Il prossimo 3 marzo arriverà nelle sale italiane La pazza gioia, la nuova commedia firmata da Paolo Virzì e sceneggiata dal regista livornese con Francesca Archibugi. Dopo il successo di critica e pubblico riscontrato dal drammatico Il capitale umano, Virzì ritorna alla commedia con la storia del viaggio on the road di due transfughe da un istituto mentale: la chiacchierona contessa Beatrice e la tatuata Donatella, costrette a misure di custodia cautelare a causa di eventi occorsi nel loro passato. La loro inaspettata amicizia e la loro (inevitabilmente) folle fuga daranno vita a un'avventura divertente all'aria aperta, in quello che dovrebbe essere il mondo delle persone sane.
In esclusiva (termine abusato ma qui appropriato, dal momento che le foto non arrivano per accordi con il distributore o l'ufficio stampa ma da ricerche approfondite), ecco le primissime immagini di scena che ritraggono le due protagoniste Micaela Ramazzotti (diretta nuovamente dal marito dopo l'acclamato La prima cosa bella) e Valeria Bruni Tedeschi.
Del set, che ha fatto tappa anche a Montecatini Terme, ha un vivido ricordo la nostra Maghella:
«Mai stata su un set di un film. Potevo farmi mancare l'occasione di vedere Virzì all'opera nel mio paese per il suo ultimo film “La pazza gioia”? Il set sarebbe stato nella zona della stazione, la troupe aveva fatto mettere divieti di circolazione per il 15 giugno per tutta la zona a partire dalle 18,00. Ovviamente io con aria da infiltrata mi trovavo nei paraggi dalle 18,05 per seguire tutti i lavori del caso. Carpentieri e falegnami stavano allestendo la facciata della stazione con cartelli e orologi di compensato, c'erano furgoni che andavano e venivano con materiali di ogni genere. Mi sentivo come all'entrate di un nuovo negozio di dolciumi. Ma il vero “dolce” era previsto per la sera.
Il set era allestito e pronto per girare una lunga sequenza che vedeva le due protagoniste Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi attraversare la strada, fermarsi davanti a due barbone che le molestavano verbalmente e poi fermarsi più avanti davanti alla fontana della stazione per parlare al cellulare. Questa sequenza alquanto complicata è stata girata più e più volte. Il sistema digitale permette al regista di osservare da una postazione distaccata tutto il girato per poi intervenire per eventuali correzioni. Ho perso il conto di quante volte è stata girata la scena. I curiosi (tra cui io in primis) erano numerosi quasi quanto la troupe che lavorava in quelle ore notturne.
Virzì, nonostante l'aria bonaria, mi ha dato l'idea di una persona precisa e puntigliosa, e anche molto esigente. Adoravo sentire “azione!” (lo dicono veramente), e vedere le due attrici all'opera (che sono davvero belle e concentrate). Ma quello che mi ha sorpreso è vedere tutto il mondo di aiutanti, lavoratori, montatori, tecnici, addetti al ristoro...decine di persone che sanno esattamente dove stare e cosa fare nel momento esatto dell'”azione”. Quando sono andata via era già notte fonda, ma so che sono andati avanti per molte ore fino alle prime luci dell'alba. Virzì è stato a Montecatini a girare per qualche giorno movimentandola piacevolmente dal suo solito torpore. Sarò curiosa di vedere, una volta che il film uscirà in sala, cosa sarà rimasto di tanto lavoro, di tanti rimproveri, di qualche risata (ricordo ancora l'entrata nel parcheggio della stazione di un pullman mentre le due attrici stavano ancora girando provocando le risate di addetti ai lavori e di noi curiosi; oppure gli sguardi degli automobilisti che si sono trovati a far attraversare sulle strisce la Ramazzotti e la Bruni Tedeschi)».
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Foto: ©BacFilms
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