Uno degli eventi più suggestivi di questo 2015 ormai agli sgoccioli è avvenuto domenica 26 luglio al Parco dell'Ippodromo di Cesena. Mille musicisti, tra vocalist, chitarristi bassisti e drummers si sono riuniti grazie alla creatività e all'entusiasmo del progetto Rockin'1000 capitanato da Fabio Zaffagnini e hanno realizzato tutti insieme una splendida, emozionante versione di Learn To Fly dei Foo Fighters. L'esecuzione del pezzo è diventata un video e il video ha fatto il giro del mondo, portando la passione rock made in Italy in ogni parte del globo.
Eccolo dunque per quei pochissimi che non sapessero di cosa si sta parlando:
L'esibizione è stata realizzata con lo scopo di invitare la band di Dave Grohl a tornare ad esibirsi in Italia, proposito raggiunto in pieno. L'ex batterista dei Nirvana non poteva lasciar cadere un simile invito e il ritorno c'è stato, anche se si è rivelato parziale. Infatti dopo aver suonato (e non poteva essere diversamente) a Cesena il 3 novembre e a Bologna il 13, la band avrebbe dovuto esibirsi il 14 a Torino, data purtroppo saltata come il resto del tour a causa dei tragici fatti di Parigi.
Torniamo però a parlare di musica. Non si poteva davvero chiudere quest'anno senza rendere omaggio agli organizzatori di un evento così bello, tanto che verrebbe voglia di dire (se non ci bloccasse la paura di cadere nel retorico) che ha saputo mostrare il lato più intenso ed emozionale del rock (Oooops....l'abbiamo detto comunque)
E l'occasione è ghiotta per parlare di quella che, piaccia o meno, è una delle più importanti band del panorama mondiale.
Foo Fighters era il termine con cui i piloti dell'aviazione militare statunitense indicavano i fenomeni privi di spiegazione che ogni tanto incrociavano nel loro voli, quelli che in qualche misura hanno poi creato la leggenda degli UFO, così in voga negli settanta e ottanta e oggi a malapena ricordata.
Lo utilizzò Dave Grohl, giovane batterista di quello che al principio degli anni '90, per una serie di cause che sarebbe troppo lungo esaminare, diventò un autentico fenomeno di massa, ovvero i Nirvana di Kurt Cobain, una meteora di tre dischi e milioni di copie vendute la cui fine fu dovuta proprio alla prematura dipartita del carismatico leader. Lo utilizzò per dare il nome a quello che all'inizio era solo un suo progetto solista senza immaginare probabilmente cosa sarebbe diventata negli anni a venire.
E dopo il disco d'esordio uscito nel 1995 in cui Dave suona in pratica tutti gli strumenti (fatta eccezione per la collaborazione, in una traccia del disco, della chitarra di Greg Dulli degli Afghan Whigs), comincia la trasformazione del logo Foo Fighters in una vera e propria band, cosa che di fatto verrà formalizzata già nel tour di supporto al disco d'esordio e poi nella pubblicazione del secondo disco nella primavera del 1997.
Inutile, come sempre in questa sede, ripercorrere le tappe di una carriera straordinaria che hanno portato Dave Grohl e soci in vetta all'olimpo del rock contemporaneo. Come detto in altre occasioni per altri musicisti esistono biografie dettagliate ed esaustive alle quali qui non si vuol certo far concorrenza. Ricordiamo solo in questa sede che la band ha regalato a a chi ha un cuore che batte sulle cadenze del rock una serie di brani straordinari, da Breakout a Best of You, da Everlong a Long Road to Ruin, fino alla travolgente Walk e alla ormai leggendaria Learn to Fly.
Esaminando invece il rapporto tra il mondo del cinema ed i Foo Fighters, si scopre che questo è piuttosto stretto.e non solo per i numerosi passaggi in varie colonne sonore.
Dave Grohl si è infatti cimentato nella regia dirigendo nel 2013 il documentario Sound City, dedicato ai mitici Sound City Studios nella San Fernando Valley in California, che nel corso della sua attività tra il 1969 e il 2011 (anno della chiusura) videro passare tra le loro mura i più grandi nomi del rock americano, tra cui, indovinate un po', proprio i Nirvana che qui registrarono Nevermind.
Proiettata al Sundance Film Festival, la pellicola ha avuto solo un passaggio nelle sale americane. L'esperienza del documentarista deve comunque essere piaciuta al nostro Dave perché si è cimentato in questa veste anche nel 2014 con la realizzazione di una serie otto episodi dedicati alle città americane che hanno fatto il rock, intitolata Sonic Highways come l'omonimo disco dei Foo Fighters uscito lo stesso anno. La serie è stata trasmessa sul finire del 2014 dall'emittente televisiva HBO.
Grohl ha comunque dato prova di sé anche come attore: indimenticabile (e irriconoscibile a dire il vero) nei panni nientemeno che di Satana in Tenacious D e il destino del rock, film divertente e fracassone, e anche un tantino sopra le righe. Solo ai fini statistici, si segnala un cameo nel film I Muppet.
E le colonne sonore? I brani dei Foo Fighters che hanno incrociato le strade della settima arte sono diversi. Giusto per citare i più importanti:
nel 1998 partecipano alla colonna sonora del film Godzilla diretto da Roland Enmmerich, con il brano A320, due anni dopo uno dei loro brani più celebri, Breakout, è inserito nella soundtrack di Io, me & Irene, commedia diretta dai fratelli Farrelly con Jim Carrey e Renée Zellweger.
Nel 2011 con la trascinante Walk sono nella colonna sonora del Thor di Kenneth Branagh, mentre nel 2013 hanno un passaggio in The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese con un altro dei loro brani di punta, Everlong, peraltro non ricompreso nella colonna sonora ufficiale.
Chiudiamo l'omaggio ai Foo Fighters, proponendovi il video di una delle loro più belle canzoni in versione acustica. Un inno a ricominciare anche quando tutto sembra andare a pezzi.
Che sia di buon auspicio per tutti noi
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