Appena uscito dalla visione di Perfetti Sconosciuti di Paolo Genovese. Secondo film italiano di fila che mi puppo al cinema nel giro di un paio di giorni e seconda soddisfazione. Qui siamo un gradino (one) in basso rispetto al film di Gabriele Mainetti ma resta in ogni caso un'opera ben fatta e appassionante. Commedia bella e interessante che ruba il modello di Cena Tra Amici di Alexandre de la Patellière ma che assume uno svolgimento del tutto differente. Il tema centrale sono i segreti che ognuno di noi si porta nel profondo e che cerca in tutti i modi di tenere nascosti. A far emergere le colpe dei nostri commensali sono gli strumenti di cui noi tutti uomini moderni siamo alienati: il telefonino. Quella che in apparenza sembrava una cena tranquilla e spensierata si trasforma in una mattanza collettiva in cui l'amicizia e l'amore che teneva saldo il gruppo si disintegra come un castello di sabbia. E sono proprio amore e amicizia gli argomenti principali degli equivoci e delle verità raggelanti che poco a poco emergono. L'amore vissuto come un disastro dalla maggior parte dei commensali e l'amicizia che scopriamo essere più salda e forte proprio in coloro che non avremmo mai pensato (Lele). Perfetti Sconosciuti è un bellissmo titolo che ci pone davanti agli occhi un quesito importante: siamo davvero sicuri di conoscere al meglio le persone che amiamo?
Alcune pecche le si possono forse trovare nella forzatura ostentata di certe situazione (il gioielliere che telefona a Cosimo alle 22.30 di venerdì sera) e certi dialoghi privi di consistenza e sostanza (la chiamata della figlia di Rocco inserita per spiegare l'apparizione dei preservativi). Un film che tutto sommato si difende bene, intrattiene, diverte e strappa anche qualche bella risata grazie a dialoghi spontanei e genuini tra gli attori. Recitazione ottima specialmente sul versante maschile (Valerio Mastandrea spanne sopra tutti) e regia efficace dotata di buon ritmo (non c'è un momento morto in due ore di film) e giusto coinvolgimento. Dilemmi sul finale, non capisco ancora se mi sia piaciuto o meno, è affascinante il fatto di voler illudere lo spettatore e lasciargli l'amaro in bocca ma è spiacevole pensare che in realtà non sia successo niente di quello che abbiamo visto. Ognuno di noi è, nel bene o nel male, colpevole delle proprie debolezze, non siamo che degli esseri umani. Voto 7.5
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