più "tranquilli" di Torino, San Salvario...).

La faccia di Fabio (Alan Smithee) quando gli abbiamo intimato di saltare la visione del centotrentaduesimo film in quattro giorni per partecipare alla cena con noi (e meno male che sei venuto se no ti perdevi l'incontro con la Martini...)

La faccia di Gaia (Gaiart), conosciuta in una sala del festival, che mi guarda sorridente e mi dice: "Tu sei un sette, vero?" Pensavo avesse avuto notizie della mia inesistente carriera di ala destra (mai giocato in quel ruolo), invece voleva solo dire che nella mia data di nascita c'è il numero sette. (ed è vero... e pare la cosa faccia di me un elemento fuori dal comune... avete capito... tiè!)

La faccia di Davide (Rototom) che ci ha messo tre secondi secchi per risultarmi simpatico.

E le facce di tutti quelli che ho incrociato lì e anche altrove in questi anni. Questo sito mi ha fatto conoscere persone fantastiche. Perdonatemi se non vi ho citato tutti.

E la vera faccia del Torino Film Festival il nostro confusionario e straripante Roger Tornhill... se la Martini lo nominasse suo erede alla direzione farebbe solo che un atto dovuto.

Chiudo con l'unica faccia che non ho mai visto, la mia. La mia faccia ogni volta che arrivo a Torino, che oramai è diventata un po' la mia seconda città.

                 Al TFF c'è pure chi trova l'amore... No, ma non questi due eh, altri...

La prima volta (alias Gran Torino), di Isin89

Il TFF è stata un'esperienza incredibilmente bella e interessante, ricca di momenti significativi e particolarmente istruttivi. Quella del 2015 è stata per me la prima volta, non solo per quanto riguarda l'edizione del festival ma anche la prima volta nella splendida città di Torino, la quale ho avuto modo di scoprire e ammirare. Una bellissima città ricca di storia e cultura, una città che ospita uno dei festival cinematografici più importanti del nostro paese.

Il TFF non è stato solo una grande opportunità per andare al cinema, sedermi e godermi giornate intere di proiezioni; il TFF mi ha permesso di fare la conoscenza di molti utenti di FilmTv e di passare insieme a loro tre intense giornate all'insegna del cinema. La cosa più importante di questa mini vacanza istruttiva è stata senza dubbio il confronto, lo scambio di opinioni e di pareri e il poter esprimere liberamente le mie idee riguardo a un tale argomento, tale regista e tale film. Il dialogo è stato la base per apprezzare al meglio l'esperienza.

Parlando più nello specifico del festival in se, ciò che maggiormente mi ha colpito è stata l'impeccabile organizzazione dell'evento, le informazioni e le istruzioni esaustive e dettagliate sull'ubicazione dei cinema e i rispettivi film, gli orari e le indicazioni sul come raggiungere una sala piuttosto che un'altra. Impressionante la quantità di film proposti, partendo da classici hollywoodiani fino a pellicole nuovissime, presentate per la prima volta proprio al TFF. Non ho incontrato nessun tipo di difficoltà ad orientarmi per la città, incastrare le varie pellicole e capire come funzionasse il tutto. Devo però ammettere che una parte del merito va senza dubbio ai miei colleghi utenti, che mi hanno accolto nel gruppo e aiutato a entrare nello stupendo meccanismo del festival.

Non si tratta solo di film ma soprattutto di stare a contatto con le persone, allargare le proprie vedute e godere interamente del piacere della compagnia di nuovi amici. Il TFF sarà ormai un appuntamento fisso, quello che mi ha lasciato la prima volta è indelebile, un'esperienza più che positiva che, spero, mi frutterà tante nuove conoscenze e tante nuove visioni.

Grazie Torino!

Piazza San Carlo, "salotto di Torino", vicina al Reposi e al Lux, altri cinema del TFF.

Glossario Minimo di Sopravvivenza al TFF (alias Parole e utopia), di Kurtisonic

DISTOPICO: Le code tra il pubblico più colorato di ogni festival, dell’animale cinefilo pronto ad esaltare autori sconosciuti e destinati a rimanere tali,  potenziali crack del domani, o divulgatore di sparate colossali che qualcuno raccoglierà. “Per me sarà una gran boiata, ma quest’anno ho fatto l’abbonamento...” Previsione degna del padre dei Lumiere. Cold Fish (2011).

IPNAGOGICO: L’animale cinefilo non ha amici, ma cento orecchie e la lingua biforcuta. “Come sarà il film di Gomes sugli addestratori dei fringuelli? Imperdibile, signora. Mi creda, lo sto consigliando a tutti, una cosa….mai vista!" Le mille e una notte, volume secondo (2015)

MUMBLECORE: Eccoci rintanati per un attimo fuori dal cinema, animali famelici e assetati mica di solo sangue. Al caffè se azzecchi il titolo giusto vieni incensato il tempo di mandarlo giù e sentirti critico delle mie “braghe.” Alla terza, quarta birra della sera inesorabilmente surclassato. "A proposito ti è piaciuta La.. Patata?" Altro che 15 minuti di notorietà… La Patota/Paolina (2015).

