
OItNB (3.3) -- Bruce Gilbert (5.3) -- Più Sodoma e Meno Gomorra (6.3) -- Press Play (18).
Il precedente post dedicato alla 3a stag. di OitNB, incentrato sugli ep. centrali (4-9), si trova qui :
//www.filmtv.it/post/33202/in-serie-26--borange-is-the-new-blackb-3a-stag-ep-4-9--ibthe/#rfr:user-47656
“ You know, you're not Walter White yet. You're... Walter White-ink ”.
Mutandine condite, ovvero : “ Capisc, Gangsta BadAss ?! ”.
Dove eravamo rimasti...
In attesa : che la biondina svampita si trasformasse completamente in Heisenberg ed esprimesse, convogliasse, liberasse la malvagità : breaking bad, Piper! Che la prigione ti riabiliti al ferino, magnifico mondo qua fuori ( sempre che non t'incrementino nuovamente la pena : ci provi gusto, vero? ).

La storia e il ''senso'' di OItNB si annidano ( come il proverbiale - Flaubert, Warburg, van der Rohe - dio ) nei dettagli : e la serie di Jenji Kohan è un profluvio agro e ironico, brusco e benevolo, severo e felice di minute finezze e rifiniti particolari ( e, quand'occorrono - perché servono, per restituire un'imago non troppo distorta del mondo reale qua fuori, pur...là dentro – elefanti tutùrosati volteggianti in punta di ballerine in cabina di regia, sala di montaggio, stanza di scrittura e set di recitazione ) : lasciati in sospeso e solo accennati, dimenticati e riproposti, nascosti e ripescati, insistiti e impreziositi dalla loro stessa cesellatura, incastonati nel paesaggio umano e non-luogo per eccellenza ( di spersonalizzazione, anche se in regime di minima sicurezza ) : non mi riferisco alle immagini iconiche ( le tute arancioni e grigio-beige, i calzettoni bianchi, i vassoi del pranzo e le sedie spartane, i cartellini identificativi, le porte e le serrature pur senza celle vere e proprie ma ambienti comuni di riposo e stazionamento...) o ai caratteri, le situazioni, le battute e le canzoni che compaiono e si muovono interagendo fra catarsi e tòpos, tutti elementi atti a ri-stabilire ( di continuo ) un contesto -- non perché ciò abbisogni ( allo spettatore meno attento o più fan-atico, tra momenti tragici ed altri puramente comici, può sfuggire di mente che ci troviamo in un carcere non per ''estetica'' ma per scelta ''morale'' ), ma semplicemente per pungolare la piaga e ribadire l'ovvio : come Klimt con tutto quell'oro e Bacon con la porpora violetta, violacea, tumescente ed ematomica e Caravaggio/Rembrandt con gli sfondi cinabro-tenebra sui quali disporre e perpetrare illuni ombre sempre più cupe e divampanti ferite di luce, a tratti --, ma piuttosto a certe sfumature che brulicano al di sotto della superficie del pathos, delle azioni-reazioni, ovvero, ebbene si, ai sentimenti, alla loro origine, alla loro evoluzione, alla loro ur e al loro ante-post-super deflagrazione.

I loro segn(al)i costellano la mappa antropologica del sito detentivo e conducono il gioco all'interno dei confini doppiamente legislati ( sottostare alle leggi come tutti, e in più essere privati di alcuni diritti fondamentali, a prescindere dalle colpe più o meno gravi, irrimediabili o irrisorie, e dalla giustezza della giustizia messa in atto ) della prigione : sono rattrappiti dalle circostanze, ed esplodono, poi, grazie ad esse : sono disinnescati e contenuti, vengono conservati con cura in un ripostiglio emotivo della coscienza, viaggiano sottotraccia tra un fotogramma ( meglio : un frame ) e l'altro, eppure...conducono il gioco, muovono pedoni e pedine, o semplicemente sono sentinelle che ne evidenziano le priorità : sacrificano brandelli di umanità sull'altare del tornaconto a breve termine, e all'inverso, giustapponendosi a queste derive, dispiegano il passo lungo della resistenza contro la frustrante corrosione dell'animo e l'erosione logorante delle aspettative : il rimpianto collide con l'aspirazione, dissipandosi o cementandosi: la prigione s'accredita a mappa in scala acutizzata del mondo.
