Espandi menu
cerca
Il passeggero oscuro
di End User
post
creato il

L'autore

End User

End User

Iscritto dal 16 giugno 2008 Vai al suo profilo
  • Seguaci 204
  • Post 284
  • Recensioni 2
  • Playlist 8
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

Che J. K. Rowling prima o poi ci avrebbe dato in pasto un sequel di Harry Potter era abbastanza prevedibile e comunque, in un sussulto di originalità, Harry Potter non ci sarà. Del sequel di Avatar se ne parla fin dall'uscita, ma in base alle ultime notizie i sequel sono diventati quattro. La Pixar sfornerà nei prossimi anni Cars 3, Toy Story 4 e Gli Incredibili 2, però ha dichiarato che poi dal 2021 si darà una regolata e ricomincerà a produrre solo idee originali. Il dolore arriva con la notizia del sequel di Trainspotting, non pensavo che potesse esserci qualcosa dopo il trip lisergico di Trainspotting e invece T2 ha già anche un teaser trailer, lo girerà Danny Boyle i personaggi sono sopravvissuti (chi lo avrebbe detto?). Il timore si affaccia con il sequel di Blade Runner, annunciato per il 2017, lo girerà Denis Villeneuve (!). Anche Beetlejuice avrà un sequel tutto per sé. E anche The Blair Witch Project. Tra spin off e sequel è in espansione rapida anche l'universo di Star Wars e persino quello di Indiana Jones. E siccome un bel sequel non si nega a nessuno è altamente probabile che anche Smetto quando voglio possa averne uno: Smetto quando voglio reloaded.

Il sequel è il sogno bagnato del cinema industriale ed è ovvio: l'industria ha come obiettivo quello di massimizzare il profitto e quindi dirige i suoi investimenti dove c'è ragionevole certezza di farne. Il pubblico evidentemente sta dimostrando di trovarsi perfettamente a proprio agio in questa dinamica. Lo dicono gli incassi e gli investimenti sui sequel ma alla fine anche l'esplosione del consumo di serie tv sta comunicando sulla stessa frequenza.

Un nuovo film, inteso come un progetto originale, è come uno sconosciuto che bussa alla porta, potrebbe essere molto simpatico o l'amore della vita, potrebbe rivelarsi il tuo migliore amico o il padre che non hai mai avuto, ma c'è sempre un'elevata dose di rischio in un appuntamento al buio: una nuova estetica con cui confrontarsi, personaggi ignoti con cui entrare in sintonia, un linguaggio da comprendere, un umorismo su cui modularsi. Una serie tv invece è come un amico di famiglia, diventa parte integrante ed identitaria dello spettatore, si muove su codici conosciuti, si sa sempre come prenderla e le si permette anche di trascinarci in luoghi vagamente oscuri che tanto si sa che al massimo della sua perfidia potrebbe piantarti un cliffhanger sotto il mento pur di trascinarti nella prossima puntata, pur di farsi invitare a cena un'altra volta. Però la serie tv non sporca, non richiede dosi di empatia eccessive per essere compresa, chiede sempre permesso prima di entrare e raramente rutta in presenza della nonna.

Sequel e Serie Tv sono figli dell'industria dell'entertainment, certo, ma splendidamente adottati dalla nostra propensione naturale a muoverci verso il simile. E in tempi in cui il mondo chiede grandi sforzi per essere decodificato nella sua immensa complessità viene ancora più naturale e spontaneo allontanarsi dall'imprevisto, dal diverso, dallo straniero pur di consolidare la nostra identità. Per ricordarci sempre ed in qualsiasi momento chi siamo.

I media naturalmente fanno il loro mestiere partecipando al gioco, ascoltando le priorità di chi emette e amplificando, teoricamente, a beneficio di chi riceve. Il risultato è che le news dell'ultimo mese sono state colonizzate da sequel e serie tv e mi chiedo se nel mondo del cinema succeda anche altro. Ah sì, certo. Sono stati annunciati i film che parteciperanno alla prossima edizione del festival di Venezia. Pare che Terrence Malick presenterà il sequel di The Tree of Life. (Scherzo)

Scelgo come copertina di questa edizione della newsletter proprio il personaggio di una serie tv che contraddice e al tempo stesso consolida quel che intendo: ho fatto entrare Dexter nella mia vita di spettatore (e non solo nella mia) con la leggerezza con cui si invita a casa un caro amico di amici ma ho scoperto di esserne stato conquistato solo quando ho accolto il suo passeggero oscuro.

