Il manifesto creato ad hoc per la proiezione torinese.
Era uno degli eventi forse più attesi del Torino Film Festival 2015 (l'anno scorso il super ospite fu Dario Argento per la proiezione del suo capolavoro restaurato Profondo Rosso, che ebbi il piacere di vedere con GianniSV66 e Maghella, che gli dedicò un sentito post che potete leggere qui.
Quest'anno è toccato all'amatissimo regista danese Nicolas Winding Refn fare gli onori di casa, prendendosi una pausa dal set del suo nuovo film The Neon Demon, venendo a Torino a presentare la copia restaurata di Terrore nello Spazio del grande Mario Bava, di cui ricorrevano i 101 anni della nascita oltre che il cinquantenario del film.
Un film che conoscevo solo di fama e non avevo mai visto (e che anche stavolta ho condiviso con altri due amici del sito, M Valdemar e pippus), la cui visione è stata arricchita dai costumi originali di scena e da una lunga presentazione, introdotta da Emanuela Martini, ad opera di Refn e del produttore del film Fulvio Lucisano e del critico Emiliano Morreale della Cineteca Nazionale di Roma (occupatasi del restauro del film sotto la supervisione del figlio di Mario, Lamberto Bava, che fu aiuto regista nel film: ulteriori notizie e un video sul restauro le trovate qui).
Nicolas Winding Refn ed Emanuela Martini
Nicolas Winding Refn, Emanuela Martini e Fulvio Lucisano.
Sul film che dire? A fine visione eravamo abbastanza concordi che Terrore nello Spazio non sia forse il titolo più rappresentativo nella filmografia del grande maestro dell'horror italiano e che si lascia certo più ricordare per il solito grande lavoro di Bava a livello fotografico, scenografico ed iconografico e per l'inaspettato colpo di scena finale, che non per interpretazioni memorabili (come ha ammesso pure lo stesso Lucisano per altro...) e per essere stato di fonte d'ispirazione a Ridley Scott per il suo Alien, ma si può ritenerlo "molto più di un film di serie B", come ha detto Refn.
Certo fa molto piacere vedere che un grande regista internazionale intervenga con passione per rendere omaggio ad un Maestro come Bava, che fece grande il nostro cinema quasi sempre lavorando con budget irrisori e ridicoli, sapendo trarre il meglio che poteva coi pochi mezzi a disposizione e supplendo a ciò con la sua grande inventiva e l'innegabile talento, spesso creando film che precorsero i tempi e ispirarono poi altri registi che ben altri mezzi avevano a disposizione per realizzarli.
Un tributo che ci fa onore per ricordare un'epoca d'oro del nostro cinema passato, quando i film di genere spadroneggiavano ed erano capaci di ritagliarsi il loro consenso ed apprezzamento, se non con i grandi mezzi almeno attraverso l'ingegnosità in cui invece, come Bava ha dimostrato anche stavolta, eravamo spesso maestri.
Un'altra serata da ricordare con piacere quindi quella presentata da Refn (che il cinema Classico di Torino omaggia con una mini retrospettiva iniziata sabato 28 novembre e che termina il 1 dicembre e che comprende la trilogia di Pusher, Bronson, Drive e Solo Dio Perdona), di cui vi allego sotto la video testimonianza "dalla parte del pubblico" (e se non vi bastasse dopo c'è anche la conferenza stampa), tra tremolii, teste che impallano e gran vociare dei presenti per cui mi scuso per la scarsa qualità, ma che spero serva a rendervi almeno in parte ciò che avviene a Torino e possa stimolare anche voi a partecipare nelle prossime edizioni per vivere da vicino coi vostri beniamini la magica e festosa atmosfera del TFF.
Valeva la pena fare un lungo viaggio per aver l'onore di una foto con M Valdemar! ;-)
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