In tanti giustamente stiamo ricordando con tristezza Ettore Scola, con le frasi che crediamo più appropriate e tutti con grande affetto. Un particolare però mi piace aggiungere.
Se gli altri grandi autori della commedia all’italiana hanno raccontato l’Italia con ironia intelligente e a volte con sarcasmo – come è successo con grande efficacia con Dino Risi per esempio – ma sempre da un punto di vista personale e personalizzato, Scola invece, a mio parere, ha narrato la Storia italiana fotografandola in mezzo alle persone. Storie di famiglie, di modi di vivere, di classi sociali, di lotte politiche, di trasformazione della società, sempre con il sorriso bonario che la natura gli aveva donato. Ma con quella punta di malinconia che ha caratterizzato il suo cinema, forse perché i suoi film raccontavano anche l’inesorabile, spietato e progressivo sfaldamento dei valori sociali su cui era nato il nostro Paese. E opere come C’eravamo tanto amati, La famiglia, La terrazza, e il meraviglioso Una giornata particolare lo dimostrano ampiamente.
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