Barocco è il mondo, e io dipingo la sua baroccaggine!
ATTO I
Scena Unica
Personaggi: Massimuccio, Lelluccio, Enzuccio.
Fondale dipinto: Stazione della Circumvesuviana, fermata: San Giorgio a Cremano.
Sotto il cartello della fermata, una panchina.
Lelluccio e Massimuccio sono seduti sulla panchina. Lelluccio sta leggendo un giornale, con gli annunci di lavoro.
LELLUCCIO
Tornitore, no, nun ‘o saccio fa. Fresatore, e che significa? Rappresentante di casse da morto…questo andrebbe bene. Però starei sempre a grattarmi… Nun tengo nisciuna speranza..Massimuccio, scusa, ma tu che speranza tieni?
MASSIMUCCIO
No, cioè, non so, teng’na speranza…Qua tutti vivono di speranza…
LELLUCCIO
Si, va bè, ma dimmi qualcosa, che tipo di speranza tieni tu?
MASSIMUCCIO
Cioè, ‘na speranza, me ne vado su.
LELLUCCIO
Te vai accattà ‘a speranza al nord?
MASSIMUCCIO
No, pure tu? Quale speranza e speranza. Io viaggio. Ma non sono emigrante.
LELLUCCIO
E che sei?
MASSIMUCCIO
‘Sta cosa che se uno viaggia, però è di Napule, e deve essere emigrante, proprio io non capisco..
Interviene, entrando dalla quinta a destra dei due personaggi, Enzuccio.
ENZUCCIO
Buonasera, avete ragione, caro..come avete detto che vi chiamate?
MASSIMUCCIO
Ma chi siete? Chi vi conosce?
ENZUCCIO
Appunto, non ci conosciamo. Mi sto presentando. Qua la mano. Voi, come me, siete uomini di speranza…
LELLUCCIO
Un altro scienziato! Avvocà, qua di speranza ne abbiamo fin troppa.
ENZUCCIO
La speranza è il sale dell’umanità….Prendete il vostro amico, qua..
MASSIMUCCIO
Mò, state esagerando. Prendete voi lo dite ‘a sora vostra…
ENZUCCIO
Bellissimo. Siete pure permaloso. Complimenti.
Massimuccio si alza, allontanandosi dalla panchina.
ENZUCCIO
Un poco troppo permaloso…l’amico vostro.
LELLUCCIO
Va bè, pure voi, che esagerate, vi intromettete…
ENZUCCIO
Ma chè: io volevo congratularmi. Per la vostra capacità di sperare… Quante persone hanno il coraggio di ripartire da zero, su al nord?
Massimuccio rientra.
MASSIMUCCIO
No, questo proprio non lo potete dire. Non parto da zero. Tre cose mi sono riuscite, nella vita. Perciò, ricomincio da tre…
Sferragliare di un treno. Massimuccio salta sulla carrozza.
****
Nei settanta, ero un bambino. Conobbi Troisi all’ Istituto Grenoble, nel cuore di Chiaia, mi pare. Si parlava con un certo Belmondo (ma mica io sapevo chi era…). Mio zio, invece, professore di francese, era a suo agio. Per mio zio, Massimo era la speranza del cinema italiano.
Certo, senza di lui, negli ottanta, le sale cinematografiche avrebbero chiuso, definitivamente.
Ma la sua carriera durò poco. Come per tutti i grandi geni, in fondo.
Solo che lui è rimasto per sempre la speranza…
****
A proposito, qualcuno saprebbe dirmi quali erano le tre cose che gli erano riuscite nella vita?
Spero ancora che qualcuno sappia darmi la risposta…
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