Ho approfittato di una rassegna in tv in questi giorni di tutti i film e corti della Pixar Antimation Studios per fare un approfondito ripasso di tutti e 14 i titoli principali (sono esclusi da questa riflessione quindi gli ultimi due film del 2015) e quindi volevo fare, insieme a voi se lo vorrete, una breve riflessione sui lavori di questa incredibile e rivoluzionaria casa di produzione, ormai straconosciuta. Ripercorrero' quindi i vari anni inserendo una mia breve recensione (anche se ci sarebbe tanto altro da dire) su ogni film, cercando di fare anche un discorso generale se ci riesco.
Nata con questo nome solo dopo l'acquisizione da parte di Steve Jobs di questo inizialmente piccolo gruppo di animatori in cgi, facenti parte di una divisione della Lucasfilm in passato, ha cominciato come prevedibile a produrre alcuni cortometraggi con questa tecnica arrivando solo dopo una decina di anni di nascita a produrre un vero e proprio film, grazie alla collaborazione della sempre furba Disney (che peraltro nel 2006 ha proprio acquistato completamente questa casa di produzione). Sono rimasto molto sorpreso, e compiaciuto, nel vedere recentemente un documentario che ripercorreva la produzione dei loro primo capolavoro (Toy Story - Il mondo dei giocattoli) e tra tutte le cose interessanti (sentir parlare i più importanti componenti, da Lasseter a Docter, da Catmull a Stanton) la cosa che più mi ha colpito è solo una, con il quale si potrebbe chiudere anche qui la nostra riflessione: il fatto che la loro vittoria non sarebbe stata far tanto parlare della nuova e innovativa tecnica grafica nel quale viene realizzato il film, ma sulla storia e su quello che trasmette. Come viene detto nelle recensioni dell'epoca solo due righe erano riferite alla tecnica sorprendente della cgi, per il resto il film stupì proprio per i personaggi e per la storia. E come cita Joss Whedon in questo speciale il dettame di Lasseter era "Stiamo solo facendo un film d'animazione, dimenticate la tecnologia", credo che questo spiega più di mille parole.
Parlando quindi principalmente di sceneggiatura se volessimo trovare un filo comune che lega ogni titolo sarebbe quello del capovolgimento secondo me. Ogni "mondo" raccontato viene spiegato e raccontato attuando quasi sempre un capovolgimento o una interpretazione completamente diversa di come potremmo pensarla normalmente, guardando quello che tutti conosciamo da un'altra prospettiva. Quindi che si parli di giocattoli, mostri, pesci, supereroi oppure che si voglia trattare temi come l'amicizia, la vecchiaia, la morte, l'adolescenza, l'infanzia, la tristezza, la diversità o perfino temi più specifici come la natura o l'inquinamento non si prende mai la strada principale e più facilmente percorribile, ma le grandi menti di questi "geni" preferiscono ribaltare tutto e guardare da una prospettiva quasi sempre opposta a quella di tutti noi. E attraverso momenti fantastici, drammatici, comici, paurosi perfino si giunge di solito ad un finale, per quanto mi riguarda, che raccoglie come al solito tutto il senso dell'opera. Parliamo quindi dei film singolarmente in modo abbastanza veloce, per chi vuole continuare a leggere.
