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CANNES CINEPHILES 2016 #8 – SCHRADER, ALMODOVAR, DARDENNE, MUNGIU: IL GIOCO SI FA SERIO
di alan smithee ultimo aggiornamento
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Nicolas Cage, Willem Dafoe

Dog Eat Dog (2016): Nicolas Cage, Willem Dafoe

Il regista Paul Schrader e l'attore Willem Dafoe al Palis Croisette alla presentazione di Dog Eat Dog, alla Quinzaine.

 

Anche oggi come i giorni passati, aggiorno i pronostici, frutto unicamente di mie considerazioni, quindi del tutto soggettive e personali, in base alle pellicole viste oggi; noterete altri cambiamenti:

 

Tutti i premi che assegnerei:

PALMA D'ORO - Jean-Pierre e Luc Dardenne, con il film La Fille Inconnue
MIGLIOR REGIA 
- Il regista Brillante Mendoza per Mà Rosa
MIGLIOR ATTRICE - ex equo Sandra Huller per Toni Erdmann e Sonia Braga per Aquarius.
MIGLIOR SCENEGGIATURA - Jim Jarmush per Paterson.
PREMIO DELLA GIURIA - Bruno Dumont per Ma Loute .
MIGLIOR ATTORE - Adam Driver per Paterson.
CAMERA D'OR - Dogs di Bodgan Mirica.
GRAND PRIX SPECIALE DELLA GIURIA - Cristian Mungiu per Bacalaureat

 

Gran giornata cinefila, trascorsa tra Cannes e Cannes La Bocca. Un solo rammarico: non essere riusciti ad entrare all'ultimo film di Xavier Dolan, Juste la fin du monde, assediato dal pubblico.

 

DOG EAT DOG, di Paul Schrader

 

Mostra immagine originale

 

QUINZAINE DES REALISATEURS

Tre malviventi appena usciti di galera cercano di rimettersi sulla retta via, ma una serie di circostanze personali, ed un'offerta che è difficile rifiutare, fa naufragare ogni più pallido buon proposito all'orizzonte.

Gran ritorno al noir pulp con due ceffi davvero strepitosi: Willem Dafoe, assassino e sterminatore di compagne grasse e kitch all'interno del proprio appartamento rosa confetto, e Nicholas Cage, criminale che si sforza di avere uno stile, che fa il verso a Humprey Bogart ed appare davvero irresistibile come era ai tempi in cui si impegnava e girava con grandi registi piuttosto che sciuparsi in banali blockbuster. Schrader, anche in un losco ruolo di contorno, filma alla grande privilegiando scelte cromatiche abbaglianti alternate ad uno stiloso bianco e nero. Un pastiche ironico e sanguinolento che diverte ed a tratti esalta: un divertissement fine a se stesso, voluto come tale dal regista, presente in sala assieme al grande Willem Dafoe

VOTO ****

 

RISK di Laura Poitras

 

Julian Assange

Risk (2016): Julian Assange

 

 

QUINZAINE DES REALISATEURS

Un documentario che la premiata regista premio Oscar per Citizenfour, dedica alla figura controversa e indecifrabile del fondatore di Wikileaks, nonché uno dei più noti pirati informatici su cui pendono da anni diverse accuse e condanne per sottrazione di documenti diplomatici ad alcuni enti governativi americani, nonché condanne per stupro e altri reati sessuali. Tralasciando questi ultimi, la regista ripercorre, un po' confusamente, ma dato il personaggio sarebbe impossibile procedere con ordine, le tappe che hanno condotto questo personaggi indecifrabile, a raggiungere livelli di popolarità da star. Pur che se ne parli, nel bene come nel male.... ma la Poitras, che inserisce in questo documento pure una stramba intervista del personaggi da parte di Lady Gaga, ci era parsa più lucida e diretta, concreta ed ordinata nel precedente e pluripremiato lavoro già citato.

VOTO ***

 

JULIETA di Pedro Almodovar

 

locandina

Julieta (2016): locandina

 

CONCORSO

Le circostanze di una separazione: la scoperta di una verità quando ormai la ferita è troppo aperta per poter pensare ad una cicatrizzazione. Julieta vive malinconica a Madrid, con un uomo disposto ad amarla, ma senza entusiasmo: vedova da decenni, non vede la propria figlia unica da tredici anni, quando, appena diciottenne, la ragazza la abbandonò seguendo un sedicente gruppo fanatico-religioso. Solo oggi la figlia, madre di tre figli di cui uno morto di recente, si fa viva comprendendo l'errore di aver fatto soffrore una madre a tal punto, straziata come lo è lei ora, privata precocemente dell'affetto del suo figlio morto.

Cupo e senza speranza, ma anche civettuolo e propenso a perdersi in scene madri forzatamente suggestive, ma senza l'ironia e la vitalità che lo resero grande o forse il più grande di Spagna, Almodovar si perde dentro un melodramma manierato e senza cuore, troppo ricattatorio e schematico, troppo laccato e costruito, per appassionare veramente.

VOTO **

 

LA FILLE INCONNUE di Jean-Pierre et Luc Dardenne

 

Mostra immagine originale

 

CONCORSO

Senza perdere di vista per un attimo il loro stile realista ed essenziale che li ha resi unici e rari, oltre che premiatissimi, tornano i fratelli cineasti belga più ammirati con un vero e proprio giallo: l'indagine di una giovane medico che crolla nella disperazione di un senso di colpa quanto, per una sua ostentata sicurezza, decide di non aprire la porta del suo pronto soccorso quando riceve una chiamata dopo un 'ora dalla chiusura del suo studio. Il senso di responsabilità la induce ad intraprendere una indagine che la trasforma in una detective improvvisata ma tenace, in grado di risalire alla spiacevole e dura verità. Adèle Haenel è una stupenda protagonista, sofferta ma tenace. Il resto del cast è fatto dei grandi attori che proprio i Dardenne ci hanno permesso di conoscere: Gourmet, Rénier e Rongione primeggiano tra tutti questi.

Nonostante le già due palme ricevute, al momento i Dardenne sono a mio giudizio i più meritevoli, almeno sino ad oggi penultimo giorno, e senza contare i 5 titoli persi o non visti, del riconoscimento più ambito: la Palma d'Oro.

VOTO ****1/2

 

BACALAUREAT (GRADUATION), di Cristian Mungiu

 

locandina

Graduation (2016): locandina

 

CONCORSO

Torna a Cannes ed al concorso il gran regista già Palma d'oro con 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni. Stavolta ci parla di corruzione, di raccomandazioni, di famiglie rovinate dal disamore e dalla superficialità, sullo sfondo di una nazione corrotta e allo sbando, vittima di soprusi e di intrallazzi che volgono sempre a vantaggio di chi è più furbo ed ha accettato di stare al gioco, sporcandosi le mani.

Una scrittura esemplare e lucida, forse sin troppo concitata e densa di situazioni, in un crescendo di vicissitudini familiari che rispecchiano un malsistema in grado di affossare un intero paese.

VOTO ****

 

 

 

 

 

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