E no, non sto parlando di “Oz” o “WentWorth”.

Ch'eppure ed infatti, OitNB - proprio come la precedente serie ideata, creata, prodotta, scritta e showrunnerizzata da Jenji Kohan, “Weeds” - è anche un'opera cazzona e buffa, che si espone al ridicolo per amor di battuta e ch'è capace si di crudeltà quanto di placidamente ristagnare nell'assurdo, irragionevole ricettacolo di gesta del gregge umano : e grazie a questi incidenti di sintassi, a questi tripli carpiati salti all'indietro moviolati in avanti, racconta più veri del vero un carattere, una storia, un microcosmo : la società e l'umanità.

Non un atto di fede richiede il superare indenni la 1a stag. [ ché di suo è certamente un buon prodotto, che cresce - pur con l'eccedente bagaglio indispensabile rappresentato dal grimaldello-Piper, dal passepartout-Chapman, ma percorso da lampi di acuto dolore ( la morte di Tricia per mano colposa di Pornstache ) - inesorabile sino al climax finale ( il ''solito'' : sei in prgione, ti fanno il culo, reagisci ) : ''subito'' stemperato ad inizio di 2a stag., con accomodamento di conseguenze fatali e collaterale trasferta temporanea ], ma una certa diligente attenzione : una pertinace costanza che dona i suoi frutti.

Note.
Dal pilot della 1a stag. al season finale di questa 3a annata sono passati circa 10 mesi di tempo interno. La pena di Piper era di 15 mesi, aumentatale di un tot per la scena muta fatta durante la (non)testimonianza rilasciata nel corso del processo verso il boss di Alex. La serie è stata rinnovata ad oggi fino alla 7a stag. (2019).
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Ep. 10 - “a Tittin' and a Hairin'”, scritto da Lauren Morelli e diretto da Jesse Peretz.
In cui Pennsatucki viene stuprata per l'ennesima volta nel corso della sua vita ( e non in tutte le occasioni pensava di meritarselo ). M'a questo giro - spinta sul sedile posteriore di un furgone e tenuta ben ferma -, grazie a Big Boo, decide di meritarsi uno straccio di vendetta.
“Good Old Mountain Dew” [ canzone popolare (folk song) degli Appalachi ] - The WomenFolk - 1964
Versione di David "Stringbean" Akemen
Versione di Grandpa Jones (1961)
Versioni di Willie Nelson :
1972 : https://www.youtube.com/watch?v=YlcCigNf4xI
1974 :
Ep. 11 - “We Can Be Heroes”, scritto da Sian Heder e diretto da Phil Abraham.
In cui Caputo sindacalizza Fig(ueroa), e l'ottima regia di Phil Abraham fa il resto.
Sindacato! “Do You Hear the People Sing?” - les Misérables Live ( Cast & Jon Robyns ) - 2010
Ep. 12 - “Don't Make Me Come Back There ”, scritto da Sara Hess e diretto da Uta Briesewitz.
In cui vediamo all'opera la versione stupida di Madame Curie.
“Too Dry Too Cry” - Willis Earl Beal - 2013
HD.HF.HQ.1080p : Con testo : https://www.youtube.com/watch?v=fyCl6jDS_IY
Ep. 13 - “Trust No Bitch”, scritto da Jim Danger Gray & Jenji Kohan e diretto da Phil Abraham.
In cui : “You know, you're not Walter White yet. You're... Walter White-ink”.
“Nell'Antro del Re della Montagna” (“Peer Gynt” - H.Ibsen) - Edvard Grieg (Suite n. 1, Op. 46, IV) - 1888 ( Filarmonica di Berlino - Neeme Järvi - 2010 )
“Jesus Bleibet Meine Freude” (Cantata BWV 147) – J.S.Bach
“I Want To Know What Love Is” - Foreigner - 1984
OST - Gwendolyn Sanford, Brandon Jay, Scott Doherty
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Bonus Tracks.
