"Appunti veloci e primo impatto sul cinema che ci precede, su quello che ci sfiora, o addirittura ci evita; film che attendiamo da tempo, quelli che speriamo di riuscire a vedere presto, ma pure quelli che, temiamo, non riusciremo mai a goderci, almeno in sala."
A volte, ‘sti francesi, riescono davvero a spiazzarmi: mentre a casa nostra le (multi)sale esalano respiri affannosi di chi si sente abbandonato al proprio destino ramingo e dallo scarso seguito, Oltralpe la distribuzione cinematografica non demorde e sforna rarità d’autore così come blockbuster, con una disinvoltura da piena fruizione autunno/ invernale.
Evitando, così facendo, sovrapposizioni clamorose che da noi andranno a creare – succede ogni anno dai primi di settembre in avanti - un sovraccarico ingovernabile durante la stagione climaticamente fredda, ma invero calda, anzi incandescente di offerte a raffica, a danno dei soliti piccoli film d’autore, italiani o meno, fagocitati in pochi giorni di sporadiche e superficiali apparizioni: tutto già visto e sperimentato, oltre che tristemente noto.
I cugini cinefili invece riescono a far uscire, nelle sale delle città più grandi (Nizza tra queste), oltre ad una riedizione del Kitano d’annata L’estate di Kikujiro, persino una gemma rara d’altri tempi come “Belladonna of sadness”, ovvero il terzo capitolo di una trilogia manga dedicata ad un pubblico adulto, incentrata su cartoons dall’alto tasso erotico.
Dal papà di Astro Boy, Osamu Tezuka, dopo A thousand and one nights (1969) e Cleopatra (1970) , la trilogia si conclude in un Medioevo oscuro e tiranneggiato di stampo prettamente europeo, e certamente, come i suoi due predecessori, per nulla attinente alla storia o alle tradizioni della cultura giapponese.
Belladonna of sadness è un film crudele e spiazzante, ma anche ironico, beffardo e giocherellone, forte di una regia sapiente (a cura di Eiichi Yamamoto) in grado di supplire in molte situazioni una fissità dei movimenti voluta e studiata per esaltare il disegno evoluto e stilizzato, dai colori sopraffini e ricercati.
Senz’altro il più insolito, inaspettato, travolgente e crudele film “d’oltreconfine” visto ultimamente, che per questo motivo si merita, a scapito di tutti gli altri, il podio come miglior film di questa “puntata”.
Lo segue passo passo, a poca distanza quanto a qualità, l’ultimo thriller di un grande regista coreano, ovvero “The Wailing”, viaggio allucinato e contaminato da presenze esoteriche all’interno di una società sperduta nelle campagne che circondano un grande centro cittadino.
C’è da augurarsi con tutti i sentimenti che approdi un giorno nelle nostre sale, mentre alto in questa classifica bonaria e puramente teorica e personale, figura un altro film coreano, pure questo un action, ma dai risvolti a tematica decisamente LGBT: è lo stiloso action trasformista e stravagante “Man on the high hells”, che studia le incongruenze che talvolta coabitano in un individuo formalmente e nell’atteggiamento uomo, ma intimamente donna sofisticata e convinta.
Alcuni altri film validi che seguono, temo sarà dura apprezzarli sul grande schermo. Per altri, come lo spielberghiano “GGG”, è già prevista una data di uscita, seppur postergata in modo inaccettabile e controproducente.
Di tutti questi dieci ve ne parlo qui di seguito e nelle recensioni singole a cui potrete accedere cliccando sui singoli titoli, sperando possiate incontrarli, se non in sala, almeno per altre vie o modalità di visione.
Buona lettura.
Cartoon adulto e dall'alto effetto erotico, il misconosciuto film giapponese di inizio anni '70 ci introduce in un Medioevo buio ricco di ingiustizie e privazioni, rendendoci nel contempo complici di un diavolo guardone e tentatore che si trastulla sulle disgrazie altrui. Notevole nei suoi eccessi, nei disegni stordenti e nell'abile regia mobile.
VOTO ****
2) THE WAILING:
Una strana, inquietante epidemia rende mostri irragionevoli ed assassini tutti coloro che vengono contagiati.La polizia brancola nel buio e le leggende popolari aiutano con più efficacia a trovare spiegazioni plausibili. Il diavolo pare si sia manifestato sotto forma di un fantasma.Poliziesco-horror da brividi,di grande efficacia e presa emotiva.
VOTO ****
Essere ed apparire: mai come nel poliziotto Yoon convivono queste due discrepanze inconciliabili: uomo duro dal fisico scolpito e muscolare fuori, donna sensibile e passionale dentro. Far predominare una delle personalità è complicato.Gran poliziesco d'azione che sa conciliare ritmo pulp, splatter e sentimento disegnando un personaggio da manuale.
VOTO ****
4) ABSENCE:
L'assenza di punti saldi, di basi affettive cui poggiarsi per costruirsi un carattere ed un avvenire, rendono disperato il percorso nell'adolescenza di un giovane costretto a mantenere la propria famiglia ridotta quasi all'indigenza. Teixeira filma la realtà senza regalarci illusioni e puntando sullo sguardo profondo e liquido del gran protagonista
VOTO ***1/2
5) MALGRE' LA NUIT:
La ricerca ossessiva di una persona spinge a trovarne un'altra, anch'essa ossessionata da situazioni in grado di scuotere devastazioni interiori.Più che una vicenda, seguiamo dei corpi; anzi parti di essi:carne vera, graffiata e ferita, arrossata, in alcuni casi disfatta dal tempo. L’immagine, ogni suo ostinato dettaglio, ha la meglio sulla parola.
VOTO ***1/2
6 IL GGG - IL GRANDE GIGANTE GENTILE:
Buoni sentimenti e solidarietà per una favola che lega antiche atmosfere del racconto nordico con i sentimenti di solidarietà che avranno la meglio su problematiche apparentemente irrisolvibili. Il trionfo di un'amicizia impossibile che eleva e rafforza, e delle buone maniere, come soluzione definitiva da prendere più che mai sul serio oggigiorno.
VOTO ***
Girato in un elegante bianco e nero che aiuta a rendere perfette le atmosfere, la moda, le tendenze dell’epoca ormai remota nei decenni, "I, Olga Hepnarovà" è un film duro, spietato, implacabile, che brucia e lascia interdetti come uno schiaffo ricevuto a bruciapelo.
VOTO ***
Biopic che Herzog gira in modo sontuoso e classico, dando ampio spazio al fascino da diva di una Nicole Kidman statuaria ed in gran forma, che può tranquillamente interpretare la Gertrude ventenne come quella quarantenne, con credibilità immutata e quell’aura da star che ben si incastona in un film celebrativo che sa trovare spazi e suggestioni
VOTO ***
9) ANOTHER YEAR:
Cronache da un matrimonio: l'ottimismo e l'ebbrezza dell'inizio si spengono poco per volta quando problemi ed incomprensioni mettono a nudo chi siamo veramente e misurano incompatibilità precedentemente nemmeno immaginate. Un efficace, incisivo ritratto di vita di coppia nella Russia di oggi, afflitta dagli stessi dilemmi delle società occidentali.
VOTO ***
10) ELVIS & NIXON
Due icone estreme al confronto:due mondi che si studiano in un (finto) biopic furbetto che ipotizza storie(lle) su un incontro documentato,e che si fa inghiottire da due personaggi troppo carichi e caricaturali:ma a uscirne a pezzi è soprattutto Elvis,alieno che tenta di integrarsi in un mondo adorante,ma solo di esteriorità e futili suppellettili.
VOTO **
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