Dopo varie vicissitudini esce fuori nel 1995 il loro primo storico film, Toy Story - Il mondo dei giocattoli, che di solito è considerato capolavoro proprio per essere il primo lungometraggio di questo genere, ma per me la storia e le emozioni si mangiano la cgi per quanto sono importanti, o meglio la cgi facilita e alimenta la vicenda raccontata. Su questo titolo ammetto pero' di non essere imparziale, perchè rappresenta probabilmente la prima risposta che mi viene in mente se qualcuno mi chiedesse "Qual'è il tuo film preferito?". Il film che probabilmente ho visto più volte nella mia vita, che adoravo da piccolo, distruggendo la VHS e che adoro ancor di più oggi che lo vedo con occhi più maturi, anche dal punto di vista umano più che cinematografico. Da dire non c'è molto, basta vederlo ,come hanno fatto tutti immagino, per vedere la genialità e il coraggio di questo studio nel mettere in atto una storia su dei giocattoli e di rendere il tutto credibile, proprio per il fatto di aver reso la storia esattamente come accadrebbe nella realtà se dei giocattoli prendessero vita. Facile notare la cura dei particolari, dei giocattoli scelti presi dal nostro mondo, e la creazione di una storia essenzialmente di amicizia tra questa strana coppia completamente agli antipodi, per generi e tempi storici. Ma c'è anche il tema dell'infanzia del nostro Andy, e soprattutto del senso di appartenenza di un bambino per il suo giocattolo. Insomma gia qui la Pixar mette in cantiere il suo primo capolavoro. (Mio voto su FilmTV.it: *****)
Tre anni dopo esce A Bug's Life - Megaminimondo, un altro dei film che ho visto più volte da bambino, e che anche oggi non perde il suo fascino. Lasciando stare la nostalgia che mi provocano alcune scene oppure l'analisi più scontata sul film, che sicuramente è divertente anche se molto più infantile e stupido del precedente, rivedendolo ho notato anche qui la voglia di non raccontare solo una storiella per bambini. Come accadeva in Toy Story e come accadrà anche in futuro attraverso il ribaltamento di visione operato dalla Pixar (prima eravamo inseriti nel punto di vista dei giocattoli, ora degli insetti) escono fuori temi molto più important e in questo caso soprattutto quello della comunità, rappresentata dalla colonia delle formiche. Si sta essenzialmente descrivendo quasi una popolazione governata da una specie di democrazia, che ha una sua regina e principesse, ma che lavora insieme e coopera sotto il motto del "Siamo tutti uguali, insieme sopravviveremo, dobbiamo avere fiducia gli uni degli altri". Film che ho trovato molto politico quindi e anche la popolazione delle cavallette rappresenta quasi una dittatura capitalista, che soggioga e conquista l'altro paese con una politica del terrore. Ed è importante e emblematico anche qui il finale, quando il nostro protagonista capirà che è inutile voler diventare più importante dei singoli cittadini, e voler eccellere per forza, ma che ogni cittadino anche alzandosi ogni giorno ed andando in cantiere, o in negozio o da qualsiasi altra parte ha la sua importanza nella società. Ideologia che oggi rimane abbastanza un utopia a quanto vedo. Non siamo nella perfezione del capolavoro ma la Pixar colpisce ancora. (Voto: ****1/2)
E dopo due colpi ben assestati la Pixar mette completamente al tappeto ogni scetticismo con i due film successivi e dopo un anno dalle formiche esce il prevedibile seguito di Toy Story e nel 2001 il loro secondo capolavoro. Toy Story - Woody e Buzz alla riscossa è un seguito prodotto probabilmente quasi esclusivamente per il successo del primo. Dietro c'è la Pixar pero' e quindi ci troviamo, ahi noi;), ad ammirare un altro grandissimo film, che ha il pregio di non diventare un inutile sequel scopiazzato dal precedente ma di inserire più che altro molta più comicità e varie citazioni veramente geniali. Uno dei più divertenti quindi film della Pixar, un'avventura on the road non banale, che riesce ad inserire nuovi personaggi in maniera perfetta, che non presenta in questo caso temi particolarmente profondi, ma che fa crescere i suoi protagonisti e contribuisce a rendere questa saga ancora più immortale. (Voto: ****1/2)
Due anni dopo esce lui, si perchè per me questo film è cosi' meraviglioso che ormai ha preso vita, ed è quasi un amico, anzi un fratello. Monsters & Co. (Monsters Inc originariamente) è probabilmente uno dei film più geniali della storia del cinema. Per me, per la sua comicità, non sfigura se lo mettessimo a confronto con un Chaplin, un Edwards o un Allen, insomma è cosi' geniale e ha tempi comici cosi' perfetti che farà ridere per sempre. Il classico film che non perde smalto nemmeno sforzandosi e che rappresenta il capovolgimento pixeriano più importante di tutti. Chi avrebbe mai pensato di girare un film sui mostri che spaventano i bambini, che ormai ideologicamente sono confinati negli armadi o sotto ai letti? Bè ci hanno pensati questi qui. Ci sarebbe tanto altro da dire ma per non dilungarmi troppo arrivo subito al finale, da brividi, da pianti, o da luccichii negli occhi, per chi come me stupidamente si vergogna un pochino di lacrimare troppo su un film d'animazione. E più che all'ultima inquadratura mi riferisco proprio alla "divertente" soluzione di tutta la vicenda. La diversità, il tema del mostro, come venga esorcizzato questo "difficile" tema per un bambino non mi capacito ancora oggi di come ci siano riusciti. Insomma non è facilissimo spiegare proprio tutte le varie emozioni che mi trasmette ma spero vi ci ritroverete un pochino. (Voto su Filmtv: *****).
