"LA FINZIONE CHE SI MESCOLA ALLA REALTA' NEL RACCONTARLA, RIANNODARLA, RICOSTRUIRLA". Ecco gli infiniti sensi, che conversono verso precise direzioni. Un festival maturo giunto alla sua 31° edizione, che si batte sin dai suoi albori con suo fondatore Ottavio Mai (alla memoria del quale è dedicato il premio principale al miglior film), per la piena attuazione di quel dettato costituzionale che sancisce la pari opportunità e dignità sociale per tutti i cittadini, dunque anche nei confronti della comunità LGBT.
Un'edizione che ha riservato nella sua media una buona qualità di pellicole, tra il concorso principale (9 lungometraggi), Premio Queer (7 pellicole), EXTRA/liberaci dal male (25 circa) e una sezione "km0" dedicata ad opere italiane, oltre ovviamente al concorso dei cortometraggi.
La premiazione è risultata coerente e condivisibile, premiando i seguenti film:
Il regista Fortunato Calvino ci racconta, attraverso un elaborato mix di documentario e fIction, la vita ai giorni nostri di un personaggio simbolo della Napoli dei quartieri popolari.
Un femminiello, né uomo né donna, cacciato di casa per questo suo non voler essere, anzi non poter essere, per la precisione, "né carne né pesce".
VOTO **
CALIFORNIA - Premio Queer - Un piccolo film della regista brasiliana Marina Person; carino e molto scrupolosamente ambientato, si fa notare per una importante e strepitosa colonna sonora con le hit dell'epoca, e per una scrupolsa ricostruzione del clima di attesa politico-culturale che in quesgli anni animava gli spiriti liberi del Brasile: la fine del regime politico militare e l'avvio delle elezioni democratiche cominciava a divenire un progetto in via di realizzazione, e solo la minaccia dell'Aids poteva piegare i sogni senza più barriere di tanti giovani fino a poco prima oppressi privati delle libertà fondamentali solo molto più tardi condierate unanimememente inalienabili.
VOTO ***
HENRY GAMBLE'S BIRTHDAY PARTY - EXTRA - Liberaci dal male - Ritratto incandescente, ben fatto e teso di una società (repubblicana) che si nasconde dietro l'ignoranza e la superstizione, il film possiede un elevtissimo tasso testosteronico che si manifesta pur senza la necessità di mostrare scene apertamente sessuali o di nudo. La critica ha parlato di ritratto corale alla Altman, e l'accostamento in effetti non pare proprio una blasfemia.
VOTO ***1/2
NE' GIULIETTA NE' ROMEO - Eventi Speciali - un piccolo film godibile, esordio nella regia della brava e simpatica attrice Veronica Pivetti, che si pregia e si fa forte e coraggioso nel mostrarci qualche personaggio riuscito davvero bene (l'amica coetanea e un pò coatta del protagonsta, assieme alla madre di lei, svaporata e un pò "figlia dei fiori" fuori tempo, sono davvero due personaggi simpaticamente riusciti, primop fra tutti quello irresistibilmente comico della nonna-generalessa, portavoce di una destra che in realtà non esiste nemmeno più, ma è solo un vezzo ed un atteggiamento che nasconde al contrario un cuore tenero e una capacità di comprensione davvero fuori dal comune.
VOTO ***
HOLDING THE MAN - CONCORSO LUNGOMETRAGGI - Da un fatto realmente accaduto che ha dato vita ad un libro altamente drammatico, portato a termine solo pochi giorni prima della morte da parte del ragazzo che più del suo compagno riuscì a sopravvivere al contagio, una storia che, in modo molto singolare, ha dato vita sia a questo film, sia ad un racconto di tipo documentaristico, presente anche lui qui al festival.
VOTO ***
LA BELLE SAISON - CONCORSO LUNGOMETRAGGI - Un film che appare subito frizzante come l’aria di campagna e il vento che piega il grano delle campagne francesi dell’immenso entroterra dei primi anni ’70, quando l’agricoltura estensiva occupava pressoché ogni risorsa lavorativa al di fuori dei centri abitati, mentre in questi ultimi le ripercussioni delle rivolte studentesche e i primi moti per l’indipendenza e l’orgoglio della donna, sconvolgevano i benpensanti e mettevano sottosopra i cortili e le aule delle principali università del paese.
VOTO ****
CLOSET MONSTER - Queer Award - Stramba ma curiosa commedia canadese incentrata sulla mostruosità che incombe nell'età della crescita e degli incubi che rimangono aggrappati al proprio corpo anche quando esso muta a causa del normale e fisiologico processo della crescita.
VOTO ***
MISTERIOSOFICA FINE DI UNA DISCESA AGLI INFERI - EXTRA - EVENTI SPECIALI - Napoli dei quartieri spagnoli attorno all'inizio anni '80. Tra i muri e le fenditure di vicoli seriamente compromessi dal sisma che assomigliano a loculi catacombali di una civiltà post apocalittica, una figura emerge dalla polvere e dai calcinacci: una maschera ibrida, forse donna, ma forse pure uomo, da sempre reietta e cacciata o trattenuta di nascosto per soddisfare ludibrio e lussurie private o comunque da tener segrete.
VOTO ***
BULLIED TO DEATH - EXTRA - EVENTI SPECIALI -
Da un regista piuttosto abituato alle sfide impossibili e alle tematiche dure come macigni, ovvero da lregista del noto ed ammirato "Il Rosa nudo", presentato anni fa proprio a questo festival - era logico ed opportuno aspettarsi qualcosa di tematicamente forte e pure visivamente ammaliante.
