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(In) Serie (26) : Orange Is the New Black - 3a stag. (ep. 4-9) : the Armor You Put on Every Day (p. 2 di 3).
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OItNB (3.2)  --  Bruce Gilbert (5.2)  --  Più Sodoma e Meno Gomorra (6.2)  --  Press Play (17). 

Il primo post dedicato alla 3a stag. di OItNB, incentrato sui primi 3 ep., si trova qui : //www.filmtv.it/post/33185/in-serie-26--borange-is-the-new-blackb-3a-stag-ep-1-3--bilik/#rfr:user-47656


Another crappy day in prison.

La quasi/simil peculiarità di OItNB, rilevabile marcatamente in questa terza stagione [ là dove la prima (che, se non lo era del tutto, ad ogni modo) rimaneva invece molto concentrata su Piper - il ''Cavallo di Troia” che Jenji Kohan ricevette in ''dono'' dalla vera Piper, Kerman al posto di Chapman, per poter entrare ''fisicamente'' in un carcere femminile di minima sicurezza dello stato di NY - mentre la seconda già poneva le basi per un distacco ufficiale di Piper dal ruolo di primadonna accompagnandola verso la parte di capitano-giocatore : da questo PdV la serie è cresciuta ( in quanto a qualità espositive ) quasi esponenzialmente ], consiste nel fatto d'essere riuscita a smarcarsi da una certa rigidità di ''genere''

- caratteristica questa che condivide con molte altre serie tra loro eterogenee : gli esempi sono infiniti, e con l'avvento della Terza Età dell'Oro della serialità oramai quasi tutte le opere maggiori sono frutto di questa commistione, da “Lost” ( che rimane molto verticale, tra flashback e flashforward dedicati ad un personaggio per episodio ) a “the Sopranos” ( che si estende più che altro orizzontalmente, con episodi che terminano ''nel bianco'', o che semplicemente non terminano ), con ( a scalare, più o meno, da una predominante verticale verso una orizzontale ) “NYPD Blue”, “Six Feet Under”, “Game of Thrones”, “Breaking Bad”, “the Wire”, “BoardWalk Empire” e “the NewsRoom” a rollare nel mezzo ) -,

che vede ai poli opposti le serie puramente verticali, come i procedural duri e puri (Law & Order), e le serie prettamente orizzontali (“Mad Men”), e di farlo amalgamando questi due tòpoi del racconto seriale in modo da ottenere una fertile promiscuità difforme che riesce a stare insieme restituendo un elevato grado di organica omogeneità non solo armonica e coerente ma quanto mai prolifica di ellissi e incastri ed insorgente un'ulteriore, fervida ed ubertosa diversità di narrazione : non vi sono solo tante trame verticali che tutte assieme - anche incrociandosi, ostacolandosi ( e comunque per questo progredendo ) e rilanciandosi - portano avanti, (inter)dipendenti le une dalle altre, quella orizzontale creandola per addizione

[ come per esempio accade nella già citata - a suo modo paradigmatica - “Game of Thrones”, che da questo PdV è una serie meno evoluta (in senso negativo), come lo è da un altro PdV, ovvero quello della distribuzione ( ma in questo caso il senso è neutro, né bene né male, solo : diverso ) : GoT segue una trasmissione (televisiva, via cavo e satellitare) tradizionale (salvo leaks), un episodio a settimana, mentre OItNB viene rilasciata (via internet) da NetFlix tutta in una volta, e lo spettatore può decidere se effettuare il binge watching oppure spezzettare la visione, come del resto, in senso inverso, può fare, impiegando qualche accorgimento, con GoT : guardare un ep. a settimana e sbavare-fremere-arzigogolare, oppure registrarsi tutti gli episodi, resistere alla tentazione e sopravvivere agli spoiler : centellinare la visione è una piacevole regressione all'...''old''-style pre-web : se si avesse la ''forza'' di aspettare la fine di una stagione HBO per poi ( attraverso lecite registrazioni casalinghe ad uso e consumo puramente personale, o gli speciali delle reti che trasmettono l'intera stagione in un giorno e/o una notte oppure l'uscita dell'annata corrente su supporto fisico, dvd o blu-ray ) spararsela in vena, nei capillari tra sclera e congiuntiva, in una botta sola, probabilmente si concentrerebbe (aumentandolo localmente) il piacere ma alla fine dei conti sarebbe più quello castrato ( e molto più assurdo potrebbe essere l'optare per il contrario, ovvero dilazionare la modalità di rilascio di NetFlix e ricostruirsi una programmazione classica/standard/televisiva ) di quello prodotto ],