Sconosciuti, personaggi imprevedibili, soggetti dall'umorismo discutibile e passeggeri oscuri: potete interagire con questo testo semplicemente commentando qui sotto. Sarete i benvenuti (soprattutto se in profondo disaccordo con quanto espresso qui sopra).

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Ultimi commenti

  1. Carica precedenti
  2. munnyedwards
    di munnyedwards

    Credo che il fenomeno dei reboot, remake, sequel sia ormai irreversibile, ma il cinema non è sempre stato questo ed è bene ricordarlo.
    Oggi i grossi studios rischiano sempre meno e preferiscono andare sul sicuro, io sono sincero, a me questa nuova "linea" non piace per nulla, da anni sono contrario a qualsiasi forma di remake, a maggior ragione quando si vanno a toccare film che hanno fatto la storia.
    Se l'industria segue la pista dei dollari è giusto evidenziare che anche lo spettatore (o un certo tipo di spettatore) si è impigrito e dall'intrattenimento ricerca sempre le stesse emozioni, quindi sempre le stesse storie, in questo caso il successo di alcune serie tv è chiarissimo,un prodotto sempre uguale a se stesso che non tradisce mai.
    Per fortuna l'universo seriale è fatto anche di molti prodotti originali che privilegiano la qualità e pur di fronte al successo decidono di fermarsi dando un senso compiuto alla serie.
    Visto che si è citato Dexter...ecco, tipico prodotto che si doveva chiudere con la quarta stagione, una volta esauriti tutti gli spunti interessanti del personaggio principale, le successive quattro sono purtroppo una piu scadente dell'altra.
    Un saluto
    Max

    1. erwan
      di erwan

      io dico che invece il cinema é sempre stato cosí...
      uno dei primi film del grande John Ford, Marked Men del 1919, é un remake di "Three Godfathers" del 1916; Hitchcock - e non solo lui - ha girato remake dei suoi stessi film;
      e se oggi vediamo piú remakes é solo perché ci sono piú film in assoluto...

    2. munnyedwards
      di munnyedwards

      Ti sei perso un passaggio...l'avvento del sonoro :)

    3. erwan
      di erwan

      e in quale passaggio questo avrebbe attinenza con il remake che Hitchcock fece del suo "uomo che sapeva troppo"?

    4. munnyedwards
      di munnyedwards

      Il mio era un esempio generico, la storia del cinema ci dice che molti remake del passato furono fatti perchè i film originali erano muti e quindi con l'avvento del sonoro si proponeva qualcosa di nuovo, quasi rivoluzionario.
      Di esempi ce ne sono diversi, da John Ford che rifece Uomini segnati (1920 muto/1948 sonoro), De Mille con I dieci comandamenti (1923 muto/1956 sonoro), Hitchcock con L’uomo che sapeva troppo cambiò l’ambientazione e il finale, Raoul Walsh rifece Una pallottola per Roy in chiave western, ma sono tutti casi isolati, che non hanno nessuna attinenza con lo stravolgimento produttivo a cui stiamo assistendo in questi ultimi anni.
      Sostenere che negli anni '40, '50 '60 si facevano gli stessi remake che si fanno oggi è semplicemente un falso storico, che oggi si fanno piu film è irrilevante, il numero dei remake non è legato al numero di film prodotti ma ad una precisa indicazione di marketing e di business, si punta sul cavallo (sulla carta) piu sicuro, si sceglie la strada piu facile riproponendo il già visto, il già assimilato.

      Del resto basta guardare cosa sta succedendo con le serie tv, la cui evoluzione artistica e relativamente recente, e pure lì si moltiplicano rifacimenti tratti da film di successo, è un fenomeno nato, cresciuto e sviluppato negli ultimi 10-15 anni ma in continua e inarrestabile crescita.
      Prima non era cosi, assolutamente, pochi casi isolati non fanno statistica e non danno peso ad una teoria del genere.

    5. erwan
      di erwan

      sì, il tuo era un esempio generico e non dimostra granché; ne posso fare altrettanti contrari:
      John Ford con Mogambo realizza un remake (sonoro) di un film sonoro (Red Dust);
      Griffith con Orphans of the Storm realizza nel 1921 il remake (muto) di un altro film muto del 1915...
      Ma dal momento che credo nel metodo sperimentale vorrei controllare se quel che dici ha qualche fondamento:
      fino agli anni '70 secondo te quanti remake si contano nella storia del cinema? se parli di casi isolati quanti te ne aspetti? una decina? una ventina? una cinquantina? dimmi...
      e poi: secondo te fino agli anni 70 quanti film sono stati girati? e dagli anni 70 ad oggi?
      altrettanti? il doppio? il quadruplo?

      una volta che hai ripreso i dati sopra ed evidenziato che la percentuale di remake di oggi è maggiore rispetto alla base dei film esistenti e girati potresti aver invalidato la teoria;
      diversamente consentimi di ritenere infondata la tua.
      senza contare che la strategia di riproporre il già visto ed assimilato è come detto vecchia come il cucco...

    6. munnyedwards
      di munnyedwards

      Guarda le operazione di contabilità te le lascio volentieri LOL, finora sei l'unico in questa discussione che è convinto che dagli anni '40 ai '70 si giravano gli stessi remake che si girano oggi, sei l'unico a non vedere un fenomeno di reciclaggio talmente evidente che se (appunto) non lo vedi da solo non sarò certo io ad indicartelo.

      Inoltre non mi hai risposto sulle serie tv, anche negli anni '70 si facevano serie televisive prendendo spunto da film di successo?
      A me non risulta ma magari mi sbaglio...

      E cmq non è mia intenzione convincerti di nulla, tieniti tranquillamente la tua teoria, io vivo bene lo stesso ;)

    7. mck
      di mck

      "M*A*S*H", l'eccezione (?) che conferma la regola (?). Vedi altro mio commento sotto.

    8. erwan
      di erwan

      ho detto che oggi si girano gli stessi remake che si giravano allora: se ne girano senz'altro di più.

      Ma il fatto è che da allora sono stati girati molti, molti più film.

      il "passaggio" clou era questo...
      con i grandi numeri cui sembri refrattario si moltiplicano di conseguenza le occasioni per ripetersi ed ispirarsi a qualcosa che è già stato fatto prima.
      (un anime cita un manga, un film cita un anime, un film un altro film di qualche tempo prima o di un'altra area geografica, ecc.)

      (quanto alla TV il fenomeno è diverso, ma si tratta di un medium ben più giovane: negli anni 70 i serial si facevano da circa vent'anni (e la nostra programmazione si limitava a due canali Rai...)
      oggi l'offerta è sterminata!!
      sono cambiati anche i mezzi di produzione: un tempo era impensabile portare in tv qualcosa che fosse simile ad un film:
      ora, anche grazie all'abbattimento dei costi garantito dalle tecnologie digitali ed ai maggiori investimenti garantiti dal pubblico pagante di cavo o satellite, vediamo serie tv che girano bene anche in esterni, con attori di grido, buoni effetti e qualità finale paragonabile a quella di una pellicola di medio livello

    9. erwan
      di erwan

      [ ovviamente all'inizio del mio messaggio è saltato il "Non" !!! ]

    10. munnyedwards
      di munnyedwards

      @mck: Mash è vero LOL, ma magari ce ne sono anche altre...non ho fatto ricerche, vado a memoria perche cmq sono episodi isolati che non hanno nulla a che vedere con la linea intrapresa recentemente dalle produzioni televisive, che è un percorso esattamente identico a quello che da qualche anno prospera nel cinema mainstream.

      @erwan: non sono refrattario ai grandi numeri, so benissimo che nel 2016 verranno prodotti 3 volte i film usciti negli anni '90 ma non ritengo questo parametro indicativo per il discorso che stavamo portando avanti, per me non ci sono piu remake perche ci sono piu film, ci sono piu remake perche l'industria Hollywoodiana da qualche anno a questa parte spinge verso questa direzione.
      Come detto tu sei liberissimo di pensarla diversamente...sono solo opinioni e nessuno dice che la dobbiamo pensare allo stesso modo :)
      Un saluto

    11. Utente rimosso (marcopolo30)
      di Utente rimosso (marcopolo30)

      Forse, come sostiene Erwan, la percentuale di remakes/sequels/ sul totale non è necessariamente aumentata nel cinema contemporaneo. Quello che però -sfortunatamente- è cambiato in maniera radicale è l'impatto che questi hanno sul pubblico: 40 anni fa i sequels erano prodotti 'di riempiemento', regolarmente surclassati quanto ad incassi da film originali, mentre oggi le cose non stanno più così, colpa di un pubblico sempre più pigro, troppo accomodato all'interno delle quattro mura domestiche (metaforicamente ma anche ahime letteralmente in molti casi).
      Per quel che riguarda il caso di grandi registi del passato che comunque realizzavano remakes (è stato citato Hitchcock), anche questo è un dato che va preso con le molle, perché l'Hitchcock 'hollywoodiano' disponeva di mezzi finanziari infinitamente superiori all'Hitchcock 'britannico' degli anni '30, e lì un remake ("L'uomo che sapeva troppo") nasceva comunque dal (sano) principio di migliorare un qualcosa di esistente. I remakes odierni sono invece tutti decisi a tavolino dalle majors e si riferiscono a film di grande successo e che non hanno certo bisogno di essere 'migliorati' ("Point Break", "Ghostbusters", tanto per citare un paio di casi recenti).

