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Lo chiamavano Jeeg Robot: chiacchierata in anteprima con il regista e il protagonista.
di Roger Tornhill
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Roger Tornhill

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Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): locandina

Lunedì scorso sono andato all'anteprima gratuita (buttate un occhio in rete perché nei prossimi giorni sarà così in tante città) di "Lo chiamavano Jeeg Robot" alla presenza del regista e del protagonista. Film che sarà nei cinema a partire dal 25 febbraio distribuito da Lucky Red (spero in numero di copie adeguate visto che se lo merita) e che attendevo con ansia e curiosità sin da quando lessi i primi entusiasti commenti di vari utenti del sito, che lo videro in anteprima allo scorso Festival di Roma.

Da sempre sono appassionato di cartoni e di anime robotici e Jeeg assieme ad altri notissimi personaggi creati da Go Nagai è uno dei preferiti da quelli della mia generazione, quindi un film dedicato alla figura del mitico robot d'acciaio mi allettava e intimoriva al tempo stesso. Sia perché il regista Gabriele Mainetti (esordiente che non conoscevo) è autore di due bei cortometraggi sempre ispirati a due eroi della mia infanzia ("Tiger Boy" ispirato all'Uomo Tigre, che finì nella rosa dei 10 cortometraggi candidati all'Oscar 2014  e "Basette" con Valerio Mastandrea, che omaggia Lupin III) ed ha scelto come protagonisti due ottimi attori come Claudio Santamaria e Luca Marinelli (che reputo molto bravo e da sempre impegnato in film validi e curiosi) e sia perché quando vanno a toccarti i tuoi ricordi d'infanzia possono essere dolori e la delusione nel vederli trasposti al cinema è dietro l'angolo.

Claudio Santamaria

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): Claudio Santamaria

Luca Marinelli

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): Luca Marinelli

Poi però ho capito che mi sbagliavo: questo infatti non è un film incentrato "su" Jeeg Robot, quanto più un (gran bell') omaggio al suo autore, ed è anche un pretesto narrativo per introdurre alcuni dei personaggi del film: Enzo Ceccotti, un delinquente che per caso sviluppa dei superpoteri che gli donano una forza sovrumana e Alessia, ragazza mentalmente disagiata che vive rinchiusa in un mondo tutto suo, popolato dai personaggi del noto anime giapponese che guarda e riguarda ossessionata. L'ispirazione poteva quindi venire da qualunque altro robot, come lo stesso regista ci ha raccontato, e nonostante venga spacciato per essere il film sul primo supereroe italiano si rivela essere ben altro.

Ilenia Pastorelli

Lo chiamavano Jeeg Robot (2015): Ilenia Pastorelli

Purtroppo si ha sempre la tendenza a dover semplificare e ad etichettare il tutto, ma se io dovessi dire che film è Lo chiamavano Jeeg Robot direi che è "fuori dagli schemi". Perlomeno da quelli di un cinema italiano sempre troppo uguale a sè stesso.

Direi che è un film completo e che funziona: nel senso che racchiude al suo interno tanti generi e sa essere un divertente e drammatico avventuroso noir metropolitano romantico fantarealistico. Completo appunto! E direi anche che non è un film perfetto ma è un bel film.

Credo vada premiato chi persegue ostinatamente un progetto difficile e durato troppo a lungo (cinque lunghi anni) e riesce alla fine a farlo arrivare in sala, quindi il consiglio che mi sento di darvi è di andare presto al cinema a vederlo, siate o non siate appassionati di robot e di supereroi ma solo di bei film che abbiano una propria identità originale.

Se siete curiosi di vedere cosa ne penso (anche se credo si sia capito che mi è piaciuto parecchio, no?) qui trovate la mia recensione, mentre qui sotto potete vedere l'interessante chiacchierata che il regista Gabriele Mainetti e il protagonista Claudio Santamaria hanno avuto prima e dopo il film col numeroso e divertito pubblico che affollava la sala.

 

 

 

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Ultimi commenti

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  2. Ascasubi
    di Ascasubi

    Jeeg Robot d'acciaio lo associo ad una rotellina: quella per centrare la frequenza del canale, e ad una sedia: quella su cui mi inerpicavo in continuazione per ripetere codesta operazione a dispetto dei riguardi dei miei. Jeeg, infatti, non andava in onda sui canali Rai (non come Goldrake), ma su un eterogeneo bouquet di reti private sparse in tutta italia - grazie a ciò, grazie a queste ricerche nell'etere scoprivo nuovi mondi, scoprivo ad esempio lo sport nostrano, scoprivo le trasmissioni sportive dedicate alla nostra squadra di calcio diventando così tifoso, scoprivo nuove e più spartane forme di intrattenimento.
    Jeeg, era un album di figurine, il primo che ho completato; Jeeg era il non plus ultra della definizione grafica (anche se ora se ne scorgono tutti i limiti), Jeeg era una telenovela per ragazzi con un'inizi ed una fine.