CINESTESIA: Subdola malattia che colpisce il cinefilo verso la fine del TFF, quando comincia a confondere film e trame. ”..Sai quello della mamma dello zombie che si è iscritta ad un rodeo in una stazione sciistica in cui lo sciamano manipola animalisti teledipendenti...” Il cinestesico allora spegne il cervello e si affida alle scelte sensoriali e più irrazionali. Di solito si rivelano le più azzeccate. Stop the Pounding Heart (2013)

HIPSTER: Ne siamo invasi, con e senza calzino, con baffi e barba. Il vero hipster si oppone al rito mainstream della rasatura quotidiana, lui spende ore a curare ogni singolo pelo. E quando tutti sono andati a vedere un film e ne parlano anche bene, con lo stesso entusiasmo, gli stessi ardenti bagliori, allora "largo all’avanguardia!" direbbero gli Skiantos. Non lo vedrà per confermarsi  originale, salvo poi recuperarlo per miracolo in sala, coprendosi la barba con una sciarpa alquanto anonima. Pelo Malo (2013)

Una delle finestre del palazzo al centro è teatro di uno degli efferati omicidi di Profondo Rosso.

Piazza Maghella (alias Profondo Rosso), di Maghella e Roger Maghill

Allora, sgombriamo subito il campo da equivoci. A scrivere queste righe facendo le veci di Maghella sono sempre io, il Roger dell'inizio, perché Alessandra (Maghella) era si molto lieta di poter partecipare a questo post, ma impossibilitata da contingenze varie. Ragion per cui e di comune accordo con lei, abbiamo deciso di mettere a sua testimonianza il suo post del 2014 sulla serata Profondo Rosso con Dario Argento, che rende benissimo il clima del TFF. Se non l'avete letto vi siete persi qualcosa di bello, se l'avete fatto un ripasso male non fa.

Due parole però, sempre in tema, lasciatele dire a me (e spero Maghella mi perdonerà se occupo il suo spazio). Gianni, sopra, parlandoci delle sue facce da festival l'ha già citata, ma se chiedeste a me uno dei momenti più buffi, divertenti e che ricordo con piacere (tra i tantissimi) di questi anni, beh, mi è davvero impossibile non citare l'arrivo di Maghella a Torino. Credo fosse appena arrivata e io e Gianni andammo ad accoglierla chiedendole quale film volesse vedere (ma lei era venuta apposta dalla Toscana per il suo idolo, che presentava il suo cult movie restaurato) o che cosa preferisse fare. Lei, su tutto, ci disse che una cosa aveva la priorità: vedere la piazza C.L.N. di Profondo Rosso.

Ora io non mi dilungherò oltre, ma credetemi che vedere una persona per cui quel film rappresenta qualcosa di veramente speciale (come sempre lei ci raccontò su questo sito in un altro scritto di qualche anno fa) accendere i suoi occhi di gioia, balbettare incredula e farfugliare come nemmeno se le fosse apparso davanti King Kong è davvero qualcosa di unico. Eravamo forse io e Gianni ancora più stupiti di lei dinnanzi a tanta sua emozione nel ritrovarsi dal vivo e per la prima volta in quel luogo che tante volte aveva visto sullo schermo, nelle scene del suo film del cuore. Ci passammo poi ancora diverse volte sempre con lei, visto che quella piazza è di strada tra i cinema del festival, ma quel suo primo incontro con quelle due statue immobili, da cui sgorga l'acqua come i fiumi che rappresentano, restò impresso nel cuore a tutti e tre. Tanto che per noi, dal quel giorno, quella è piazza Maghella.

Qualcuno crede ancora che questa sia piazza C.L.N.? Suvvia...

Impressioncine di novembre (alias Appunti di viaggio su moda e città), di M Valdemar

Torino. Film Festival. Immaginate il glamour, le effusioni di divismo, le sfilate di star e seguente corte di fotografi idrofobi e fan famelici. Immaginate gli abbaglianti red carpet, la lussureggiante illuminazione, gli sguardi autorevoli e le espressioni compiaciute. Immaginate il tessuto urbano impazzito, traboccante grassi (r)umori; e quello sociale, sovraeccitato, ossessionato, madido di accademismo e nozionismo. Immaginate. Ecco: tutt'altro.

