Espandi menu
cerca
GOMORRA - La trinità del male
di Andrea Fornasiero ultimo aggiornamento
post
creato il

L'autore

Andrea Fornasiero

Andrea Fornasiero

Iscritto dal 18 aprile 2016 Vai al suo profilo
  • Seguaci 27
  • Post 76
  • Recensioni -
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

 

(Spoiler)

Il padre, il figlio, e un Immortale, che diventa quasi uno spirito vendicativo, dominano la seconda stagione di Gomorra e infatti già al terzo episodio viene eliminato il quarto tra i principali leader criminali: Salvatore Conte. La sua morte arriva simbolicamente quando Conte tradisce i propri principi e rinuncia all'autodisciplina che l'ha sempre caratterizzato, inoltre fortifica la rigidità eteronormativa nella rappresentazione dell'ambiente mafioso: Conte viene ucciso dopo aver reso più o meno pubblico il suo interesse per una cantante trans, di cui vendica l'onore e per la quale. di conseguenza, finisce tradito.
La stagione diventa quindi una questione tra Don Pietro, Genny e Ciro ed è su quest'ultimo che si apre, ma per il vincitore della precedente annata non c'è alcun trionfo e anzi l'Immortale si ritrova nel primo episodio incapace di rassicurare la moglie terrorizzata (con il senno di poi giustamente) per la posizione raggiunta e per come è stata raggiunta. Per metterla a tacere deve strangolarla e rimane così con la figlia come unica ragione di vita. Ciro, due episodi dopo, architetta la fine di Conte, ma nemmeno questo ulteriore consolidamento del suo piano cambia il suo atteggiamento. Egli si rivela quando insiste, contro il consiglio dei suoi, per andare in prima persona a Trieste a incontrare Genny e qui gli confessa di voler essere punito da lui.

Da qui in avanti Ciro è ai nostri occhi lo spettro di se stesso e al posto di prendere la situazione in mano si limita a cercare di amministrare la "democrazia" criminale che ha messo in piedi e che perde i pezzi di puntata in puntata. La serie si sposta così a dedicare episodi ai personaggi secondari: il Principe, che crede bastino i soldi a elevarsi dalla bestialità; O'Nano, che finisce ucciso per una vendetta cui aveva a fatica rinunciato; Scianel e Marinella, incatenate l'una all'altra da Lello; Patrizia, che diventa ben più che la messaggera di Don Pietro; 'O Track, indomabile e proprio per questo destinato a fare il passo più lungo della gamba.

Sono queste figure minori che consentono a Gomorra di sfuggire al giogo della trama orizzontale del regolamento di conti e offrire ritratti umani compiuti, in un mosaico di storie (anche riprese dalla cronaca come quella di Marinella), che mostrano tutto lo squallore del potere, tanto del latitante Don Pietro quanto di Scianel che canta al suo vibratore, così come la futilità del denaro, che nemmeno può essere goduto senza scatenare micidiali invidie come nel caso del Principe. Tutti racconti dalla prospettiva profondamente morale, alla faccia delle ciance sulla presunta fascinazione per il Male della serie.
Alla fine però non si scappa a Genny e Don Pietro, cui Sollima aveva dedicato la splendida seconda puntata, con trasferta in Germania e un rapporto tra i due estremamente difficile, dove la reciproca dipendenza cozza con l'irragionevolezza dell'orgoglio, che finisce per schiacciare anche l'amore tra padre e figlio. Don Pietro è per certi versi il personaggio più semplice, determinato nella sua vendetta, in cui vorrebbe avvalersi del figlio ma senza successo. A dargli spessore, oltre alla performance maiuscola di Fortunato Cerlino, è il rapporto con Patrizia, che ne fa emergere una inattesa tenerezza e umanità.

Genny invece, scampato alla morte, sembra rinato senza più la rabbia che lo aveva caratterizzato nella prima stagione, in modo anche un po' spiazzante: quando non uccide Ciro la prima volta, rinunciando a vendicare la madre oltre che se stesso, sembra infrangere ogni logica della tribalità da cui proviene. Certo in quel momento avrebbe fatto anche il gioco del padre, probabilmente a spese della sua vita vista la situazione di pace armata a Trieste. Ciò nonostante l'avere avuto l'occasione di uccidere Ciro e aver rinunciato a farlo non gli causa alcun tormento e, anche peggio, finisce per parlare successivamente con Ciro (nella penultima puntata) con relativa cordialità, in un ambiente per nulla controllato e dove quindi i due potrebbero sbranarsi come cani. Genny finirà per usare Ciro contro suo padre, ma solo nell'epilogo e in virtù di una situazione cui non ha minimamente contribuito: non ha avuto infatti niente a che fare con l'eliminazione della figlia di Ciro e anzi la contesta espressamente.

Prima però di arrivare al finale è il caso di dedicare due parole agli affari di Genny a Roma, dati per scontati più che raccontati: basti confrontarli con la questione del riciclaggio nella finanza milanese o con gli intrallazzi di Genny nella politica napoletana con tanto di elezioni truccate, entrambi ricchi di dettagli nella prima stagione. Sicuramente è stata un'occasione mancata quella di Genny sulla scena romana, funzionale al ritratto della coppia Genny-Azzurra ma senza approfondire un materiale il cui potenziale rimane inespresso.
Venendo alla conclusione si compiono i giochi ma due cose lasciano perplessi di questo climax: la scorta di Don Pietro che rimane ai cancelli del cimitero e riduce la spettacolarità del finale, che risulta quindi un po' tirato via e quasi cheap, e il simbolicamente pesante e scontato montaggio alternato con la nascita del nuovo figlio di Genny, chiamato ovviamente Pietro. A una chiusura così totale per tutti e tre i protagonisti si aggiunge la tabula rasa dei personaggi secondari - praticamente tutti morti tranne Scianel che comunque è stata arrestata - tanto che il prosieguo della serie in una terza stagione sembra davvero superfluo e l'assenza di Stefano Sollima non promette molto di buono. Le puntate che ha diretto lui, oltre ad avere una marcia visiva in più risultano probabilmente non per caso anche quelle scritte meglio. Ci sorprendiamo così noi per primi a riporre fiducia soprattutto in Francesca Comencini, regista molto cresciuta in questa seconda annata anche grazie ai notevoli personaggi femminili che ha diretto e che sono forse i soli ad aver ancora qualcosa da dire per il prosieguo della serie.


Qui tutti gli altri articoli della rubrica CoseSerie.

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati