FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2015.
LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT. (2015) di Gabriele MAINETTI.
Intervista a caldo con due interpreti del film : Daniele Trombetti e Francesco Formichetti.
In mezzo alla fiumana di gente che, al termine della proiezione di “Lo chiamavano Jeeg Robot”, abbandona la sala Sinopoli, avvistiamo la figura imponente di Daniele Trombetti, che nel film interpreta “Er tazzina”.
-<< Daniele, ti aspettavi tutto questo clamore intorno a Lo chiamavano Jeeg Robot?>>
-<<L’ho visto per la prima volta questa sera e mi è piaciuto molto! non ti nascondo che gli applausi in sala sono stati una piacevole sorpresa>>.
Lo chiamavano Jeeg Robot è il primo lungometraggio di Gabriele Mainetti e racconta della periferia romana( il film è ambientato a Tor Bella Monaca) attraverso le gesta di Enzo Ceccotti ,“supereroe per caso”, che è costretto, suo malgrado, a salvare Roma dalla violenza e il desiderio di potere de Lo Zingaro .
-<< Tu nel film interpreti Er Tazzina, un appellativo che stride fortemente con la tua stazza fisica !!!>>
-<< Sì, sì..ma Gabriele ha voluto creare un contrasto ironico tra il mio fisico possente e la tazzina da caffè!!! (Daniele sorride mentre risponde nel suo romanesco stretto, dall’alto del suo metro e novanta e oltre cento chili di peso). Nel film interpreto il guardaspalle dello spietato Zingaro, che è il capo della banda>>.
-<< Lo Zingaro, dell’ ottimo da Luca Marinelli, rappresenta l’anima più nera e feroce della banda. Il tuo personaggio mi è sembrato meno violento>>.
-<< Certo, in realtà io sono una sorta di parodia dei gorilla più classici che si vedono sullo schermo, subisco il fascino e il carisma de Lo Zingaro, ma non lo condivido in ogni suo proposito criminale>>.
-<< Avevi già lavorato con Gabriele Mainetti?>>
- << Sì ho lavorato con lui nel corto Tiger Boy, che ha vinto nel 2013 il Nastro D’Argento come miglior cortometraggio oltre ad altri riconoscimenti. Gabriele mi ha cercato per questo progetto e io sono molto felice di averne fatto parte>>.
Tutti parlano di Jeeg Robot come del film rivelazione alla Festa del Cinema di Roma 2015. E’ sicuramente un film sorprendente, che è riuscito a fondere un messaggio di solidarietà col mito dei manga giapponesi, che a lungo sono stati bistrattati dai sociologi e pediatri degli anni ‘80.
-<< Senti Daniele, se dovessi estrapolare un messaggio dal film?>>
-<< Credo che ognuno di noi possa prendere quello che vuole da questo film. Personalmente ci vedo un grande invito all’altruismo e una forte spinta al rinnovamento del Cinema Italiano>>.
A questo punto interviene Francesco Formichetti, fino a quel momento un po’ in disparte ma molto attento alle risposte di Daniele Trombetti:
-<< Concordo in tutto quello che ha detto Daniele…aggiungo che lavorare con Gabriele Mainetti è stato molto bello, sul set si respirava un bel clima. Oltrechè ritrovare Claudio Santamaria, che impersona Enzo Ceccotti in maniera straordinaria>>
Nel film Lo chiamavano Jeeg Robot, Francesco Formichetti impersona Sperma, amico e consigliere de Lo Zingaro. Francesco ha un fisico completamente diverso da Er Tazzina: si presenta snello e dal volto magro con il naso pronunciato e gli zigomi aguzzi. Esibendo uno splendido sorriso aggiunge:
- <<Io me l’aspettavo….sì io avevo intuito già sul set che questo film avrebbe fatto centro. Come ti ho detto prima, era una vittoria che si respirava già mentre si stava girando. Il film montato per intero l’ho visto anche io per la prima volta questa sera, ma mentre giravamo sentivo che c’era qualcosa di nuovo, di coraggioso e di innovativo che stavamo facendo. Complimenti a Gabriele che ci ha creduto fino in fondo in questo suo progetto>>.
- << Avevi già lavorato con Gabriele?>>
- <<No! ma mi auguro di lavorarci in futuro. Ho già lavorato con Claudio (Santamaria), ero coprotagonista nel bellissimo film Torneranno i Prati, del Maestro Ermanno Olmi. Un’emozione grandissima! Una esperienza senza precedenti! Lavorare con il Maestro Olmi ha lasciato in me una traccia indelebile ed un bagaglio tecnico importantissimo>>.
Francesco Formichetti, nel film Torneranno i Prati, interpreta il Capitano coraggioso che, durante la Prima Guerra Mondiale, si oppone agli ordini assurdi e sconsiderati del Comando Superiore dell’Esercito, mettendo a repentaglio la sua stessa vita per salvare i soldati dal massacro. Un’ottima interpretazione, sottolineata anche dallo stesso Maestro Olmi. Una esperienza dura che il nostro giovane attore di Genzano, classe 1986, ha superato brillantemente, riscuotendo un buon successo di pubblico e di critica.
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<< Hai altri progetti in cantiere?>>
<< Sì, sarò l’amico del protagonista nel prossimo lungometraggio di Kim Rossi Stuart( seconda prova come regista dopo Anche Libero va bene), ma di più per il momento non posso dirti>>.
Mi salutano amichevolmente tutti e due, perché hanno altre interviste da realizzare. Li vedo allontanarsi insieme, tra il pubblico presente qui alla Festa del Cinema e mi viene da gridare” Forza Ragazzi!”.
Viva il Cinema italiano.
Lu Abusivo.
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