Ennio Morricone ha vinto l'Oscar per la miglior colonna sonora del film “The Hateful Eight” di Q. Tarantino. La cosa più unica che rara è che l'ha vinto alla bell'età di 87 anni dopo che l'Accademy gli aveva già conferito nel 2007 (9 anni indietro) quello alla carriera. Tutti contenti, tutti fieri di questo grande maestro italiano, che certo non era andato in pensione in questi ultimi anni, continuando il suo lavoro di compositore e tenendo per il Paese decine di concerti. Quello che forse in questi ultimi giorni non si è detto a sufficienza è che Morricone ha composto centinaia di colonne sonore per i più svariati generi cinematografici, anche se oggi viene soprattutto ricordato per i western di Leone, per i quali è forse più conosciuto. Personalmente preferisco il Morricone più “nascosto”, quello meno melodico e più inquietante. Guardando molti gialli all'italiana degli anni ' 70, scopro sempre con piacere il nome del maestro romano nei titoli di testa di film che spopolavano nelle sale di provincia, e che facevano storcere il naso ai critici cinematografici. Morricone ha contribuito a rendere caratteristico l'intero genere Giallo all'Italiana, grazie a colonne sonore indimenticabili, ma forse dimenticate. Elenco quelle che più amo e che spesso mi vado ad ascoltare.

Chi l'ha vista morire?. La mia preferita. Chi vive con me sa bene che quando mi prendono le “fittonate” divento insopportabile. Ho passato mesi a canticchiare questa canzoncina in ogni dove, il film e questa filastrocca mi sono entrate nelle vene, e anche se non vedo il film per mesi, può capitare di sovente di mormorarla sopra pensiero...in momenti più o meno stressanti. La collaborazione Lado-Morricone è stata una delle più riuscite, a mio pare quasi quanto quella con Argento e Leone.

L'Uccello dalle piume di cristallo. Primo film di Dario Argento, una nenia che può diventare una lama nel cervello. Dario Argento comincia una collaborazione di successo con Ennio Morricone che firmerà anche le colonne sonore dei suoi due film seguenti. Una incomprensione sul lavoro interromperà la collaborazione tra i due.

4 mosche di velluto grigio. Una delle mie preferite. I violini sembrano graffi sulla pelle, contrapposti ad una melodia che sembra quasi tranquillizzare gli animi mentre gli occhi non riescono a chiudersi davanti ad una delle scene finali più cult della storia del Giallo all'Italiana.

La corta notte delle bambole di vetro. Se poi volete ballare un valzer davvero inquietante, non si può non ascoltare questo de Le Bambole, del mio adorato Aldo Lado.

Mio caro assassino. Un altro cult nel genere del Giallo. Quasi dimenticato dai più, mai trasmesso sui grandi canali, sconosciuto ai giovanissimi. Il film di Tonino Valerii parla di rapimenti e ancora una volta (come spesso nei film dell'epoca) è un bambino al centro del mistero. La musica di Morricone rende ancora tutto più macabro ma commovente al solito tempo.

San Babila ore 20: un delitto inutile. Quasi una marcetta quella del “Delitto” di Carlo Lizzani. E' difficile separare il ricordo del film da quello della musica, ed è questo il maggior merito dei lavori di Morricone.

L'Orca assassina. Un film che mi commuove sempre fino alle lacrime, anche solo ascoltando questo canto che pare provenire davvero da una sirena.

Finisco questa breve lista (anomala) di titoli  un ultimo film straniero che amerò per sempre: La cosa. J.Carpenter solitamente compone personalmente le colonne sonore dei suoi film, in questo caso si affida al maestro Morricone. Il risultato è un palpito ipnotico che fa rabbrividire come i ghiacciai presenti nel film.