Il suicidio di un quattordicenne solo ed isolato dalla società che fino a quel momento lo aveva esasperato, minacciato, deriso e ridicolizzato di fronte al suo essere - orgogliosamente non celato - omosessuale, ispira il regista e lo conduce a riflessioni e divagazioni sulle discriminazioni odiose e sulle prevaricazioni che ancor oggi resistono in ogni angolo del globo.
VOTO ***1/2
THEO ET HUGO DANS LE MEME BATEAU - CONCORSO LUNGOMETRAGGI -
Sono giovani e belli, e si incontrano in un sex club parigino, ove capiscono che non c'è spazio per altri intrusi fuori di loro.Poi il dubbio atroce attanaglia il ragazzo sieropositivo,dopo un incauto atteggiamento da parte dell'altro più ingenuo. Una notte per capire, poche drammatiche ore per costruire una storia vera.
VOTO ***1/2
THE GIRL KING - EXTRA - Dal fratello più allineato (e certamente meno geniale) di Aki Kaurismaki, ovvero Mika, ecco una nuova trasposizione cinematografica, impeccabile ma un pò calligrafica, della vita "originale" ed intransigente, ostinata e decisa, della regina Cristina di Svezia, già interpretata quasi un secolo fa (era il 1933) dalla grande diva Marlene Dietrich.
VOTO ***
THE NEST - Queer Award -
Concepito come un mini-serial a fruizione televisiva, il brasiliano "O ninho" (Il nido) si sviluppa, almeno in questa occasione festivaliera, attraverso quattro puntate senza un epilogo, della durata di poco meno di mezz'ora ciascuna.
Seguiamo il viaggio di un giovane militare di nome Bruno che, approfittando di un week end di congedo, si mette sulle tracce del fratello maggiore, scomparso senza lasciare più tracce né notizie alla sua famiglia.
VOTO ***
STUFF - CONCORSO LUNGOMETRAGGI -
"Stuff" ovvero "roba", oggetti, cose, che risultano di per sé ingombranti o inutili, e che tuttavia ti riescono a mettere in contatto con quello che è stato, con le persone a cui si è voluto bene e che ora non ci sono più, e magari nei confronti delel quali si prova un senso di colpa per ciò che sarebbe stato opportuno fare, e invece è stato omesso per distrazione, incuria, o chissà cos'altro.
Sono i piccoli, apparentemente insignificanti dettagli dela vita di ogni giorno, che ci fanno talvolta capire quanto è valida e concreta la vita che ci si è costruiti e da cui ora, per mille vicissitudini, si sta progressivamente allontanando.
VOTO ***1/2
LOS HEROES DEL MAL - Queer Award - Sbando e delinquenza minorile in un nuovo, aggiornato "Bande à part" cinquant'anni dopo (ma c'è chi ci vede elementi da Jules e Jim e commistioni con Arancia Meccanica), dove la violenza diviene un linguaggio di comunicazione per far capire al nemico che il ruolo della vittima e del carnefice si stanno scambiando di posizione, invertendosi.
VOTO ***1/2
THOSE PEOPLE - CONCORSO LUNGOMETRAGGI -
Un melò laccato ed azzimato che non riesce ad andare veramente a fondo delle cose che si prefigge di raccontare, e che vorrebbe essere di classe, ma che conduce il film, tutto incalzaro da smorfie, sorrisetti e piagnisti inutili, verso una concitata quanto banale rincorsa sentimentale che rende la storia avvincente come una telenovelas, ed incalzante come la più banale e stravista delle soap.
Insomma il film più imbarazzante, retorico e finto di tutto il concorso.
VOTO *
KATER - CONCORSO LUNGOMETRAGGI -
Cosa crea la perfezione di un rapporto? l'intesa fisico sessuale certo; la condivisione di un progetto di vita; un carattere che risulti complementare e compatibile con quello dela compagno; magari una bella casa e condizioni di vita pregievoli.
Cosa fa franare un rapporto a prova di bomba?
Probabilmente la bomba che si innesca ed esplode all'improvviso quando uno dei due elementi della magnifica coppia, perde il controllo e, di punto in bianco, mette fine con un gesto ad una vita: non umana, ma ad essa assimilabile per affetto e posizione d'equilibrio tra le dinamiche della coppia. Agghiacciante, freddo come la morte, sulla strada di Haneke. Il film migliore del Festival. Per me.
VOTO ****
UTOPIANS - CONCORSO LUNGOMETRAGGI -
Pansessualità ed edonismo come forma di culto che eleva e nobilita: Mishima e prima di lui la cultura degli antichi greci pareva improntata su queste dinamiche di amicizia ed intesa virile tra uomini maturi e giovani discepoli.
Scud, cineasta furbetto e tendenzioso, ne approfitta più che altro per dirigere una bizzarra commedia erotica che si lancia in nudi a profusione, persino in scene di sesso piuttosto ostentate.
VOTO **
7 KIND OF WRATH - EXTRA - La rabbia in tutte le sue sfaccettature. la diffidenza che impedisce ad una attrazione fisica condivisa e incontrovertibile, di suggellare un rapporto di coppia completo e privo di ipocrisie e menzogne. Una crisi economica che mina lo spirito, oltre che la sostanza concreta di esistenze ingrigite dall'impossibilità di realizzarsi.
VOTO ***
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