Il TFF riduce ogni distanza tra i mondi: l'immersione in quello di celluloide - di tutte le latitudini, per tutte le identità - non potrebbe essere più naturale, essenziale, appagante per lo spettatore. Per chiunque vi acceda. Davvero, un evento a misura di uomo, di donna, di cinefilo, di semplice curioso. Potrebbe accadervi di colloquiare di Lynch con un signore distinto alla vostra sinistra, e di Burzum con i baldi giovini dietro di voi in coda. Potreste persino sentirvi dare, per strada, dell' "esperto di cinema", del "critico", come foste un Mereghetti qualunque. Potrebbe deludervi l'opera di un certo nome e sorprendervi, enormemente, uno sconosciuto film colombiano che parla di vita e di nascita. È, ça va sans dire, la dimensione ideale per l'eterogenea utenza di filmtv.it che abitualmente la abita...

Insomma, basta ciance: fateci un giro. Ve lo meritate.

Rievocata spesso e con una special guest d'eccezione, il direttore del TFF Emanuela Martini, la cena del 2015 è rimasta nel cuore di molti. Più del film visto poco prima...

Il boia di Venezia (alias La grande abbuffata), di Pippus

Venezia? Si, in effetti abbiamo sentito qualche pettegolezzo sull' iniziativa messa in atto da quelle parti per organizzare un qualcosa che possa assomigliare al nostro TFF però, uhmmmmm, troppo caldo in quella stagione e troppa umidità con tutti quei canali colmi d'acqua.

Battute a parte ragazzi, sappiate che al TFF non si soffre il caldo (piuttosto il freddo, ma neanche troppo se va bene), la compagnia è intelligente ed abbondante dati i costi "leggeri" degli spettacoli ed abbiamo una chicca che Venezia non ha: il Museo del Cinema dentro la Mole, da non perdere! E se qualcuno ribatte che Torino è monotona con i torinesi e tutte quelle strade dritte sarà sufficiente trascorrere un pomeriggio con "il Mattatore", nome in codice "Roger Thornhill", per gli amici Roberto. C'è chi (ma non faccio nomi per questioni di privacy), più che i film visti al festival, ricorda ancora avventurosi trasferimenti da un cinema all'altro all'insegna dei film di Indiana Jones. E poi, oltre a quella cinefila, ci sarà la grande abbuffata in pizzeria: l'anno scorso avemmo l'onore di avere tra noi il direttore del TFF Emanuela Martini.

A presto dunque. Paolo

Palazzo Reale, a due passi dalla Mole Antonelliana, domina maestoso il centro di Torino.

Tartaruga ti amerò (alias Cornetti alla crema), di Rototom

Ho partecipato al 33° TFF, nel 2015 e per me è stata una vera scoperta. Non essendo avvezzo alla frequentazione assidua di Festival per motivazioni di lavoro e famiglia, il ritagliarmi cinque giorni immersivi nella materia dei sogni è stata un’esperienza molto motivante: cinque o sei film al giorno visti in compagnia dei compagni di sito, l’accredito al collo, la sala riservata, parlare di cinema praticamente 24 ore su 24 e godere di una città, Torino, veramente bellissima e accogliente.

Quello di Torino è un Festival a misura di cinefilo, senza red carpet e frivolezze ma concreto nel presentare opere fresche e interessanti, cose molto belle che spesso non trovano posto nelle sale, ma rimangono impigliate nella memoria e rinforzano la cultura cinematografica dello spettatore. Tre film di Sion Sono, l’anno scorso, un genio iperprolifico che si vede solo ai festival, un tizio che ha fatto il suo film di Natale con il personaggio di una tartaruga mutante e la canzone del film, Love & Peace, che era diventata il tormentone del Festival.

Ricordo la Notte Horror, diretta creatura del Direttore del Festival - nostra amata Signora del Sangue e della Paura - Emanuela Martini, con i cornetti caldi in omaggio tra un film e l’altro. Ricordo le foto con gli amici, i pranzi e le cene cinefile , il cielo di cobalto di un novembre scintillante. Ricordo il pellegrinaggio in piazza C.L.N. a posare lo sguardo esattamente dove Dario Argento girò il suo capolavoro Profondo Rosso. Queste le sensazioni più forti di un’esperienza che prima o poi ripeterò e che auguro a chiunque di provare.

Vs. Rototom

Facce da schiaf... ehm... da Festival

Birra ghiacciata ad Alessandria (alias Il cammino della speranza), di Supadany

Il Tff è un festival dalla parte del pubblico. Ti mette subito a tuo agio e ha un'offerta ampia che spazia dalle opere strettamente cinefile, attraversa con il concorso il nuovo che avanza e approda ai generi più classici come l'horror, che invade buona parte di una delle sezioni piu interessanti.