E poi quando vidi Alla ricerca di Nemo gia da piccolo cominciavo a chiedermi come cavolo questi non sbagliassero mai un film. Qui vediamo il mondo dal punto di vista dei pesci, ma il film non si concentra troppo sul pesce e sulle sue possibili divertenti situazioni comiche, ma più che altro narra la storia di un padre. Un padre che dopo un fatto orribile si ritrova con un unico scopo nella sua vita: il suo unico figlio rimasto vivo, un pesciolino speciale, buono, divertente, ma anche curioso come tutti i figli. E il film è una straordinaria avventura on the "road" tra tantissimi personaggi e tantissime diverse situazioni, con un ritmo imbizzarrito che arriva al finale a spiegarci una principale morale importante, per quanto mi riguarda: cioè che prima o poi un padre deve accettare di lasciar andare via il proprio bambino, anche se sa benissimo che il mondo è un posto inospitale e pericoloso. Altro grandissimo film. (Voto: ****1/2)
Il 2004 è l'anno di un altro capolavoro, almeno per me, quello de Gli Incredibili - Una normale famiglia di supereroi. Per me rappresenta il film di supereroi o sul superomismo più importante della storia del cinema. Difficile trovare un film sui supereroi cosi' perfetto, avvantaggiato sicuramente dal fatto di essere un film d'animazione, ma sta di fatto che se parliamo di film di supereroi pochi, o nessuno sono a questo livello. Anche qui la visione della pixar è abbastanza originale ed impensabile. Quando lo andai a vedere al cinema mi aspettavo, come tutti, un classico film di supereroi con il classico cattivo e invece no, la pizar ci stupisce ancora. Lasciando quindi da parte la perfezione dei tempi comici, dell'azione, delle situazioni esageratamente geniali che si susseguono nel film, che è impossibile staccare gli occhi ogni volta che lo si becca in tv, la caratteristica più importante è proprio come ci mostra il supereroe, cioè più dal punto di vista umano. E tutto quello che accade è proprio quello che accadrebbe nella realtà se esistesse una famiglia del genere. Tutti componenti sono caratterizzati in modo incredibile e anche ogni altro personaggio. Un film per me immortale che avro visto più di 20 volte e che non smettero mai di adorare alla follia. Ripensandoci non so quale sia il tema o la morale che esca fuori più decisamente dalla storia, forse la famiglia, il bene comune o chissà cosa, continuero a rividerelo sempre con più attenzione (e ogni volta notero cose in più) so sola che, per me, questo è un capolavoro immortale della storia del cinema. Grazie pixar e brad bird. (Voto: *****)
Dopo questo secondo me la Pixar cade un po'. O meglio inciampa ma riesce ad aggrapparsi senza cadere nel burrone della mediocrità. Perchè Cars - Motori ruggenti secondo me non è un film completamente riuscito. Mi dispiace che sia stato proprio Lasseter a volerlo fortemente a quanto pare, come anche il seguito ancor più orribile, perchè il film con le macchine antropomorfizzate purtroppo non funziona per niente. Le macchine, almeno per me, non mi creano nessuna emozione, il film per quanto voglia trattare anche temi importanti rimane piattissimo e anche noioso. In questo caso se non si hanno meno di 12 anni non credo si possa ridere o divertirsi, è un film essenzialmente per ragazzini e che offre pochi spunti importanti. Quello che mi rimane è solo essere venuto a conoscenza di questa Route 66, che conoscevo si ma non ero al corrente di questo isolamento della strada, a favore di una autostrada più moderna, che sicuramente ha portato molto sfortuna per le cittadine e strutture della zona. Per il resto la Pixar riesce nel miracolo di creare un personaggio antipaticissimo dall'inizio alla fine, Saetta ancora ora mi sta sui cosiddetti, e anche dopo la redenzione finale è rimasto li. Perchè la sua conversione non è per niente credibile, e anche tutti gli altri personaggi sono solo macchiette senza senso. Un film sufficiente ma nulla di più, molto commerciale mi è sembrato. (Voto: ***)