“Break Free” by Ruby Rose - 2014 ( “It Pulls Me Under” - ButterFly Boucher - 2014 )
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Ultimi commenti Segui questa conversazione
Non conosco la serie e dunque mi rimane difficile tirare le fila del tuo discorso. Qualche dubbio però mi sorge: che si stia dando troppa importanza a questa nuova forma di intrattenimento che gli si vogliano assegnare valori universali e trasversali di difficile interpretazione... insomma (scusami se te lo dico) non tutti i riferimenti mi sono chiari e per come sono posti (o forse proprio perchè mi mancano le basi di partenza che solo la visione di quegli episodi potrebbero fornirmi) francamente alcuni mi lasciano perplesso. Se vuoi potresti illuminarmi meglio ma con parole semplici altrimenti questa volta purtroppo non ci arrivo proprio.
@millertropico. Ciao Enrico. Urca che domandona. Rispondo con ordine (bruciando il dizionario come fa Danana con gli schiavisti che le spettinano le sopracciglia, e folgorando le sinapsi con una puntata a caso di Del Debbio).
La ''colpa'' è mia, e, meglio, del mio metodo di scrittura scelto per ''recensire'' sia i film che le serie tv: in pratica, scrivo pezzi costruiti nel modo in cui (e, si spera, contenenti la sostanza e il materiale di cui) sono composti gli articoli che mi piace(rebbe) leggere in giro (riviste cartacee, siti web), ovvero: non mi soffermo che molto poco sulla trama, perché se uno vuole sapere --- non per filo e per segno: per quello c'è wikipedia, il killer seriale che agisce a colpi di spoiler: ma è la sua natura e la sua funzione, e non certo, nemmeno in questo caso, una colpa --- di cosa parla l'opera in questione c'è l'apposito spazio nella scheda-madre che FTV.it dedica ad ogni film o serie (lì trovi la trama, il cast artistico - non quello tecnico, purtroppo -, etc..., ma questo ben lo sai), e mi addentro nell'opera per ellissi e interlacciamenti (non sempre, però: ho scritto pezzi in cui arrivo a Z partendo da A e passando per la B e la U, pensa te: il risultato è “Abuzz”, non se ne esce dal nugolare fermento, dal paaarapiiiglia…).
_____ Quando leggo recensioni o articoli di saggistica tra la più varia che contengono termini, riferimenti e correlazioni che non capisco e ai quali non riesco nell'immediato a trovare una collocazione nello “Schema delle Cose”, ecco, è proprio lì – sempre che il pezzo abbia un valore e una qualità a sé stanti – che la mia curiosità viene solleticata e sollecitata: un tempo sarei corso a prendere il dizionario o a sollevare per un momento dal loro improbo compito gli scaffali in legno massello della libreria derubandoli di un volume dell'Enciclopedia, oggi invece ''basta'' un clic del mouse o uno sfiorar di polpastrelli sul touch-pad (sempre che si sappia dove cercare, e si posseggano gli strumenti critici per separare il grano dal loglio).
Certo, poi alla fine della fiera bisogna capire se i miei pezzi servono allo scopo o hanno un minimo di valore e qualità… A me questo modo d'intendere la ''critica'' piace, ovvio che c'è a chi questo metodo non piace: la mia risposta è: 'sticazzi.
_____ Per farti capire quanto sia contro la mia natura stendere qualcosa di schematico e freddo relativo alla mera trama ti dirò solo che ho penato più a stendere la trama di "Fargo" per l'imminente apertura della sezione serie che nel buttar giù una manciata di post...
