Nell’estate italiana già poco propensa a dedicare spazio da una parte, ed attenzione sul versante spettatori, alle uscite cinematografiche di una stagione che da alcuni anni tenta in tutti i modi di non chiudere i battenti, lodevole, coraggioso, forse addirittura eroico, appare lo sforzo di una casa distributrice come Academy Two di puntare sul nuovo cinema iraniano.

Incurante dell'indifferenza che dilaga ovunque nei confronti della sala, alimentata non poco delle manifestazioni sportive che quest’anno rappresentano un vero antagonista inarrivabile quanto ad appeal e richiamo di utenti, la compagnia ha dedicato un poker d’assi prezioso e raro ad una delle cinematografie più vive, profonde del panorama cinematografico mondiale da oltre un trentennio.

Proprio nell’estate che ci ha portato via il rappresentante più noto e ammirato della recente storia cinematografica iraniana, caposcuola di questa intensa ed intimistica scuola di regia, ovvero il da (troppo) tempo esule e conseguentemente "figlio del mondo" Abbas Kiarostami, rendere visibile al pubblico quattro opere di registi mediamente giovani (tre di loro sono all’opera prima!) significa credere in questo cinema e desiderare di condividerlo con chi ha ancora voglia di tornare in sala, evitando tuttavia repliche di blockbuster usciti mesi fa, o magari qualche scampolo di fine stagione finito non si sa come verso una deriva distributiva a volte poco controllata.

Questi quattro film hanno in realtà già fatto il giro del mondo presso i più importanti festival cinematografici esistenti: Cannes, Venezia, il Sundance, La Festa di Roma, Berlino.

La qualità dei quattro è davvero molto alta, i generi presi in considerazione piuttosto vari ed in alcuni casi straordinariamente insoliti, visto che si spazia dal dramma sociale a quello più intimo di una storia di coppia, fino all’horror vampiresco e via fino all’avventura barocca e quasi pulp di grande effetto cinefilo.

Ho visto questi film in due casi ai festival in cui sono stati presentati, l’altra metà presso lo schermo genovese del Circuito Cinema Genova che da molto tempo tradizionalmente garantisce qualità e visibilità nel capoluogo ligure di molti tra i gioielli che invece nel resto del territorio ligure ci sono inevitabilmente negati, sopraffatti dalla distribuzione di opere da vasta platea.

Eccoli qui, presentati con una breve introduzione ed un titolo tramite cui si può accedere alla re4censione originale.

Buon cinema a tutti.

1)

NAHID: L'odissea di una madre, divisa tra l'istinto di tenere il figlio distante dalle nefaste influenze dell'ex marito, e il desiderio intenso di amare finalmente l'uomo giusto e corretto che potrebbe renderla felice e aiutarla a dare un senso ad una vita trascorsa a sottostare a regole crudeli e contro natura. Un felice esordio dal Certain Regard 2015.

VOTO ***1/2

2)

A DRAGON ARRIVES!: Un detective che "fa l'americano", un morto impiccato che sapeva troppo, un relitto ancorato nel deserto, riti ancestrali legati al culto dei morti...e la terra che trema e sprofonda corpi lungo abissi senza ritorno. Un gioco ad incastro che sa di impossibile, ma che affascina con le sue citazioni pericolose, azzardate, ma suggestive.

VOTO ***

3)

UN MERCOLEDI DI MAGGIO: Due donne combattono una dura battaglia per riuscire a venire a capo ognuna del proprio dilemma od ingiustizia subita. In palio un premio irrinunciabile, frutto di un altro drammatico avvenimento. Dall'Iran un'altra gemma preziosa che arricchisce un tesoro cinematografico irrinunciabile.

VOTO ****

4)

A GIRL WALKS HOME ALONE AT NIGHT: Il mondo dei vampiri rivisitato da una regista iraniana che conosce bene la tradizione del cinema di genere americano. Grande ironia, tensione e stile di direzione impeccabile, in un film davvero riuscito e godibile di cui è difficile dimenticarsi, e che potrebbe divenire un cult.

VOTO ****