Tornano subito in carreggiata con 4 film straordinari, il primo dei quali è il divertentissimo e geniale Ratatouille. Anche qui ci troviamo di fronte ad un mezzo capolavoro per quanto mi riguarda. Un film (quasi) perfetto, divertentissimo ma allo stesso tempo elegante, proprio per il fatto che ci troviamo nella Parigi di chef, critici, e ristoranti stellati. Il tema che viene fuori è sicuramente quello di non arrendersi mai se si ha un sogno, del "se vuoi poui fare qualsiasi cosa", e l'emblema è proprio aver ribaltato il concetto di alta cucina, mostrandoci Remy, un topolino che ha doti straordinarie in cucina. Il tema potrebbe sembrare banale ma invece non è affrontato con la superficialità e la banalità di Turbo (dove la lumachina vuole fare il gran premio) e il messaggio arriva liscio come l'olio, senza forzature, ma anzi con divertimento e intelligenza. Quello che più rimane sono sicuramente le parole del critico, personaggio tra i più straordinari di tutta la storia della Disney, parole sagge che dovrebbero far leggere ogni mattina ad ogni critico, che si occupi di cinema, di cucina, di musica o di qualsiasi altra arte. Andatevele a rileggere se non ve le ricordate. E poi quello che rimane è sempre l'ultima scena dove una lacrima scappa sempre, per un cerchio che si è chiuso perfettamente. (Voto: ****1/2)
Secondo straordinario film di quest'"era" della Pixar è il capolavoro Wall-E. Qui siamo proprio a livelli altissimi di cinema. Uno dei migliori film di vera e propria fantascienza del nuovo millennio. Oltre al tema dell'ecologia e dell'inquinamento che è bello presente, quello che rimane è sicuramente quello della tecnologia e del prossimo futuro. Capolavoro per come è riuscito ad analizzare questo tema, per come si dimostri di essere avanti mille anni a noi come concezione, ed immaginare un mondo che è realmente credibile gia ora. I vari riferimenti a 2001 sono cosi evidenti che è impossibile non restare con questo pensiero alla fine: cioè che le macchine possono realmente prendere il sopravvento. Anche in questo caso i vari capovolgimenti di visione sono evidenti, tra tutti quello tra uomo e robot. In questo caso i robot sembrano avere quasi più anima degli umani, e più intelligenza anche. E il finale è abbastanza esplicito in questo, perchè un wall-e con un nuovo chip che riesce con una stretta di mano a riprendersi e ricordare tutto è riconducibile solo a quello. Cioè il nostro robot ha una vera e proprio anima. (Voto: *****)
2009: Up. In questo caso il tema è quello della morte, dell'abbandono, del continuare a vivere anche dopo una perdita cosi' importante e di come ci si riesca proprio grazie ad un'altra persona. Quello che ci dice il film è che la vita ha sempre un senso, e anche il signor Fredicksen nel finale capisce che la sua vita non è finita li ed è inutile restare attaccato solo ai ricordi. E per questo è proprio il film più maturo della pixar, anche se non manca per nulla al mondo il divertimento, l'avventura, e le risate. Anche qui il finale è esplicito al massimo sull'argomento e lascia come sempre quel senso di leggerezza, anche di tristezza ma allo stesso tempo di felicità e di voglia di vivere. (Voto: *****)