Aspettando di conoscere i titoli che vedremo, un valore aggiunto è rappresentato dalla compagnia che, per chi arriva da queste pagine, è un bonus. Si condividono visioni anche per puro caso, ci si incrocia per strada e perché no, può capitare di organizzare una birra della buona notte per raccontare una giornata di cinema. Ogni anno siamo sempre di più e la speranza è che anche quest'anno possiamo ritoccare verso l'alto i numeri dell'anno scorso per cui non fate i timidi, venite a Torino e soprattutto fatevi riconoscere.

A presto, Daniele.

 

Breve Incontro (alias Primo amore), di Spopola

Per me, che pure in passato sono stato un accanito frequentatore di Festival cinematografici, dedicandomi però prioritariamente a quello di Venezia, il TFF è stato fino all’anno scorso un desiderio inappagato. La mia “prima volta” al Lido risale agli anni ‘60 ed è stato un appuntamento che, con qualche intermittenza anche molto prolungata, ho mantenuto attivo in tutto questo tempo. Compreso l’anno in corso, che non era certo in programma ma che comunque ha visto ugualmente la mia presenza, sia pure limitata a pochissime ore: una puntatina mordi e fuggi con approdo al Lido intorno alle 18 del secondo giorno di programmazione e una ripartenza lampo già nella nottata, al termine della proiezione di “The Arrival”.

Come accennavo sopra, al TFF ci sono invece colpevolmente arrivato solo nel novembre 2015 grazie al contributo fondamentale di Roberto (Roger Tornhill) e ho immediatamente subito il fascino ammaliante di una manifestazione diversa dalle altre: una due giorni e mezzo di permanenza vissuta con tumultuosa passione e divertimento, che mi ha permesso di mettere in carniere ben 11 titoli (un vero record per me), non tutti meritevoli per la verità (ma è un rischio che si corre sempre ai festival e dobbiamo metterlo in conto, soprattutto quando la presenza è limitata a poche giornate) e di portare a casa una vagonata di forti emozioni, come la cena con gli amici presenti al festival e la partecipazione straordinaria di Emanuela Martini, che è stato uno dei momenti più caldi e partecipativi della mia breve ma intensa trasferta in città.

Che dire dunque se non che sono assolutamente d’accordo con Daniele (Supadany, che ormai a Torino è di casa) e su quanto ha scritto per documentare li suo debutto a Venezia e cioè che ogni effettiva “prima volta” anche quando si è già abbastanza navigati, cinematograficamente parlando per altre analoghe frequentazioni, diventa un evento indimenticabile, “un’esperienza speciale” insomma, che rimarrà indelebile nel ricordo per tutta la vita (un po’ come accade con il primo amore che – ed è verissimo – davvero non si scorda mai).

Io mi sono letteralmente innamorato di Torino e del suo Festival, che trovo una rassegna altrettanto importante (ma per fortuna meno rutilante e “modaiola”) di Venezia (e anche più accogliente e “democratica” devo dire). Un Festival insomma più a misura d’uomo, che è anche una fantastica occasione di condivisione col pubblico in generale che sempre affolla le sale, ma soprattutto con gli amici vecchi e nuovi del sito, in un’atmosfera davvero magnetica che la città di Torino riesce a ricrearci intorno. Il mio proposito dunque (salute permettendo) è quello di ripetere anche quest’anno questa bellissima esperienza, aumentando possibilmente i miei giorni di permanenza.

Cala la notte sul TFF ma... domani è un altro giorno!

E dopo averlo fatto sopra per i miei amici e coautori di questo lunghissimo post, spendo ancora due parole per ringraziare tutti i lettori arrivati pazientemente fin qui. Ovviamente chi desiderasse partecipare ma avesse dubbi o curiosità in merito può contattarmi nei commenti qui sotto o anche in privato, per qualunque esigenza o per suggerimenti sui pernottamenti o altro. Rassicurandovi sul fatto che Torino ha sistemazioni alla portata di tutti, che il TFF è uno dei festival più economici e che ci si sposta a piedi tra i vari cinema, tutti ubicati in centro e a pochi minuti di distanza tra loro e facili da raggiungere senza scapicollarsi troppo, orari ed incastri dei film permettendo. Insomma una soluzione anche solo per una piccola toccata e fuga di pochi giorni la troviamo. Se abitate vicini a Torino ma non potete sostare vi direi di venire comunque, anche solo per un flash in giornata per cercare di cogliere e assaporare almeno in parte la bella atmosfera del festival e magari anche prenderci un caffè assieme tra un film e l'altro. Ma per chi potrà il consiglio è fermarsi almeno tre giorni (o più), così da goderselo un po' meglio. Noi ce l'abbiamo messa tutta per dirvi che siete i benvenuti, ora tocca a voi!

Ci vediamo a novembre!

 

 

 

 

 

 

 

 

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