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Momento di riflessione: le malattie al cinema ed il teenage cancer romance
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Quali sono i generi cinematografici che, negli ultimi tempi, vanno per la maggiore? O meglio, quali sono i generi che permettono facilmente di sbancare i botteghini? Facile, direte voi. Ovviamente al primo posto troviamo il genere action. Sono in molti che ultimamente vanno al cinema in cerca del divertimento facile, e qualche volta trovano anche dei prodotti validi. Dopo il genere d'azione troviamo ovviamente le commedie. Che siano squallide o intelligenti, le commedie sono comunque una forte attrattiva per il pubblico, soprattutto in un periodo come questo, dove la disperazione è ovunque. 

Ma poi, qual'è un altro genere che ultimamente permette a registi e produttori di arricchirsi? La risposta è molto semplice, il drammatico. E allora? Nulla di strano, anzi meglio. I capolavori del cinema sono per la maggior parte del genere drammatico. Però occorre precisare che al giorno d'oggi, il genere drammatico ha assunto un significato diverso. Un film drammatico oggi si può definire tale solo se esiste un dramma vero, un dramma di tutti giorni. La crisi ? Strano, ma no. La malattia.

Ci sono sempre state le malattie al cinema, e molti dei film che ne parlano sono grandi film. Qualcuno volò sul nido del cuculo, Forrest Gump, Mare dentro e tanti altri. Tutti questi sono grandi film, e ce ne sono tanti altri di valore. Ma tutti questi grandi film avevano un significato, un sottotesto, e magari anche delle schegge politiche.

I film drammatici di oggi hanno un solo obiettivo di fondo: incassare. E come incassare con un film drammatico? Semplice facendo commuovere. E come commuovere il pubblico? Semplice, ponendo di fronte al pubblico una condizione, quella della malattia, che non può essere assolutamente boicottata. Ma come ho già detto la malattia al cinema non è un argomento nuovo. Ma i tempi cambiano. In un mondo in cui i social hanno conquistato il pianeta, in un mondo in cui i giovani inventano ogni giorno nuovi linguaggi, il genere drammatico aveva bisogno di una rinfrescata, aveva bisogno di qualcosa di giovane. Pertanto nasce il teenage cancer romance, nel quale sono i giovani malati i protagonisti incontrastati.

Beh, magari questo nuovo sottogenere incentiverà i medici nella ricerca delle cure dei vari morbi che ogni anno portano via la vita di milioni di persone, anche dei giovani. Se è così, ben venga. Ma così non è.

Ogni anno vengono prodotti decine e decine di film con dei giovani protagonisti affetti da qualche malattia (incurabile). Tutti film ispirati ad altrettanti romanzi di successo. Sarete d'accordo con me nell'osservare che, pur trattandosi di un sottogenere, il numero delle produzioni cinematografiche e letterarie è molto alto. Questo come lo si spiega? Perché di colpo tanta gente si interessa a raccontare storie di questo tipo? Forse l'umanità, scavando a fondo, è riuscita a dissotterrare il suo cuore nascosto. No, purtroppo la risposta è una sola: il guadagno. E' facile commuovere in questo modo. Chi è il mostro al quale non scende la lacrimuccia mentre assiste al tragico epilogo di una fantastica storia d'amore ?

E poi c'è l'incasso. Il mediocre Colpa delle stelle ha incassato oltre 300 milioni di dollari, ma i giovani affetti dalle malattie (quelli veri) continuano a morire, mentre produttori e attori nuotano nelle loro piscine traboccanti di denaro.

Io sono restio a guardare certi film, soprattutto per questioni di principio, perché mi fa male pensare che al mondo esistono elementi che poggiano la loro richezza sulla gente che soffre davvero.

Ma il richiamo della carta verde è troppo forte, quindi continueremo a vedere libri e film che mirano spudoratamente ad incassare, e purtroppo ci riescono.

Shailene Woodley, Ansel Elgort

Colpa delle stelle (2014): Shailene Woodley, Ansel Elgort

 

 

 

 

 

 

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