Premesso che non sono mai stato un accanito sostenitore del Punk, devo riconoscere che assistere alla proiezione del film "Italian Punk Il Film", ha risvegliato in me e nei numerosi spettatori presenti in sala, la "feroce" nostalgia degli anni "maledetti" che vanno dal 1977 alla fine degli anni '80. Non è del valore musicale che intendo scrivere (non possiedo le competenze), bensì dell'immane opera di ricostruzione del movimento italiano del Punk così come appare in questo film, realizzato a sei mani da Angelo Bitonto, Giorgio S.Senesi e Roberto Sivilia. Il film è diviso in capitoli per semplificare il più possibile la lettura delle molteplici sfaccettature che il fenomeno musicale aveva assunto, il tutto descritto dalla viva voce dei protagonisti del tempo, supportato da video (in vhs) amatoriali e successivamente digitalizzati, a compendio visivo della crescita in popolarità.
Si tratta a tutti gli effetti di un opera omnia che ritrae , attraverso le interviste ai musicisti inseguiti da Nord a Sud, l'intera penisola italica (isola compresa la Sicilia!) in un preciso periodo storico, dal 1980 al 1989, usando i testi delle canzoni, le locandine dei concerti, le punkzine , i contributi filmati della Rai e gli articoli dei più importanti quotidiani del tempo. Il lavoro di montaggio del materiale filmato e fotografico, è eccellente e rispecchia in pieno la mentalità Punk: l'intero film è l'urlo della ribellione giovanile accompagnato dal tipico uso distorto della chitarra iperamplificata e dal ritmo incalzante e adrenalinico delle percussioni, allo stesso modo, le immagini che giungono dallo schermo, sembrano seguire il desiderio di rivoluzione semantica che proveniva dalla perfida Albione, sebbene in malinconico conflitto con i volti e le rughe ( e i capelli bianchi) dei protagonisti in primo piano, che poco concedono alla nostalgia melensa.
Italian Punk The Movie è la rivalutazione aspra e dura di una generazione delusa dalle false promesse ideologiche del passato recente, band musicali riluttanti alla logica del profitto e del potere costituito, ragazzi e ragazze sospinti dal desiderio anarchico
di ricostruzione sociale, giovani artisti le cui energie viscerali a volte (purttroppo) scadono nella tossicodipendenza e nel nichilismo tragico. All'interno di questo film doc si muovono molte delle forze che hanno animato il movimento Punk in quegli anni, i nomi dei cantanti e delle band ricorrono spesso, così come quelli dei locali più famosi dal Virus a Milano al Victor Charlie a Pisa , ma tutte le persone e tutti i luoghi concorrono a fare chiarezza su cosa ha funzionato e cosa ha fallito di quell'immenso sogno generazionale.
Desidero infine ringraziare personalmente il Nuovo Filmstudio di Savona per aver proposto quest'opera e in particolare Marco che ha curato la mostra dei documenti e dei manifesti delle Punk Band dell'epoca.
Lu Abusivo
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