Stasera, 19-01-2015, si è spento uno dei più grandi registi italiani, Ettore Scola, lo ricorderete certamente per "Una giornata particolare" e altri capolavori quali "La terrazza", e il dispiacere è molto, perchè dei grandi registi del '900 che hanno fatto del cinema italiano un'icona d'originalità e bellezza rimangono ben pochi vassalli. A mio avviso, Scola ha proposto un racconto dell'Italia profondamente sentito, mai scontato e davvero colmo di significato, grazie a quella maniera solo sua di fare poesia facendo parlare i volti, le espressioni, prima che le parole; i suoi film non hanno una sbavatura e sono sempre attuali, sempre ricolmi di significato umano prima che cinematografico: particolarità che , credo, sia la più grande caratteristica che fa dei suoi film dei capolavori nel vero senso della parola.
Colgo allora l'occasione per ricordare un altro cineasta italiano, di cui, credo, si sia parlato molto poco a seguito della sua improvvisa e tragica scomparsa, ossi Mario Monicelli, a cui tutti dovremmo porre più di un ricordo, perchè anche lui faceva parte di quella rosa di magnifici che ci hanno regalato non solo dei personaggi d'eccezione, come ne "L'armata Brancaleone" o "La grande guerra" (quest'ultimo dove Scola aveva collaborato alla sceneggiatura, insieme con i magnifici Age e Scarpelli), ma che, sopratutto, hanno potuto parlare del mondo in maniera non utopica ma del tutto diversa e irripetibile, offrendoci, anche attraverso la psicologia dei personaggi presentati, una maniera di affrontare la vita con uno spirito pieno di respiro e, nonostante le difficoltà, mai colmo d'affanno.
Grazie a questi due cineasti, per tutto ciò che ci hanno regalato e per la loro dedizione e ricerca della bellezza cinematografica che ci ha fatto tanto conoscere nel mondo!
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