Le parole sono importanti. La parola “formazione” è importantissima. Come è noto non si finisce mai di imparare e ci si può trovare all’alba degli ottant’anni ancora curiosi e ricettivi. Va detto però, che l’epoca più ricettiva biologicamente parlando è l’infanzia/adolescenza, questa lunga giovinezza in cui tutto ciò che ci accade, nel bene come purtroppo nel male, incide fortemente sul nostro immaginario e sulla nostra visione del mondo e della vita.
Avendo ormai superato il dantesco mezzo del cammin di nostra vita, ho trovato interessante, forse solo per me, ma può ben essere un esempio paradigmatico per chiunque, rintracciare i film che hanno contribuito a creare la mia identità, plasmando l’uomo che sono oggi.
Chi mi conosce sa che sono irrimediabilmente legato ad attori come Clint Eastwood, Gene Hackman, Kris Kristofferson, Klaus Kinski, Henry Fonda, Bud Spencer, Charles Bronson, Warren Oates, River Phoenix, Heath Ledger, Elio Germano, Josh Hartnett, Emile Hirsch e qualche felice novità come Charlie Hunnam e gli spagnoli Yon González, Mario Casas, Martiño Rivas e Miguel Ángel Silvestre; attrici come Eva Green, Amanda Seyfried, Natalie Portman, Scarlett Johansson, Micaela Ramazzotti, le spagnole Blanca Suárez e Amaia Salamanca e i felici sogni proibiti dell’infanzia come Kim Basinger e Sharon Stone; registi come Sam Peckinpah, Sergio Leone, Ermanno Olmi, Wes Craven, Tobe Hooper, John Carpenter, Dario Argento, Mario Bava, Lucio Fulci e i più recenti Álex de la Iglesia, Tarantino, Andrew Dominik, González Iñárritu e Danny Boyle; personaggi come Joe Cocker, Mick Jagger, Enzo Jannacci, Marco Pantani, Pozzetto e Celentano.
Componenti fondamentali di un immaginario in divenire, volti, nomi e figure di attori, sportivi, cantanti, uomini storici e così via, trovano compiutezza quando corredati da ulteriori segni: l’ambiente, l’immagine, la musica, la voce, il movimento, le pose e infine la narrazione. Come la narrativa letteraria, anche quella cinematografica, se non di più, è capace di creare mondi, creare identità, creare eroi, antieroi, giustizieri e finanche mostri. Il cinema può là dove le altre forme di rappresentazione si fermano a causa di ovvie limitazioni.
Ecco quindi, i film che hanno creato il mio immaginario, elencati in ordine cronologico ben sapendo che i titoli sono arrivati nella mia vita in modo disordinato. In questi titoli si posso rilevare tematiche cardine della mia vita come l’amicizia, l’adolescenza, la natura selvaggia, la giustizia individuale, il western, l’horror, la comicità stralunata, il duello, la rivalità amico-nemico, il mondo animale, il corpo, i cattivi, gli antieroi, la lotta al sistema, la fuga e l’avventura.
Dati alla mano. Nato nel 1978, inizio ad avere coscienza di me stesso a metà anni ’80, quindi: dai ’60-’70 arrivano 9 titoli fondanti il mio immaginario; 20 dagli anni ’80; 9 dai ’90; infine, 2 titoli fondamentali nel terzo millennio, a quasi trent’anni: fine dei giochi.
Come si vede sono gli anni dell’infanzia a fare da grande serbatoio di miti, figure e generi che nel tempo hanno plasmato la mia identità. Anno mirabilis il 1985, dove si concentrano ben 7 dei 20 titoli individuati che, sommati ai 4 del 1984 e ai 2 del 1986, costituiscono il nucleo centrale dell'immaginario popolare degli anni '80. Questo però non significa che i successivi anni dell’adolescenza, i '90, non abbiano portato sane novità, tant’è che ho rintracciato 9 titoli imprescindibili. Ovviamente sono gli anni ottanta a farla da padroni, facendo correre in ogni dove la fervida immaginazione di un ragazzino di dieci anni - va ricordato che quasi tutti i film i questione li ho visti dopo il loro passaggio cinematografico, quindi con due o tre anni di differita dall'anno di uscita.
Mentre i miei coetanei e gli amici nati entro la metà degli anni ’80 hanno indelebilmente segnati nella loro memoria immaginifica film come Pulp Fiction (1994), Casinò (1995), Il Grande Lebowski (1998), Fight Club (1999) e Matrix (1999), io, pur vedendo e apprezzando questi stessi titoli, senza trasformarli in cult personali, mi dedicavo maggiormente a quei film che nelle loro variazioni riproponevano i temi a me cari. Non posso certo negare che fondamentali per gli adolescenti degli anni ’90, me compreso, sono stati i film di Quentin Tarantino, di Martin Scorsese, di Johnny Depp e Brad Pitt. Le novità del decennio sono comunque imprescindibili: Clint Eastwood, Álex de la Iglesia e il genere horror tutto, risvegliato dal gioco metanarrativo di Wes Craven.
Nel terzo millennio, ad esclusione di due titoli che mi anno letteralmente cambiato e rivoltato come un calzino come se fossi stato di nuovo un adolescente in piena formazione identitaria, come appunto Donnie Darko (2001) e Into the Wild (2007), molti, moltissimi sono stati i film nuovi o vecchi che ho conosciuto, amato e messo nel cassetto dei ricordi. Ma restano sempre film che vanno a rinfoltire le file di quei titoli i cui temi, figure, intrecci e generi di riferimento già erano ben radicati nel mio conscio e nel mio inconscio.
In conclusione ci tengo a sottolineare che non sto elencando i film più belli della mia vita, ma quei titoli che volendo o no hanno determinato il mio immaginario. Il terzo millennio è stato generoso di pellicole che mi hanno fatto impazzire e innamorare: Gran Torino (2008), Million Dollar Baby (2004), Brokeback Mountain (2005) e Il petroliere (2007) su tutti, e in epoca più recente pellicole come Drive (2011), Shame (2011), E ora parliamo di Kevin (2011), Mud (2012), I guardiani della galassia (2014) e Torneranno i prati (2014), compresa la scoperta del nuovo cinema spagnolo, ma non sono altro che il ritorno proteiforme di tematiche sedimentate già da tempo dentro di me e quindi irremovibili.
La filmografia che segue raccoglie quei titoli che formano il nucleo originale, ancestrale e se vogliamo primitivo del mio immaginario e della mia identità. Un’adolescenza durata trentacinque anni.
Filmografia Amarcord:
1964 PER UN PUGNO DI DOLLARI
1969 IL MUCCHIO SELVAGGIO
1970 LO CHIAMAVANO TRINITÀ
1973 PAT GARRETT & BILLY THE KID
1974 IL GIUSTIZIERE DELLA NOTTE
1974 NON APRITE QUELLA PORTA
1975 FANTOZZI (e tutti i primi quattro capitoli della serie)
1975 LO SQUALO
1976 GRIZZLY – L’ORSO CHE UCCIDE
1981 L’ULTIMO SQUALO
1981 L'ULULATO
1981 UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA
1982 BOMBER/BANANA JOE (e tutti i film di Bud Spencer)
1983 CHRISTINE – LA MACCHINA INFERNALE
1984 INDIANA JONES E IL TEMPIO MALEDETTO (e il resto della serie)
1984 L'AVVENTURA DEGLI EWOKS
1984 NIGHTMARE – DAL PROFONDO DELLA NOTTE
1984 IL RAGAZZO DI CAMPAGNA
1985 È ARRIVATO MIO FRATELLO (e tutti i film di Pozzetto)
1985 EXPLORERS
1985 I GOONIES
1985 UNICO INDIZIO LA LUNA PIENA
1985 BABY – IL SEGRETO DELLA LEGGENDA PERDUTA (visto al cinema)
1985 IL RITORNO DEGLI EWOKS
1985 FRACCHIA CONTRO DRACULA
1986 THE HITCHER – LA LUNGA STRADA DELLA PAURA
1986 GROSSO GUAIO A CHINATOWN
1988 L’ORSO (visto al cinema)
1988 MISSISSIPPI BURNING (e tutti i film precedenti e successivi di Gene Hackman)
1990 TWIN PEAKS
1991 IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
1992 GLI SPIETATI (e tutti i film precedenti e successivi di Clint Eastwood)
1993 NEL NOME DEL PADRE
1995 EL DÍA DE LA BESTIA (e tutti i film di Álex de la Iglesia)
1995 PRONTI A MORIRE
1995 SEVEN (visto al cinema)
1996 SCREAM (visto al cinema)
1998 THE FACULTY
2001 DONNIE DARKO (visto al cinema)
2007 INTO THE WILD (visto al cinema)
2008 GRAN TORINO (visto al cinema)
2014 TORNERANNO I PRATI (visto al cinema)
2015 IL NOME DEL FIGLIO
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta