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TFF 33 - My (and our) Torino Film Festival
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Torino 41-8.

Combinazione pronta da giocare al Lotto (mi tocca per forza).

41 i titoli visionati in 8 giorni, anche se due giornate sono state vissute a metà (su giornata piena la media era vicinissima ai sei titoli); la prima che vedeva le proiezioni cominciare alle 16 del pomeriggio e l’ultima che ha segnato il ritorno a casa, tra una stanchezza che si faceva sempre più pressante, i titoli che si affollavano nella memoria e tutti i bellissimi, davvero tanti, momenti vissuti in quel di Torino.

Per un cinefilo è un lusso poter vivere un’esperienza così piena, per gli altri un’autentica pazzia, inanellare film, conoscere nuove persone che hanno la tua stessa passione, rivedere gli amici di FilmTv.it che in occasioni come questa diventano dei veri e propri compagni di avventura, quasi dei baluardi, e trovare, ovviamente, il tempo anche per chi conosci di Torino e che del cinema gli interessa relativamente poco (insomma, dicesi le persone normali).

Una vera e propria maratona che vorrei rivivere senza fare un report dettagliato, come hanno già fatto tanti amici (anche perché ci metterei tre giorni arrivati a questo punto), ma ricordando i film visti per ciò che ho apprezzato di più, e di meno, e gli amici incontrati per aneddoti e/o momenti trascorsi in compagnia.

 

Top 5 film (non rigorosamente in ordine) by Supa

Il colpo al cuore, anche perché arrivato a sorpresa, è stato indubbiamente “Coup de chaud”, il fatto che abbia vinto il premio del pubblico mi fa piacere e non mi sorprende; come in ogni film ci siamo divisi, ma ha una forza così cristallina nel messaggio, che può unire un po’ tutti ed arrivare anche ai meno cinefili. Al momento senza distribuzione italiana , credo che dopo questo festival la troverà.

The dressmaker” è stata una casuale rivelazione fulminante, “Me and  Earl and the dying” era stato anticipato da mille successi e conferma di essere un gioiellino, Sono conclude la sua triplice presenza torinese con un film bislacco da fare invidia a chiunque come “Love and peace” (un blockbuster natalizio), mentre Juliem Temple va ben oltre il documentario con “The ecstasy of Wilko Johnson”.

 

1-     Coup de chaud

 

locandina

Coup de chaud (2015): locandina

 

2-     The dressmaker

locandina

The Dressmaker - Il diavolo è tornato (2015): locandina

 

3-     Love and peace

 

locandina

Love & Peace (2015): locandina

 

4-     Me and Earl and the dying girl

 

locandina

Quel fantastico peggior anno della mia vita (2015): locandina

 

5-     The ecstasy of Wilko Johnson

 

scena

The Ecstasy of Wilko Johnson (2015): scena

 

Regista

Alla vigilia non ci avrei scommesso un euro su Jocelyn Moorhouse; la storia dietro la genesi del film è lunghissima (lei non dirigeva un film da tempo e l’hanno praticamente presa per il collo), il risultato va ben oltre ogni aspettativa. Clamoroso pensare che un film così sarà in Italia solo a fine aprile.

Sion Sono si merita un premio già solo per il fatto che quest’anno ha avuto cinque film in carnet; tre in questo festival diversi in tutto e per tutto, apprezzabili o meno, il gruppo ha globalmente gradito e un film su tre di alto gradimento lo trova chiunque.

 

1-     Jocelyn Moorhouse (The dressmaker)

 

2-     Sion Sono (per la tripletta)

 

3-     Alfonso Gomez-Rejon (Me and Earl and the dying girl)

 

Miglior attrice

Metto prima le donne degli uomini.

Le eccellenze del Festival alloggiano in questa categoria e non è difficile pensare che qualcuna di loro sarà seria pretendente per ricevere un Oscar.

Praticamente il colpo di fulmine è garantito per tutte e cinque, se avessi fatto una categoria assoluta tra uomini e donne nessun gentleman sarebbe finito tra i primi cinque.

Ed escludo pure una papabile Oscar come Saoirse Ronan in “Brooklyn”.

 

1-     Maggie Smith (The lady in the van)

 

Maggie Smith

The Lady in the Van (2015): Maggie Smith

 

2-     Judy Davis (The dressmaker)

 

Kate Winslet, Liam Hemsworth, Judy Davis

The Dressmaker - Il diavolo è tornato (2015): Kate Winslet, Liam Hemsworth, Judy Davis

 

3-     Oona Laurence (Lamb)

 

Oona Laurence

Lamb (2015): Oona Laurence

 

4-     Sally Field (Hallo, my name is Doris)

 

Sally Field

Hello, My Name Is Doris (2015): Sally Field

 

5-     Kate Winslet (The dressmaker)

 

Kate Winslet

The Dressmaker - Il diavolo è tornato (2015): Kate Winslet

 

Miglior attore

Meno evidenti delle donne, anche tra i gentleman ci sono state eccellenze.

Peter Mullan non ha proprio nulla del gentleman in “Sunset song”, ma la sua interpretazione rasenta la perfezione.

Karim Leklou mi dicono (Fabio, Alan Smithee) essere lanciatissimo oltralpe, in “Coup de chaud” si merita un “10” (ed un premio sacrosanto è arrivato), Hugo Weaving è da antologia in “”The dressmaker”, Valerio Mastandrea, presidente della giuria del concorso, salva quasi da solo un film e Ron Perlman si presta ad un’opera giocosa.

 

1-     Peter Mullan (Sunset song)

Peter Mullan

Sunset Song (2015): Peter Mullan

 

2-     Karim Leklou (Coup de chaud)

 

Karim Leklou

Coup de chaud (2015): Karim Leklou

3-     Hugo Weaving (The dressmaker)

 

4-     Valerio Mastandrea (La felicità è un sistema complesso)

 

Valerio Mastandrea

La felicità è un sistema complesso (2015): Valerio Mastandrea

 

5-     Ron Perlman (Moonwalkers)

 

Ron Perlman

Moonwalkers (2015): Ron Perlman

 

Miglior colonna Sonora

Tecno ed amore, Gianni Zanasi sa come conquistare la platea.

High rise” e “Forbidden room” osano regalando gemme da recuperare.

 

1-     La felicità è un sistema complesso

2-     High-rise

3-     The forbidden room

 

Miglior costumi

Premiare i costumi di “The dressmaker” credo sia l'atto più dovuto di questa edizione del Festival, ma al contempo è praticamente inevitabile.

Da fare invidia, Oscar praticamente garantito.

1-     The dressmaker

 

Kate Winslet

The Dressmaker - Il diavolo è tornato (2015): Kate Winslet

 

Delusioni

Situazioni diverse.

High rise” paga a caro prezzo l’hype che aveva generato.

Irrisolto, per qualcuno diverrà un cult, per i di più rimarrà un qualcosa da elidere dalla propria memoria.

 

locandina

High Rise (2015): locandina

 

1-     High rise

2-     London road

3-     Hellions

 

Oggetti cinefili imprendibili

Tutto o nulla, amore assoluto o diniego totale.

The forbidden room” rappresenta tutto questo, valvola espressionista esagitata, tranquilli, non si vedrà mai, nel frattempo per qualcuno è la primizia del festival e per altri era meglio se non c’era.

Tra i più applauditi alla visione riservata alla stampa, dove comunque qualcuno era scappato in anticipo.

 

1-     The forbidden room

 

locandina

The Forbidden Room (2015): locandina

 

L’importanza di un bel finale

Finire in bellezza aiuta; se l’inizio occorre per predisporre lo spettatore, è altrettanto vero che se alla fine lo freghi la sua memoria tenderà a ricordarsi prevalentemente il peggio.

Parlando con gli amici sul posto, mi sembra che parecchi titoli abbiano nel finale la parte più discutibile, non per forza malvagia, ma comunque quella con più dubbi al seguito.

Per cui invece mi piace menzionare alcuni titoli che invece ho trovato capaci di accrescersi proprio al loro culmine.

 

1-     Love and peace

 

Toshiyuki Nishida

Love & Peace (2015): Toshiyuki Nishida

 

2-     Nasty baby

 

locandina

Nasty Baby (2015): locandina

 

 

E visto che …

… ho appena affermato l’importanza del finale, anche per questo lascio in fondo le note più sentite, ovvero quelle che riguardano la community di FilmTv.it

Sperando di non dimenticarmi nessuno -_-‘ vorrei ricordare un po’ tutti, l’ordine è semplicemente riferito, andando ad occhio, al tempo passato insieme, con commenti che all’occasione possono sembrare un pò in stile gazzetta, non odiatemi.

;-)

Davide (Rototom); praticamente aveva già vinto la gara di compagnia prima di cominciare visto che siamo stati i primi ad arrivare e che per ore non c’era nient’altro da fare, per così dire, che parlare un po’ di tutto. Poi ho perso il conto dei film visti insieme  … un grandissimo con il quale confrontarsi su qualsiasi cosa diventa la cosa più semplice del mondo.

Gaia (Gaiart); praticamente abbiamo visto insieme gli stessi film che ho visto con Davide, in più c’è stata anche la visione “con cani” che mancava nel mio curriculum. In tre abbiamo fatto un discreto “pollaio”. :D

Alessandra (Maghella) and brother; si è fermata poco rispetto agli altri, ma avendo un programma meno serrato ho trovato una spalla per gli aperitivi ed anche un paio di film purtroppo non molto apprezzati da entrambi. Giocando durante le visioni a “quante pallucce gli diamo” in funzione di eventuali svolte, abbiamo sempre virato per il peggio (“Burnt” e “The wave”). Simpaticcismo il “fratellino” che dopo aver detto di non essere un grande intenditore di cinema alla mia domanda “cosa vedi domani?”, mi risponde “parto con “Quarto potere”” … apperò!!

Roberto (Roger Tornhill); il padrone di casa ha fatto gli onori, ma complice anche il primo giorno per lui pieno di impegni, ci siamo incrociati poco. Abbiamo recuperato con la birra di fine giornata nell’ultima mia sera al TFF. A lui va il principale ringraziamento … se siamo accorsi così in tanti è anche grazie alla sua attività di indomabile PR.

Gianni (Giannisv66); insieme potremmo fare disastri, per fortuna la geografia e l’età ci dividono :D Non manca di ego, ma dal vivo è la componente in più, ci si può anche odiare per i giudizi sui film, ma poi c’è dell’altro, quello che la pagine di un sito non possono dire, ma che la conoscenza diretta invece può rendere un qualcosa di estremamente amichevole. Grande Gianni!

Fabio (Alan Smithee); il concerto di Madonna l’ha fregato, il resto l’ha fatto la notte horror. Da buon stakanovista non si è più ripreso, ma è sempre rimasto sul pezzo. Un eroe che non sa cosa sia la notte.

Gregorio (M Valdemar); anche con lui abbiamo recuperato con l’ultima birra, poi lui rimane al Festival e conosce Refn. Era meglio se lo sciopero dei treni avesse riguardato anche i Freccia! Invidia!!!!

Fabrizio (Kurtisonic); sempre alla ricerca della scoperta, il buon Fabrizio non si accontenta mai. Tranne al tavolo di FilmTv quando dispensa sorrisi e battute con chiunque. Quando la compagnia vale il prezzo del biglietto.

Valerio (Spopola); Quando il cinema viene diretto da te. Memoria enciclopedica con l’aggiunta del fatto che non ti fa pesare il fatto di saperne cento volte più ti te. Critici di mestiere, avete solo di che imparare.

Elena (Cantagallo); Ha la sventura che mi siedo di fronte a lei a cena. Già lei è venuta praticamente solo per la compagnia (non ci sono le emoticons, qui ci avrei messo un cuore rosso fuoco), poi io gli spiattello quattro film dall’inizio alla fine, così, come se niente fosse. :D

Fabio (Ethan); Anche per lui toccata e fuga, nessun film in comune, ma è sempre un piacevole incontro e poi abbiamo un fantacalcio condiviso. Magari alla prossima ricordati di non battere solo me.

Paolo (Pippus) e Alberto (Isin89); Le due new entry assolute alla cena. Paolo, ormai sei fregato, ci siamo visti poco, ma ho già capito che non mancherai mai più e che anzi probabilmente sarai sempre più un membro attivo e pure un vero amico. Forse ci scappa un salto a Torino domenica 13 in caso spero che ci sarai (prima ti aggiorno in caso). J Alberto invece sarà prossimamente un uomo di mondo, ma se appena appena potrà un salto lo farà sempre.

Manuela86star. Arrivata in ritardo, riusciamo a vedere in compagnia un film che si rivela essere un disastro (“The wave”), ma anche stroncare un film in compagnia ha il suo perché divertente. Alla prossima.

 

Chiusura

Se è vero il detto “chi trova un amico trova un tesoro”, dopo queste giornate, siamo tutti un po’ più ricchi e so che questo è condiviso da tutti .

Vi lascio con un augurio/auspicio/speranza per la prossima edizione condiviso prima di partire con Roberto, ovvero di essere ancora di più; l’anno scorso eravamo una decina, quest’anno più di venti (e qualcuno non l’ho incrociato, come Stefano (Degoffro) sigh!), non poniamoci limiti, ma almeno a trenta dobbiamo arrivare.

 

Ancora una caro saluto a tutti e un ultimo ringraziamento lo devo fare, e volentieri (insomma, non per forza), ai componenti della redazione grazie ai quali ho avuto il privilegio di fare comunque un’esperienza in più che mi ha permesso di vedere le cose sotto un punto di vista differente (mi verrebbe da dire, “in mezzo ai cattivi”, ma è giusto una battuta), un arricchimento personale che non sarà costato nulla dall’alto,  ma ha rappresentato un felice di più, oltre i film e la compagnia.

Per questo vi va la mia gratitudine che si somma a quella destinata ad ogni amico che scrive su questa sito e che da tempo, o da pochi giorni, non è più fittizio, ma una persona in carne ed ossa con la quale condividere una grande passione comune.

 

Un abbraccio a tutti, belli, brutti, buoni e cattivi.

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