    12. erwan
      di erwan

      la tipologia che non ho mai potuto soffrire è la copia in carta carbone che Hollywood fa di successi europei o asiatici (un esempio su tutti: Nikita di Besson), anche poco dopo la loro prima uscita...

    13. mck
      di mck

      @Max. I "?" lasciano intendere proprio quello :)

  3. marinaghe
    di marinaghe

    Io sono un pò contraria ai remakes in quanto non sempre rispecchiano la qualità del primo film originale anche se per il cinema sono fonti di guadagno,e spesso gli spettatori ne escono molto delusi.Per quanto riguarda la serie di Dexter,ne ero appassionata, ma sono d'accordo con quanto dice" munnyedwards" doveva essere fermata prima!



  4. mck
    di mck

    Questione remake: non ho approfondito molto, ma la mia idea è che la '''verità''' (in questo caso) stia (quasi) nel mezzo, tra le posizioni dicotomiche di @munnyedwards ed @erwan, diciamo 60% vs. 40%.
    Ecco un paio di link ( da una ignobilmente veloce googolata ) che forse possono aiutare:
    ( zona @munnyedwards, ma relativamente alla sola Hollywood ed in particolare ai campioni d'incasso, perciò si tratta di una percentuale minima relativamente alla cinematografia mondiale )
    -- http://www.firstshowing.net/2012/simple-infographic-shows-hollywood-is-giving-up-on-original-ideas/
    [ zona @erwan, siccome i dati si riferiscono sempre agli U.S.A. ( Europa, Bollywood, Resto del Mondo non vengono qui compresi ) ]
    -- https://stephenfollows.com/hollywood-remakes-and-reboots/
    -- https://stephenfollows.com/hollywood-sequels-by-the-numbers/
    Due diagrammi :
    -- https://i1.wp.com/stephenfollows.com/wp-content/uploads/2015/06/number-of-films-relleased.png?w=700&ssl=1
    -- https://i2.wp.com/stephenfollows.com/wp-content/uploads/2015/06/number-of-films-relleased-which-were-a-sequel.png?w=700&ssl=1 ( si noti il primo picco esteso 1937-1949, paragonabile, ma un poco inferiore, a quello 1989-oggi, ma relativo ad una diversa tipologia di "moda'', ovvero la "serialità cinematografica" ( per dire, Mr. Moto e Mr. Wong...).
    Chiedo scusa ma non ho tempo di approfondire o di seguire il prosieguo della conversazione, spero di essere stato minimamente ''utile''. Un saluto collettivo.

    1. munnyedwards
      di munnyedwards

      Lettura interessante Matteo e con qualche numero a supporto, anche se il discorso è spesso legato agli incassi e quindi sposta un po l'analisi dei dati.
      Poi si esaminano anche i sequel per i quali bisognerebbe fare un discorso a parte, diverso a mio avviso dai remake, i sequel ci sono sempre stati anche in passato, basta pensare alla lunga sfilza di film della Universal sui vari mostri Frankenstein, Dracula e via dicendo, dove ce successo è normale alimentare questo successo.

      Grazie comunque per le info, che hanno sicuramente aggiunto valore alla discussione :)
      Ciao!

    2. mck
      di mck

      Su questo punto ( i sequel, ma anche le serie anni '30-'40 che ho già citate, e tante altre ) siamo in totale accordo, sull'eterogeneità della ''ricerca'' avevo già premesso il tutto. Ciao.

  5. erwan
    di erwan

    grazie, molto interessante!

  6. Marcello del Campo
    di Marcello del Campo

    Uno spettro si aggira nel cinema, scrive Pietro Piemontese nel saggio più completo, finora pubblicato: “Remake. Il cinema e la via dell'eterno ritorno”, Castelvecchi 2000 del quale si auspica un aggiornamento poiché il ‘remake’ è un virus inarrestabile.
    Nel 2012 ho provato a cimentarmi con il ‘fenomeno virale’ relativamente a quell’anno: IN PRINCIPIO FU IL CINEMA, POI VENNE IL REMAKE[[//www.filmtv.it/post/9008/cinema-2012-remake-sequel-prequel-fac-simili-spin-off-reboot/#rfr:none]

    1. munnyedwards
      di munnyedwards

      Letto con grande interesse...siamo in completa sintonia :)

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati