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Oscar alla carriera a Spike Lee, Gena Rowlands e Debbie Reynolds
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Sabato 14 Novembre si è tenuta la cerimonia dei “Governor’s Awards” ad Hollywood che vede consegnare da parte dell’Academy of Motion Pictures Arts and Sciences le statuette degli Honorary Oscars (Oscar onorario o alla carriera). Quest’anno i premi onorari sono stati assegnati al regista Spike Lee, all’attrice Gena Rowlands, e il “Jean Hersholt Humanitarian Award” all’attrice Debbie Reynolds. A causa dell’età ormai avanzata, Debbie Reynolds non era presente in sala a ritirare la statuetta. Poiché in Italia è stata data scarsa diffusione alla notizia, rimedio con questo post.

Il regista afro-americano Spike Lee, giunto all’età di 58 anni, con questa statuetta si riconcilia con l’Academy che in precedenza lo aveva sempre snobbato: finora aveva ricevuto soltanto due nomination, una per la sceneggiatura di “Fa la cosa giusta”, l’altra per il documentario “Four little girls”. Proprio per “Fà la cosa giusta” (1989), considerato pressoché all’unanimità in America il suo capolavoro, ci furono molte proteste per lo snobismo dell’Academy, inclusa quella di Kim Basinger che durante la Notte delle stelle del 1990 si lamentò che il film di Lee, il migliore dell’anno secondo le sue parole, non fosse in gara, e lo stesso Lee ha più volte criticato l’Academy per aver preferito un film come “A spasso con Daisy”, che sulla questione razziale risultava molto più edulcorato. Tuttavia, nonostante un curriculum registico di indubbio prestigio che comprende altri film importanti come “Malcom X” (1992), “Summer of Sam” (1999), “La venticinquesima ora” (2002) e “Inside Man” (2006), il cinema di Lee, considerato il più importante regista afro-americano, è stato ignorato anche in seguito alle premiazioni degli Oscar. Questo premio onorario è stato assegnato per colmare quel vuoto, e Lee lo ha ritirato dicendo fra l’altro, nel suo discorso di ringraziamento, che “Probabilmente tutti i presenti hanno votato per Obama, ma negli uffici di Hollywood l’unica persona di colore che ho mai visto è l’addetto alla sicurezza. Per una persona di colore è più facile essere il Presidente degli Stati Uniti che il capo di uno studio o di una rete televisiva”. A consegnargli il premio alcuni dei suoi attori preferiti come Denzel Washington, Wesley Snipes e Samuel L. Jackson. Di seguito il video con il discorso di ringraziamento del regista.

 

https://www.youtube.com/watch?v=ntDXsajJnXI

 

Meritatissima anche la statuetta finalmente assegnata alla grande Gena Rowlands all'età di 85 anni. L'attrice, nota per essere stata la moglie nonché musa prediletta del grande John Cassavetes, era stata candidata all'Oscar due volte per "Una moglie" nel 1974 e per "Gloria- una notte d'estate" nel 1980, ma era risultata sconfitta in entrambe le occasioni. La sua più grande performance di sempre resta proprio quella di Mabel Longhetti nel film di Cassavetes del '74, che in originale si chiamava "A woman under the influence" affianco all'altrettanto bravo Peter Falk, ma con il suo regista di fiducia fu eccellente anche in altri film come "Gli esclusi" (1963), "Volti" (1968), "Minnie e Moskowitz" (1971), "La sera della prima" (1977), il citato "Gloria" e "Love streams- scia d'amore" del 1984. Fra i film diretti da altri registi, importante soprattutto "Un'altra donna" di Woody Allen, uno dei drammi psicologici del regista newyorkese che vide un'altra delle magistrali interpretazioni della Rowlands, certamente degna di un premio, oppure "Serenata alla luna" del britannico Terence Davies, oppure diversi film interpretati per il figlio Nick Cassavetes, fra cui uno dei più celebri è "She's so lovely" del 1997. L'attrice ha sempre dimostrato una forte personalità nei diversi film citati, spesso in personaggi tormentati e auto-distruttivi, diventando un'icona del cinema indipendente americano, e si ha la netta impressione che questo premio alla carriera sia un tardivo contentino, mentre sarebbe stato molto più giusto premiarla per "Una moglie", film piuttosto anticonformista che non rientrò nei gusti conformisti dei membri dell'Academy, che le preferirono la pur brava Ellen Burstyn per "Alice non abita più qui".

https://www.youtube.com/watch?v=MweCcZfbE2Q

 

 

 

 

 

Infine il premio umanitario a Debbie Reynolds, indimenticabile attrice e cantante anni '50 e '60 di film come "Cantando sotto la pioggia", che era stata candidata una sola volta per "Voglio essere amata in un letto di ottone" nel 1964.

https://www.youtube.com/watch?v=jqJ0i3cMEb0

 

 

Tutto sommato, i premi hanno reso giustizia ad importanti personalità del cinema americano, e come spesso è capitato nella storia dell'Academy... meglio tardi che mai.

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