ma c'è una trama orizzontale di fondo, estesa eppure precisa, che ad ogni episodio, con dei picchi, viene prima rallentata e poi accelerata, e/o viceversa, dalle storie personali delle detenute, non per forza intrecciate a fondo con la trama principale [ in questa terza stagione : il destino dell'istituto di Litchfield ( non di chi ci lavora, vive reclusa o dirige, ma proprio quello dell'istituzione-complesso edificio in sé, con tutto quello che comporta in fatto di relazioni umane, per quanto labili, che andrebbero evaporando ) e le scelte della nuova gestione calate dall'alto, con esiti e conseguenze ], ma sempre e comunque interlacciate tra loro ( a formare parte della Trama Orizzontale ). 
   
Insomma, ogni personaggio non ha a disposizione un film indipendente dagli altri - che viaggia su propri binari paralleli i quali s'incrociano solo attraverso dei punti d'interscambio predefiniti e prestabiliti - per raccontare la propria vita, non vi è compartimentazione, non vi sono ( a proposito di prison movie ) celle o cubicoli, bensì, pur non essendo un unico lungo film di 10 e più ore come, per esempio, “Fargo” di N.Hawley, è una complessa architettura che, sorreggendosi su di uno scheletro standard, ne migliora e amplifica le qualità positive. Da questo punto di vista “Orange Is the New Black” è una serie molto adulta, matura e sofisticata (in senso buono) e persino innovatrice. 
   
E spesso, e molto volentieri, il fatto che veniamo a conoscenza delle storie personali di alcune detenute che abbiamo oramai imparato a conoscere da 3 anni ( anche se ovviamente il tempo interno alla serie trascorso ammonta a qualche mese ), è sbalordente : per sua stessa natura e soprattutto perché ben scritto e recitato ( si pensi alle storie di Big Boo, Chang, Leanne e Norma, dio santo ). 
   
Una piccola pecca : a volte gli stacchi analettici sono un po' telefonati ( esempio prolettico, un piccolo flashforward verso il terzo ed ultimo post che dedicherò a questa terza stagione di OItNB : nel 10° ep. Big Boo ( Lea DeLaria ) suggerisce per scherzo a Pennsatucki ( Taryn Manning ) di praticare sesso orale con la guardia che piace proprio a quest'ultima per riceverne in cambio, al posto delle ciambelle avute ''per'' un bacio, una torta-gelato, e lei le risponde che non è una bella idea dato che il dolce si scioglierebbe prima che riescano a trovare un posto in cui mangiarlo lontano dai secondini – stacco – flashback di Pennsatucky incentrato su sesso facile in cambio di tornaconto ridicolo in territorio white trash. E (quasi) mai la fine di un episodio sarà tanto annichilente, e mai il cadere nell'arancio-condizione dei pre-titoli di coda sarà più benvenuta ), ma è un ''difetto'' indeterminabile in quanto la scala valoriale attraverso cui lo si dovrebbe misurare non contempla proporzioni 'si minuscole.

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Addende iconografiche.

1. Fotoracconto.

Chang ( Lori Tan Chinn e Teresa Ting ) :


Leanne ( Emma Myles ) :

( "OItNB-3", 2015 )

( "OItNB-3", 2015 )

( "OItNB-3", 2015 )

( "Stop the Pounding Heart", R.Minervini, 2013 )

( "Stop the Pounding Heart", R.Minervini, 2013 )

( "Stop the Pounding Heart", R.Minervini, 2013 )

( "Stellet Licht - Luz silenciosa", C.Reygadas, 2007 )

( "Stellet Licht - Luz silenciosa", C.Reygadas, 2007 )

( "Stellet Licht - Luz silenciosa", C.Reygadas, 2007 )


2. New Entry ( nuove di zecca o già apparse in cameo nella 2a ).

-- Stella Carling ( Ruby Rose )


-- Lolly Whitehill ( Lori Petty, l'indimenticabile Tyler di “Point Break” )


-- Maureen Kukudio ( Emily Althaus, una Alison Pill più...grezza )


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Episodi (4-9).

Ep. 4 - “Finger in the Dike”, scritto da Lauren Morelli e diretto da Constantine Makris.

In cui si vive, semplicemente, un another crappy day in prison ognun o meno con la propria weird prison girlfriend [ Suzanne “Crazy Eyes” (Uzo Aduba) aiuta, con elegante e commovente sottigliezza, Tasha “Taystee” (Danielle Brooks) ad elaborare il lutto per la perdita di Vee che, pur con tutta la malvagità che esprimeva, per entrambe aveva assunto il valore di una seconda/vera madre, da più tempo, per la seconda, o meno, per la prima, ma con la stessa forza, se non altro per le ragazze...], e il ciclo sincronizzato per esigenze di branco e per tranquillizzare/imbonire i nuovi padroni - pardon : gestori - in visita ( il controverso Effetto McClintock, qui piegato/costruito/inventato per, l'appunto, circonvenire e turlupinare i cattivi di stagione, ovvero i dirigenti e le persone in loco della società-corporazione di gestione privata MMR che ha rilevato (d)all'amministrazione pubblica in mano allo Stato di NY lo sfacelo che di Litchfield ha fatto Natalie “Fig” Figueroa e non solo lei ).

Un pensiero per Bennett, fuggitivo...missing in post-action, quand'er'ancora in...piena forma, sul fronte iraqeno, in compagnia morale di Gwen Stefani :



Ep. 5 - “Fake It Till You Fake It Some More”, scritto da Tara Herrmann e diretto da Nicole Holofcener.

In cui alcune detenute superano per sorteggio un test basato su alcune delle 567 domande di una versione x del Minnesota Test [ l' MMPI-2 (Minnesota Multiphasic Personality Inventory - 2, quello utilizzato durante i ''tre giorni'' e per la VFP1 o 4 ( Ferma Volontaria di 1 o 4 anni ) ] scaricate a caso da internet dall'ometto (figlio del sotto gran capo) messo sul campo della MMR ( uno dei caratteri, nel senso di personaggi, più muliebri e sfuggenti della serie : è lui a salvare Caputo ( Nick Sandow ) dal licenziamento, nell'indifferenza della dirigenza, ma le motivazioni che lo hanno spinto al gesto sono tanto egoistiche quanto casuali ) col ruolo-“lavoro”di Responsabile delle Attività Umane.
Senza scordare gli enormi prociattoli ubriachi.

“Mama Said” - the Shirelles - 1961



Ep. 6 - “Ching Chong Chang”, scritto da Sara Hess e diretto da Anthony Hemingway.

Queer Core direttamente dal Maoist Internationalist Movement ( featuring Hillary Diane Rodham Clinton ( she's not a rebel girl...) ] :
“Rebel Girl” - Bikini Kill - 1993 ( Golden Age of MTV : quanti ricordi...)



Ep. 7 - “Tongue-Tied”, scritto da Sian Heder e diretto da Julie Ann Robinson.

In cui è tutto un Do Ut Des per Qui Pro Quo, Caputo tenta di controbilanciare l'assertività restituitagli dal figlio del vice gran capo, messo lì dai piani veramente alti come testa di...ponte per farsi le ossa a spese del buon senso, riuscendoci solo in parte, per ora, e i primi flash-back su Norma [ Annie Golden ( "Hair", M.Forman ) ] ci riportano per un attimo sul set del finale di serie di “Mad Men” ( e di "Hair"...)…

Morello ( Yael Stone ) a Piper ( Taylor Schilling ), che cerca di ridimensionare la Magione in cui è cresciuta a livello di villetta bi-familiare ( con 4 bagni più uno per gli ospiti/servitù ) : “Ma tu ti ascolti mai? Tipo...quando parli?”.