Toy Story 3 - La grande fuga. E chi avrebbe mai pensato di vedere un terzo Toy Story capolavoro e bello quasi (se non come) il primo? Io sinceramente no, invece la Pixar riesce veramente a fare con un sequel quello che parzialmente non è riuscita a fare con Toy Story 2. Cioè far crescere la storia in modo decisivo, dando a questo film un senso preciso e importantissimo, concentrandosi in questo caso sul tema dell'adolescenza e della maturità. A differenza di quello che accadeva alla povera Jessie nel secondo capitolo, abbandonata al suo mondo in una scatola dall'adolescente Emily, questo film ci mostra lo stesso un Andy adolescente ma più maturo, quasi paradossalmente consapevole dell'appartenenza che i suoi giocattoli hanno nei suoi confronti e va nel finale ad affidarli a qualcun'altro, capendo che ormai l'infanzia è finita, sta per diventare un vero uomo e il passaggio di tutti questi personaggi (soprattutto Woody) dalle sue mani a quelle della tenera Bonnie è una delle scene, per me, più belle della storia del cinema. Andy ringrazia i suoi giocattoli per averlo fatto crescere, per averlo aiutato in quegli anni, e ora tocca solo a lui, e questa scena ci mostra la tristezza, l'amarezza ma allo stesso tempo l'importanza di una crescita necessaria che attraversiamo tutti. (Voto: *****)
Il 2011 è l'anno del film peggiore di tutta la Pixar. Cars 2 è un film brutto secondo me. Se il primo non mi emozionava ma aveva qualche spunto interessante, questo non ha quasi nulla. Hanno voluto trasformare il tutto quasi in una spy story in giro per il mondo ma alla fine non ci osno riuscit e il film rimane piatto come il primo, per niente divertente, noiosissimo e con i soliti personaggi antipatici e banali da far paura. Non è tutto da buttare ma insomma non gli darei nemmeno la sufficienza. (Voto: **1/2)
Non è il momento migliore ma nei due anni successivi escono almeno due film con qualche spunto interessante anche se immensamente inferiore al passato. Il 2012 è l'anno di Ribelle - The Brave, un film carino interessante, che tratta la storia dell'emancipazione di una ragazza in un epoca non proprio avvezza a questo tema. Interessante e divertente ma rimane nella mediocrità e non mi riesce nemmeno parlarci tanto di questo film, non mi ha lasciato sensazioni cosi' importanti. (Voto: ***1/2)
Anche Monsters University non è uno dei migliori ma ha alcune caratteristiche molto importanti. La prima è quella di aver rispettato l'originale, che è sequel di questo film, restandogli fedelissimo e addirittura emozionandomi fortemente nell'ultima scena della loro scalata verso il loro attuale lavoro di spaventatori, facendomi tornare alla memoria i momenti più belli del primo film. Ci ho ritrovato il tema gia visto in Ratatouille, cioè del poter fare qualsiasi cosa se lo si voglia, ma il messaggio arriva più banalmente è con meno intelligenza del film sul topolino. I vari personaggi sono abbastanza banali e lasciano il tempo che trovano ma devo ammettere che per quanto non originale sia tutta la storia e il fatto di queste Spevantiadi dell'università, le varie provi sono invece geniali ben fatte e con tempi comici molto azeccati. Insomma un film divertente come Ribelle, ma molto meno profondo del normale livello che ci apsettiamo dalla Pixar. (Voto:***1/2)
Dopo un anno sabatico la Pixar, a quanto leggo, sembra essere tornata ai fasti di un tempo con questi due nuovi film, e puo' farmi solo che piacere. Ci troviamo quindi di fronte alla casa di produzione più importante e rivoluzionaria degli ultimi vent'anni che ci ha "regalato" almeno 6 capolavori, 4 grandissimi film, 2 film buoni e altri 2 meno clamorosi. E ribadisco, importante non solo per l'evoluzione grafica dell'animazione, ma per l'innovazione della trattazione dei temi e per averceli fatti arrivare, sia a noi più grandicelli che, inconsciamente forse, ai più piccoli in modo straordinariamente originale e diretto.
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