Anche a far finta di niente, e senza voler essere per forza maliziosi, il Festival di Cannes inaugura, più o meno ufficialmente - Pericle il Nero deve ancora essere presentato al Certain Regard ma è già in (qualche) sala in Italia - i suoi battenti con due film a loro modo scandalosi ed originali. Scandalosi perché le scene di sesso, esibito in primissimi piani (ma solo nel film di Alain Guiraudie), si avvicendano ad una storia di paternità e di solitudini sui monti; originali, perché sia Pericle del film di Mordini, sia Leo del film Rester Vertical, si prodigano in prestazioni sessuali estreme (o non propriamente "secondo natura", come si sarebbe detto un tempo) non tanto (o non solo) per placare esigenze o libidini incontrollate, ma nel primo caso per infierire ai destinatari una pena convincente e piuttosto umiliante, mentre nel secondo caso, per venire incontro ad una espressa esigenza legata agli ultimi momenti di vita. In attesa di conoscere il responso al Certain Regard per il film con Riccardo Scamarcio, possiamo dire che Staying vertical ha suscitato un adeguato scalpore in linea, probabilmente, con le aspettative del suo scaltro realizzatore, che tuttavia appare, per quanto lucido, ben distante da un'opera rivoluzionaria e interessante come Lo sconosciuto del lago. In questa prima gionata "cannese" - forte, per il mio secondo anno consecutivo, della tessera Cannes Cinephiles, che premia la costanza di chi il cinema lo vive come una passione travolgente e irrinunciabile, e di uno sgabellino che tra cinefili e giornalisti è ormai un oggetto più utile dell'ombrello o del cappello, in grado di alleviare la stanchezza da code che potrebbe altrimenti inficiare la visione dei vari fim - posso pure parlarvi del deludente film d'apertura di Woody Allen, o del secondo apprezzato film in concorso, dell'autore romeno Cristi Puiu. Buona lettura.
Per fuggire dall'oppressione di una famiglia castrante, e da un fratello malvivente in odore di sedia elettrica, un giovane ebreo si rifugia dallo zio, facoltoso agente di celebrità hollywoodiane. Woody apre Cannes con un film bolso e dall'intreccio insulso: non bastano i lauti fondi e i jolly tecnici per resuscitarne la freschezza dei bei tempi.
VOTO *1/2
Storia nera e lugubre di una solitudine assorta ed ubbidiente che esplode dopo un primo trentennio di vita di un malvivente al soldo della camorra. Un noir dalle valide atmosfere, un po' arruffato e complesso, ma almeno a tratti convincente, grazie soprattutto a Scamarcio e ad alcuni attori ed attrici bene in parte.
VOTO ***
Guiraudie torna al cinema folle e bizzarro pre-Sconosciuto del lago, e ci racconta di una paternità caduta dal cielo e gestita in dedizione totale, andando incontro ad una società di emarginati e solitari che il protagonista Leo cercherà di accontentare in ogni loro (folle) e disperata richiesta. Shock al Festival con una scena di "sodomia terminale".
VOTO ***
Vita di tutti i giorni e morte, privata e non solo, si incontrano e incrociano durante una riunione di famiglia organizzata a scopo commemorativo. Sullo sfondo un'Europa in guerra che subisce ferite a tradimento che lasciano il segno.Lunghissimi piani sequenza, dialoghi che rispecchiano la quotidianità per un cinema d'autore che sfida tempo e ritmo.
VOTO ****
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