Alla terza giornata del Cannes Cinephiles, si affacciano gli autori: quelli leggendari, come Jodorowski, che trascorre più di un ventennio tra un film ed il successivo, e poi solo due anni da quest'ultimo al presente, e poi un autore amato o detestato senza mezze misure (io lo amo) come Bruno Dumont. ;a molto altro ancora, nelle sezioni collaterali, mentre l'ultimo Ken Loach ci sfugge di mano a causa dell'affollamento della sala, che ci impedisce di entrare in sala. Pazienza, lo recupereremo di sicuro, probabilmente proprio in terra francese ancor prima che nei nostri circuiti.
La giornata inizia stavolta proprio a Cannes presso il Palais Croisette, sede della storica sede della Quinzaine des Réalisateurs. Qui ho occasione di vedere due film di origine francofona:
Un mancato viaggio tra padre e figlio unirà un rapper in odore di fama col genitore obeso e solo del suo produttore, in un road movie attorno ai dieci porti della Francia che ispirarono il pittore Vernet, maestro di vedute e panorami marini. Un confronto generazionale impossibile non nuovo ma condotto con goliardica simpatia da due attori massicci.
VOTO **1/2
La storia tenera di un orfano dal cuore d'oro che riesce a farsi amare grazie alla sua disarmante propensione alla tolleranza e alla capacità di superare i conflitti apparentemente più insanabili.Una storia di adattamento alla vita che parte fitta di ostacoli.La famiglia, anche sui generis o allargata come elemento salvifico indispensabile.
VOTO ***1/2
Facendo ritorno in tutta fretta a La Bocca per accedere in tempo alle proiezioni "cinephiles" presso il teatro La Licorne, driblo come posso il traffico caotico immancabile in queste dense ed affollate giornate festivaliere, in mezzo ad una città che tuttavia, rispetto agli scorsi anni, appare quasi sottotono: pochi manifesti di film appesi ai balconi dei bei palazzi che si affacciano sulla Croisette, scarsa promozione commerciale dei progetti in corso di elaborazione: austerity o nuova tattica commerciale? tra le due, personalmente propendo maggiormente per la prima ipotesi.
Il pomeriggio è dedicato a tre film (sarebbero di certo stati 4, se Loach fosse stato accessibile).
Bora lascia la campagna natia per andare a fare il muratore in città. Lì incontra il fratello, scomparso da tempo, e soffre per la lontananza da una madre dolce e sofferente. Il mondo della semplicità che tenta il passo con la modernità, in un film dolce e tenero su una crescita forzata e sull'adattamento alle regole della sopravvivenza.
VOTO ***
Diverse persone scompaiono tra le dune sabbiose della Manica.Un pingue ispettore brancola nel buio, mentre una famiglia aristocratica entra in contatto con alcuni pescatori della zona.Folle, spassoso incastro giallo e confronto di classe impossibile, dove la brama di vivere ed arricchirsi, e l'intolleranza verso la diversità hanno origine dal basso.
VOTO ****
Ritorna e forse si completa il ricordo cine-biografico della vita dell'estroso maestro di cinema e di molte altre arti visive. Un percorso di sublimazione della poesia e dei suoi valori,osteggiata dalla famiglia di origine ma non per questo rinnegata dall'autore, che ne ha sempre fatto l'elemento portante della sua ispirazione.
VOTO **1/2
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