“Wasn't Born to Follow” - The Byrds - 1968 ( Carole King & Gerry Goffin ).

Studio (Rickenbacker...Sitar) :


Easy Rider :



Ep. 8 - “Fear, and Other Smells”, scritto da Nick Jones e diretto da Mark A. Burley.

In cui l'orrore è sito totalmente al di fuori del carcere : più che l'omicidio commissionato dal trafficante di droga ai danni di un sottoposto che per una leggerezza lo ha lasciato scoperto sia dal punto di vista della sicurezza sia da quello finanziario facendogli arrestare una corriere per negligenza poté la scena della riunione ai vertici dell'azienda privata federale, col...boss cui non frega nulla dei problemi perché quando questi arriveranno lui sarà già a dirigere tutt'altro.
Un Marchionne senza scrupoli, ch'è tutto dire.
E in cui Suzanne “Crazy Eyes”, l'Umile Strumento delle Muse, placa in buona parte, con il suo feuilleton xeno-sexual-spaziale, il disinfestante rogo di libri avvenuto qualche episodio addietro

Omaggio a “M*A*S*H” : Berdie, dagli altoparlanti del circuito chiuso : “Prima vi salutavo ogni mattina con delle citazioni positive. Ma, a quanto pare, potrebbero esserci problemi di copyright. Quindi...buongiorno!”.

Healy (Michael Harney) a Soso (Kimiko Glenn) : “A nessuno piacciono le persone tristi: la depressione è solo nella tua testa”. Fix!

“Getting To Know You” - Gertrude Lawrence - 1951 ( Richard Rodgers & Oscar Hammerstein II )


Caputo's Song (improvvisazione creativa e catartica) :

Hey, buddy ?
Hey, buddy ?
You want your back scratched, buddy ?
Mouth full of marbles !
Mouth full of lies !
I can see through you like a window !
But you're a ceiling, not the sky !
You say you're not the warden !
But you're the fucking warden !
You say you're not the warden !
But you're the fucking warden !
You say you're not the warden !
But you're the fucking warden !     
     
Ep. 9 - “Where My Dreidel At”, scritto da Jordan Harrison e diretto da Andrew McCarthy.

In cui i sospetti di Alex (Laura Prepon) verso il killer svampito forse mandatale dal boss che ha tradito testimoniando contro di lui in tribunale per un processo che alla fine ne ha sentenziato lo scarceramento, si fomentano e si confondono.
And, ladies and gentlemen, directly from Australia, Ruby Rose.
Bad, bad Piper…

Sorella Jane, la suora kosher : “Le religioni abramitiche si somigliano un po' tutte, almeno fino a quando non arriva Gesù”.

Suzanne “Crazy Eyes” alle prese col blocco dello scrittore [ e col sesso, argomento principale se non unico del suo romanzo d'appendice redatto a mano, che affronta come Salgari fa nei confronti delle foreste indo-malesi, Pennsatucki in quelli - anche lei come Suzanne, ma in modo differente - del sesso (anzi, dell'amore) e Morello (Yael Stone) in quelli della realtà (anzi, dell'amore) ] : “In pratica io vedo le parole, ma non riesco a far sì che mi ubbidiscano”, e, in risposta ad una fan sfegatata in astinenza di Capitan Doppio Pisello che le chiede spoiler e delucidazioni e in cambio le regala un casto bacio sulla guancia : “Mi piace lasciare che le parole si spieghino da sole”.   
  
“Workin' Together” - Ike & Tina Turner - 1971


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Il terzo ed ultimo post dedicato alla 3a stag. di OItNB, incentrato sugli ultimi 4 ep., si trova qui : //www.filmtv.it/post/33230/in-serie-26--borange-is-the-new-blackb-3a-stag-ep-10-13--ibh/#rfr:user-47656
                         
O.T. ( ché Piper Kerman c'è stata, in prigione ). 
   
« A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle, mantenendo me e la mia famiglia in una continua semi-miseria od anche di più, chiedo solo che per compenso dei guadagni che vi ho dati pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna. » - Emilio Salgàri      

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