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Morricone e i Subsonica.
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C’è chi dice che le note sono solo sette ed è logico che prima o poi si ripetino. Così come c’è chi dice che se quelle due note sono sue, lo devi pagare. Plagi, doppi plagi, controplagi, la storia del mondo musicale, ma anche cinematografico, è costellata da queste spigolose situazioni.

Oggi tiene banco la questione Morricone/Subsonica. Ad ascoltare la intro di Neve, il brano della colonna sonora di The Hateful Eight tacciato di plagio, sembra proprio di ascoltare i 5” introduttivi di Tutti i miei sbagli. Può bastare questo per parlare di plagio? Davvero Morricone ha passato l’adolescenza ad ascoltare i Subsonica? Io credo, molto più semplicemente, che succedono a volte cose di questo tipo: si ascolta un motivo, in modo anche disinteressato, e un giorno, componendo un tema musicale quel motivo riaffiora inconsapevolmente. Lo stesso vale per il cinema o per la letteratura o per qualsiasi altra forma artistica. Certo, la citazione chiara ed evidente è una cosa, è un omaggio o una tecnica postmoderna, mentre riutilizzare il materiale altrui senza farne parola sembrerebbe plagio. Ma è davvero così? Volete dirmi che ioo oggi non potrei più scrivere di un uomo di mezza età che perde la testa per una ninfetta perché l’ha già scritto Nabokov? Oppure, se fossi un regista, non potrei più usare i ralenti perché li ha già usati e teorizzati Peckinpah? Non credo che gli autori originali siano poi tanto dispiaciuti di vedere una loro intuizione perpetuata nel tempo.

E questo è un discorso. Altro discorso è il plagio vero e proprio e un’altra cosa ancora sono i 5” di Tutti i miei sbagli che i Subsonica dicono esser stati presi da Morricone (no, dico, Morricone!) per la colonna sonora dell’ultimo Tarantino. Fortunatamente il Maestro ha detto che lascerà perdere, che non denuncerà nessuno; e adesso gli stessi Subsonica su Facebook fanno il tifo per Morricone agli Oscar. Molto rumore per nulla, direbbe qualcuno. Mentre invece qualcun altro non si è nemmeno accorto di altri cosidetti plagi molto recenti e che mi permetto di farvi notare.

Nessuno ha notato l’assomiglianza tra l’intro di Invisible degli U2 (2014) e il tema di Piedone lo sbirro (1973) dei fratelli De Angelis?

Solo io mi sono accorto della somiglianza tra il tema portante di Gli immortali di Jovanotti (2015) e It’s Only Love, brano del 2003 di Joe Cocker?

C’è stato anche chi ha ammesso di essersi ispirato alla colonna sonora di un nostro western, Preparati la bara (1968) compasta da Reverberi, per il motivo centrale del proprio successo discografico, ovvero Crazy di Gnarls Barkley (2006).

Così come Zucchero Fornaciari, ispirandosi al suo mito, Joe Cocker, ha composto Diavolo in me (1989), che nasce da High Time We Went (1972) - e Celentano, già prima, nel 1981, ci scrisse sopra L'artigiano; Con le mani (1987), che è la versione italiana di You Can Leave Your Hat On (1986); Menta e rosmarino (1997), nata sopra le note di Sandpaper Cadillac (1969); Madre dolcissima (1989), ispirata da quel “ehi mama” di Oh Mama (1974); oppure Nuovo meraviglioso amico che Zucchero scrisse nel 1986 per celebrare il ritorno di Joe Cocker sulle scene internazionali, ispirandosi a Hello Little Friend (1969). Così come lo stesso Zucchero scivolò clamorosamente sulle note di Blu (1998), molto simile a Era lei di Michele Pecora, brano del 1979. Ammettiamo che davvero Zucchero, ben conscio di ciò che faceva, prendeva la musica di una canzone di scarso successo per farne un ottimo pezzo, tra i più conosciuti della sua carriera: è una colpa aver migliorato una buona idea che l’originale non era stato in grado di rendere tale? Adesso Zucchero è di nuovo nel centro del mirino per un ritornello di Quale senso abbiamo noi, che le perizie del caso dicono essere davvero identico a quello di Sunshine, brando di Alberto Carpani, in arte Albert One (2003).

Ora, il mio parere, inutile ai più, è che le note signori, rullo di tamburi, sono davvero sette! Per non dimenticare quanto pesino citazioni, omaggi ed ispirazioni in campo artistico, o anche soltanto le variazioni sul tema. È lecito credo, poter fare uso e riuso dell’esistente. Certo, andrebbe detto e fatto sapere, ma questo toglierebbe fiato allo slancio artistico. Argomento spinoso, è chiaro. Anche a me dà non poco fastidio che la somiglianza della canzone di Jovanotti con quella di Joe Cocker non sia stata mai affrontata. Credo anche che Morricone non abbia affatto preso dai Subsonica quella intro, ma come dice il suo legale: «Non v'è tra le due composizioni alcuna identità o somiglianza o colleganza ispirativa; peraltro quattro note non costituiscono neppure una unità creativa idonea a ricevere una seppur minima considerazione artistica e legale (1)».

PS: é notizia recente che il tema di Neve arrivi addirittura dalla colonna sonora di The Thing - la cosa di John Carpenter (1982) , sebbene brano poi non pubblicato.

Note:

(1) http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/cinema/2016/02/10/cinema-morricone-non-ci-sta-azioni-legali-contro-subsonica-e-accuse-di-plagio_6d4d39af-c5d0-43f5-9636-91fef8079b2b.html

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    di Database

    Epic fail!

    1. scapigliato
      di scapigliato

      aahaha :P

  3. Barone Cefalu
    di Barone Cefalu

    Da musicista professionista, mi sento di affermare che non esiste nulla di veramente originale, non solo in musica ma nell'arte in genere, tutto si ispira, prende spunto da qualcosa di già esistente. Spesso la citazione avviene incoscientemente, utilizzando stralci di melodie o giri armonici che credevamo originali. Poi, voglio dire, sarebbe un controsenso esser originali in un film di Tarantino, anche le musiche non dovrebbero essere da meno :) (lo dico col beneficio del dubbio, perché non ho visto e non vedrò questo film)

    1. scapigliato
      di scapigliato

      Ehehe ;)

  4. maurri 63
    di maurri 63

    Ero in macchina, a Roma, sul raccordo anulare: sento Zucchero e mi dico: ma dai, incredibile, ha rifatto un brano di Michele Pecora! Era evidente, sin dalla prima volta che l'ho sentita! E invece: Pecora perse la causa. Oggi i tribunali non ne vogliono sapere di chiamare le cose con il loro nome. Perché nel vocabolario italiano (ah, che lingua: inventata, per di più, non costruita) una parola ne indica tante, troppe. Mi rivedo la discografia di questo cantante: sono tutte canzoni stiracchiate, al limite della decenza, eccezion fatta per il suo esordio. Ma non è di costui che si parla, è evidente: del grande Morricone. Mi riascolto le sue colonne sonore: alcune rifanno sé stesso (lo stile "Morricone"), altre prive di ispirazione. In "The (cag)Hateful Height" il suo apporto è imbarazzante, ora sontuoso, ora greve, sempre invadente, scisso totalmente dal film. E un plagio evidente: cari amici Subsonica, lasciate perdere qualsiasi appiglio. Siamo in Italia: potete leggere anche qui, nessuno vi difenderà; tutti diranno che "è l'ispirazione" del musicista. Dimenticavo: un mio piccolissimo lavoro aveva una musica originale, che fui costretta a togliere dal film: gli eredi di Bob Marley (ancora m'interrogo: ma come cxxxx... avranno fatto a saperlo????) pretesero ed ottenero la sostituzione, ché il brano sembrava plagiato (ma dove ? ma come?). Però mi piacerebbe che le cose si chiamassero con il proprio nome: plagio, quello è. Anche se di Morricone si tratta.

    1. scapigliato
      di scapigliato

      Peccato Maurri che oltre la tua protervia intellettuale con cui ti scagli sempre non ci sia altro arpiglio. È molto probabile che il tema arrivi addirittura da una partitura non edita della colonna di La Cosa (1982). Capitolo chiuso.

    2. maurri 63
      di maurri 63

      Mi spiace aver urtato la tua sensibilità: se mi rileggi però non troverai nessuna protervia. Ho solo constatato un dato di fatto. Vedi, io comprendo il la tua simpatia per certi temi (io no: sono decisamente meno simpatico in genere) e capisco anche che ti sta a cuore Morricone. Se rileggi i commenti un po' di tutti, però, al di là degli schieramenti, troverai che sull'idea del plagio ci ritroviamo (e non parlo del caso specifico) in diversi, poi, magari, avremo tutti torto, perché no ? Ciò che invece trovo ingiusto è "il monumento" alla persona: mi sembra che tu dia per scontato che "poichè è Morricone può fare qualsiasi cosa"...onestamente, no: è una persona, come tanti. Oggi anche molto anziano, incline a sbagliare. Nella mia casella molti musicisti (che cioè lavorano su certi temi) hanno convenuto sulla colonna sonora poco adatta al film - se rileggi alcuni commenti in calce a molte recensioni troverai che anche un amico musicista qui ha espresso la sua titubanza - pertanto non mi soffermerei troppo su questo punto, avendo entrambi pareri discordi. Dai un occhio, in giro, però (ti segnalo qui una rece anche di Fofi: http://www.internazionale.it/opinione/goffredo-fofi/2016/02/09/the-hateful-eight-tarantino-recensione) e facci caso: pochissimi parlano della colonna sonora. Si tratta comunque di un pezzo di storia del cinema (questo, sicuramente): pertanto, i critici non ne hanno parlato, per evitare problemi al riguardo. Si tratta di un vecchio trucco: invece di attaccare, non parliamone (perfino Marzia Gandolfi non la cita quasi). Chi ha da intendere, intenda. Ps i critici americani, invece, non sono stati affatto teneri. E qui sta il punto: in Italia, esistono gli intoccabili. Che oggi, però, cominciano pure a diventare tanti. In USA, no. Come dimostra la mia piccolissima esperienza. Ed è strano che, a te che piace tanto il mainstream, sia sfuggita questa enorme, grande differenza. Un saluto, senza offesa alcuna. Mauriz

    3. maurri 63
      di maurri 63

      Ps una cara amica, qui seguitissima utente, ha fatto una chiusa splendida: "Non è plagio. Magari, no. Immaginiamo però Max casacci, per dirne uno che si siede in platea per assistere al film e si ritrova improvvisamente ad ascoltarsi...."

  5. sugarbread
    di sugarbread

    D'accordo con te Maurri. Io ho visto il film e, lo ammetto, più con l’orecchio teso ad analizzare le musiche, che a distillare i dialoghi (diciamoci la verità, questo film di Tarantino a mio avviso è di una pochezza imbarazzante).
    Seguo il Maestro da sempre e al pari forse del solo Sakamoto è l’unico di cui si riesce a riconoscere l’imprinting musicale in una sola battuta di partitura. Ma qui la colonna sonora è sostanzialmente disfunzionale e in nessun tratto osmotica alla narrazione, con dei temi che non hanno né l’incisività, né il respiro lirico e corale cui ci ha abituato con i suoi immensi capolavori.
    Dispiace, anche perché paradossalmente mai come quest’anno sembra in procinto di aggiudicarsi l’Oscar. E, per carità, glielo auguro con tutto il cuore, anche perché chi è capace di scrivere un tema come Deborah’s theme (per me, una delle musiche più belle mai udite nella storia dell’umanità) dovrebbe essere santificato in vita…

  6. glm
    di glm

    Purtroppo ho visto la versione più corta e nn ho molto da dire sulla colonna sonora anke se da quello che ho sentito mi è sembrata buona per un film che nn mi è sembrato un western classico ma piuttosto una rilettura originale del mito,per quanto riguarda il plagio nn esprimo giudizio,certezze nn ne ho, però mi son sempre chiesto se "tubulars bells" e la colonna sonora di profondo rosso si somiglino:)

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