_____ Per quanto riguarda OItNB: come avrai sicuramente capito leggendo i pezzi che le ho dedicato, ho sviluppato il discorso - in attesa che la sezione serie finalmente veda la luce, tra pochi giorni: ma di serie tv parlo, attraverso lo strumento dei post e delle playlist, sin da quando mi sono iscritto al sito, nel 2011, eh! - lungo 5 post: il 1° e il 2° dedicati rispettivamente alla 1a e alla 2a stagione, mentre la 3a si è presa un po' più di spazio per via del fatto che gli AV di YT/Vimeo che volevo inserire erano troppi: quindi, per avere un'idea ''chiara'' e ''completa'' del discorso base (trama, personaggi, ambientazione) relativo alla serie, uno dovrebbe sfogliare e leggere i 5 post in sequenza: lo so, è un limite legato al metodo che ho scelto, ma, per l'appunto, è il metodo che ho scelto perché è quello che più mi si addice e contiene ed esprime ciò che vado cercando nella critica (cinematografica e non solo): può risultare difficile da seguire, o financo respingente per certe persone (quant'è altrettanto vero il contrario), ma il concetto - ribadisco - è: 'stigrancazzi!
_____Come dicevo, il 3° post l'ho dovuto suddividere in 3 parti perché gli AV di YT/Vimeo erano veramente troppi, e inserirli tutti in una sola pagina avrebbe comportato il fatto di renderla estremamente pesante: per chi viaggia sulla superveloce ''larga banda'' (cit.) renziana, nessun problema, ma per chi si affida a connessioni da chiavetta o si collega via dispositivi mobili l'attesa di caricamento diventa eccessivamente lunga.
_____ La parte AV è legata in questo caso specifico (ma è un filo rosso che attraversa tutti i miei pezzi su “Weeds” e “OitNB”) a Bruce Gilbert, il supervisore alle musiche delle appena citate serie di Jenji Kohan, di "Transparent", etc... : le sue scelte musicali son 'si buone che ho voluto dedicargli una ''sotto-cartella'' tutta per lui.
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Non ho compreso il collegamento che effettui nel commento: per come l'ho inteso è improprio, ovvero: non trovo il nesso fra : "che si stia dando troppa importanza a questa nuova forma di intrattenimento, che gli si vogliano assegnare valori universali e trasversali di difficile interpretazione" e "insomma non tutti i riferimenti mi sono chiari e per come sono posti (o forse proprio perché mi mancano le basi di partenza che solo la visione di quegli episodi potrebbero fornirmi) francamente alcuni mi lasciano perplesso".
Alla seconda frase - rispettabilissima! E anzi ti ringrazio di aver scritto chiaro e tondo fuori dai denti: è quel che si cerca da un'...''amicizia'', pur anche solo vaga e telematica - ho già risposto.
_____ Venendo invece alla prima… No, non si sta dando troppa importanza alle serie, il tutto va contestualizzato: vi sono serie che, da sole, valgono (in quanto a sintassi, grammatica, sperimentazione e, per contro, classicità e canone) come 4/5 del cinema mainstream globale: "Mad Men", "the Wire", "DeadWood", “the Sopranos” (o la ur-comicità terminale di “Little Britain”) a mio avviso sono più, al contempo, consolidatrici ed innovatrici, espositive e sperimentali di qualsiasi NWR: ma non apriamo parentesi che possono trovare sfogo altrove, qui mi limito a dire che è più ''coraggioso'' il photoshoot di Miley Cyrus per Plastik che “the Neon Demon” (e ''inconsapevolmente'' profondo. Non che uno escluda o entri in conflitto con l'altro).
NB. Ho gettato l'amo, ma NON è questo il luogo per discutere di NWR/tND, ogni commento a tal proposito verrà cestinato.
PS. Parole (e discorso) semplici. Spero. Tante, troppe. Ma semplici.
PPS. ...eee no, non ti ho ancora spiegato la trama di "OItNB"... ;-)
Ok non hai spiegato la trama ma il senso (e questo è più importante) . Ti confermo che la tua esauriente risposta mi è servita e molto (a chiarirmi meglio le idee) e ti ringrazio davvero. Tranquillo: non ho ancora visto il'ultima fatica di NWR passato come un lampo a ciel sereno e subito sparito e non avrei dunque nemmeno qualche cosa da dire su tale argomento. Un caro saluto e a presto
Un caro saluto anche a te.
Ed è di certo un peccato il tipo di (non) distribuzione riservata a tND (film ''di genere''??? Piuttosto: distribuzione degenere...).
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