    Piaceva a me, è piaciuto a tanti: è per questo che è rimasto nell'immaginario collettivo, bastava evocarlo. Aspetto l'uscita per poterlo andare a vedere, è chiaro però che andando a pescare in un così vasto scrigno dei ricordi avrà una responsabilità supplementare. Il film si fa inoltre vessillo (finalmente) di un' idea di cinema differente da quella del nostro patrimonio, quella fatta di realismo, storie basate su fatti reali e su biografie.
    Ho un

    1. Roger Tornhill
      di Roger Tornhill

      Ciao Ascasubi,
      grazie per il tuo commento così personale che rievoca nostalgici ricordi di un'epoca lontana ;-)

      Hai ragione circa la responsabilità supplementare che ha. Magari mi sbaglio eh ;-) ma vedi stavolta ho l'idea che chi ha girato il film non l'abbia fatto con l'intento di dire: "ahò, famo 'n firm dove ce sta Gigghe Robò ner titolo, così o' vedeno tutti i fanse..." quanto piuttosto un vero amore verso quel mondo da parte di chi ha sviluppato il progetto.
      Che come ho detto (e lo ha fatto anche il regista, ma era chiarissimo a fine visione) non vuole essere un film sui robottoni, quanto piuttosto raccontare una storia di un ambiente degradato (la periferia romana ma poteva essere anche quella di altre città nelle sue intenzioni) e sui protagonisti attorno cui ruota la vicenda, Jeeg è solo un espediente anche se non buttato a caso. E mi hanno stupito (in positivo) certe svolte di sceneggiatura che non mi aspettavo in un film "del genere" (e che ora non posso dirti per non svelare troppo ;-).
      Il termine "fantarealistico" che ho usato sopra non era casuale.
      Ora taccio... ne riparliamo dopo che pure tu lo avrai visto. Ciao! ;-)

      P.S. "Ho un..."
      Cos'hai? Volevi creare suspense a fine messaggio? Sei svenuto sulla tastiera? Ti han rapito i soldati di roccia della regina Himika?
      Facci sapere... ;-)

    2. Ascasubi
      di Ascasubi

      Scusa. Mi hanno lanciato i "componenti" mentre digitavo. (Fine della facezia;-))

      Pur non ricordando esattamente le parole esatte del mio incedere argomentativo, volevo dire che è una prova coraggiosa per un cineasta italiano quella di misurarsi col surreale, o per lo meno, con dosi di esso. Misurarsi col surreale, si badi, anche al di fuori della farsa comica.
      Grazie della risposta.
      Fine messaggio
      click-invio

    3. Roger Tornhill
      di Roger Tornhill

      La grande forza, secondo me, di Mainetti e del suo film è proprio quella di usare anche il "surreale" e il fantastico (ma non sono gli unici generi che il film tocca) calandoli appunto in un contesto realistico. Amalgamando il tutto davvero molto bene.
      D''altronde il surreale (senza virgolette stavolta) non fa già parte costante della nostra vita? Basta uscire per strada in una qualunque città e ne siamo pervasi, circondati in ogni dove...
      Spero davvero di non aver esagerato nel magnificare 'sto film e che piaccia a te e ai molti che spero lo vedranno quanto è piaciuto a me... Ciao! :-)

  3. maurizio73
    di maurizio73

    Intervista/presentazione rubata, guarda che questi 'te chiedono i diritti de copiraitte'...No dai te la sei guadagnata col Gadget-Gig-Robot che autore e attore hanno gradito con molta simpatia e cordialità. Non foss'altro che per la contagiosa atmosfera che circonda questa narrazione e le 'du lenze' de noantri (ma che hanno studiato!) in trasferta sotto la Mole che si spalleggiano a vicenda, vale proprio la pena di vederlo e supportarlo. Bravo Roger!

    1. Roger Tornhill
      di Roger Tornhill

      No macché rubata.... ;-) ahahah, complice semmai! ;-)

      Che vuoi, sarà "l'eterno fanciullo" che è in me a farmi fare simili "burle" ;-)
      Mi fa piacere però che come noti giustamente il tutto sia stato molto apprezzato dalle "du' lenze" Mainetti e Santamaria ;-)
      L'atmosfera era parecchio divertita e giocosa, com'era giusto fosse anche per un tipo di film che non ambisce a parlarci di massimi sistemi ma solo a intrattenere e a coinvolgere.
      Io e gli altri spettatori abbiam gradito molto e spero sarà lo stesso per te. ;-)

  4. Roger Tornhill
    di Roger Tornhill

    Per tutti gli amici di FilmTV che volessero provare a entrare a vederlo gratis (e in molti casi con regista e cast presenti) ecco alcuni link a cui provare a prenotare i biglietti gratuiti.

    Le anteprime gratis saranno nei prossimi giorni in queste città: Agrigento, Arezzo, Cagliari, Genova, Lecce, Modena, Padova, Palermo, Pisa, Reggio Emilia, Salerno, Savignano sul Rubicone, Verona, Vicenza.

    Questi sotto sono solo alcuni dei siti che offrono quest'opportunità, ma in rete ce ne sono molti altri, spesso anche sui quotidiani locali, perciò ocio! ;-)


    Qui per Genova: http://genova.repubblica.it/cronaca/2016/02/18/news/_lo_chiamavano_jeeg_robot_clicca_e_vinci_il_biglietto_per_l_anteprima-133705649/

    Qui per Arezzo: http://www.dimmicosacerchi.it/forum/biglietti-cinema-omaggio-vf202/anteprima-gratuita-lo-chiamavano-jeeg-robot-con-arezzo-notizie-vt104817.html

    Qui per tutte le altre città: http://movieplayer.it/news/lo-chiamavano-jeeg-robot-anteprime-gratuite-in-tutta-italia_40686/



  5. marietoile
    di marietoile

    Roberto, e daje e daje e ridaje, alla fine ho visto il primo video: sei stato immenso, come sempre, nell'omaggiare il regista con il tuo bellissimo, originalissimo, ciacchissimo (nel gergo di Andrea vuol dire fighissimo ^_^) , issimo in tutti i sensi Jeeg robot. Una sorpresa davvero di quelle che arrivano dritte al cuore! Sei speciale e come si fa a non volerti bene?

    1. Roger Tornhill
      di Roger Tornhill

      Ssshhhhhh.... ;-)
      Bbbona... Statte bbona... (da leggere con la voce di Costanzo ;-)
      Sei gentile ma non esagerare come tuo solito intendo ; -)
      Diciamo che mi pareva adatto un regalo del genere e fa piacere sia stato gradito quanto noi in sala il film. ;-)

    2. marietoile
      di marietoile

      Eccèèèèrto che me sto bbbooona: mica me posso sta' rrracchia ^_^ ^_^ ^_^

  6. luabusivo
    di luabusivo

    caro Roberto
    ho visto Lo chiamavano Jeeg Robot alla Festa del Cinema di Roma e confermo tutto quello di positivo che hai ( ben) descritto nel tuo pezzo.
    e' stato il film rivelazione della Festa ed ha confermato le doti di talento di Mainetti.
    ho avuto anche la possibilità di parlare del film con due degli attori : Daniele Trombetti e Francesco Formichetti rispettivamente ER TAZZINA e SPERMA in scena e l'ho riportato su FILM TV.
    Complimenti ancora per l'intervista. A presto. Lu.

    1. Roger Tornhill
      di Roger Tornhill

      Ciao Luciano, grazie a te del passaggio e della conferma che il mio entusiasmo verso questo film pare ben riposto e condiviso anche da te. ;-)
      Mi sa che mi ero perso la tua chiacchierata coi due attori che citi e che nel film interpretano due degli sgherri al soldo dello Zingaro (Luca Marinelli), non mi pare tu abbia scritto una recensione del film, forse pure tu gli hai dedicato un post? Controllerò...
      Il film è uscito oggi, ora speriamo che oltre alla critica (sto leggendo elogi in ogni dove da parte di tanti giornalisti) lo premi anche il pubblico e che Mainetti riesca a prendersi la rivincita e magari abbia più voce in capitolo nel realizzare il suo prossimo film. Ciao! ;-)

    2. luabusivo
      di luabusivo

      Roby non ti nascondo che alla proiezione stampa l'accoglienza era stata un po' tiepidina....anche i commenti successivi avevano quella punta di snobismo che accompagna ogni tentativo dei giovani autori italiani di approcciare certi generi ( che alcuni considerano di esclusiva produzione made in Usa e non se ne capisce la ragione). Mainetti lo seguo da Tiger Boy e con questo lungo dimostra crescita professionale. Basette lo "metto" ogni qualvolta sono giù di Morale.
      viva il Cinema Italiano.
      ( ho scritto due righe di Post. non ho fatto recensione)
      Lu

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